Parla Maniaci: «Non vogliamo vincere la lotta alla mafia perché, altrimenti, avremmo l'antimafia disoccupata»

Tutti si riempiono la bocca che fanno la lotta alla mafia; qualsiasi governo c'è, destra centro o sinistra, lotta la mafia senza se e senza ma. Ma perché non si vedono i risultati?

“L'Italia è il paese che ha vinto la lotta contro il terrorismo rosso, contro il terrorismo nero, la sacra corona unita è stata ridotta ai minimi termini, ha vinto contro l'anonima sequestri. Quando vuole le lotte le sa vincere; allora credo sia sempre quello il problema: se noi non tagliamo questo cordone ombelicale che lega strettamente la mafia con la politica è difficile che ne veniamo fuori. Io credo che credo che proprio lì entra il taglio dove nessuno vuole vincere questa lotta contro le mafie. Allora è un problema serio: prendiamo adesso Matteo Messina Denaro, io prossimamente mi dovrei tagliare i baffi perché adesso c'è ancora latitante un certo Giovanni Motisi detto “'u pacchiuni” e credo che questa storia continui e quindi non credo che veramente si possa chiudere una stagione.”

Commenta così il giornalista e direttore di Telejato, Pino Maniaci, gli ultimi sviluppi del mondo mafioso.

“Il 19 luglio del 1992 muore Paolo Borsellino e la famosa inchiesta di “Mafia e Appalti” il 14 agosto questa inchiesta viene archiviata da chi oggi pontifica contro la mafia e fa il parlamentare per il Movimento 5 stelle. Ma è normale? Ecco, quindi c'è sempre qualcosa che non va perché noi non facciamo altro che parlarne, ci piace puntare il dito politicamente, come se la lotta alla mafia è di destra centro o sinistra.

Il problema è che questo problema della lotta alla mafia non lo vuole risolvere nessuno; torniamo a Campobello di Mazara “ha da 30 anni che ci mangiano tutti."

Queste sono una parte delle parole che Pino Maniaci ha detto nella intervista fatta dalla rubrica “Informazione Antimafia”.