Morra: «Mi sento un pentito di Stato»

PARLA L'EX PRESIDENTE DELLA COMMISSIONE PARLAMENTARE ANTIMAFIA. «Prima davo fiducia nello Stato ma adesso non ho più queste capacità».

Lo Stato ha troppe volte dimostrato inefficacia ed inefficienza e, siccome non sanziona quasi mai i responsabili di alcune sue scelte errate e fallimentari, fa concludere che forse quelle scelte siano volutamente errate e fallimentari.

Ci sono tantissimi casi in cui chi ha sbagliato non ha pagato ma ha fatto carriera, come ad esempio nella mancata perquisizione del covo di Riina o la mancata cattura di Bernardo Provenzano e lo stesso discorso si può fare per coloro che hanno cercato di catturare Matteo Messina Denaro, venendo estromessi dal nucleo di uomini dello Stato che doveva ottenere quel risultato, penso a magistrati come a Marcello Viola, Teresa Principato o Andrea Tarondo così come a uomini delle forze dell'ordine, penso al dottor Linares della polizia di stato oppure al luogotenente della guardia di finanza Carlo Pulici e tutti quanti hanno subito dei procedimenti, anche penali, assai importanti con accuse molto infamanti uscendone assolutamente indenni da questi e chi aveva accusato questi uomini dello stato di comportamenti fedifraghi e fraudolenti non ha pagato dazio e però questa è la storia dello stato italiano.

Oppure la mancata cattura di Bernardo Provenzano che è stato individuato dai Ros grazie alle confidenze e dichiarazioni di Luigi Ilardo.

Luigi Ilardo è stato poi ucciso da Cosa nostra nel maggio del 1996 e con la quasi certezza che sia stato venduto da qualche uomo dello stato, appunto, a cosa nostra. Ma si può fare riferimento anche alla vicenda del maresciallo Lombardo e ci sono tante altre situazioni, penso al suicidio di Antonino Gioè.”

Riferisce così l'ex presidente della commissione parlamentare Nicola Morra ai microfoni della rubrica “Informazione Antimafia

Parlando, poi, delle lunghe latitanze e facendo riferimento alla cattura di Matteo Messina denaro afferma che, visto il lungo periodo di latitanza di tanti mafiosi, questa è la

“dimostrazione del fatto che stato italiano non esercita il controllo del territorio.”

 

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