Venticinquesima Giornata Bambini vittime dal 25 aprile al 2 maggio

DIAMO VOCE. Prima parte dell’intervista a don Fortunato Di Noto (Meter): «quando abbiamo iniziato l’unico reato contestato era "atti osceni in luogo pubblico".»

«Meter è nato nel profondo sud, in una realtà parrocchiale, in anni in cui da una parte mi iniziai ad interessare alle marginalità e ai più fragili e dall’altra esplose internet – racconta don Fortunato Di Noto gli anni in cui è nata Meter, l’associazione che si batte contro pedofilia e pedopornografia - ci siamo posti la domanda: cosa fare davanti crimini come la pedopornografia già allora esistente?». Anni in cui la Polizia Postale non era attrezzata come oggi e, ci racconta don Fortunato, il reato contestato era «atti osceni in luogo pubblico».

Con questo racconto sui primi passi dell’associazione, ormai oltre trent’anni fa, inizia la videointervista a don Fortunato Di Noto. Prima al mondo ad impegnarsi contro la pedopornografia, foto e video di abusi e violenze disumani e criminali che – nel momento in cui vengono diffuse sul web – sono già avvenuti. «Contro un grande fenomeno globale è necessario un grande impegno globale» sottolinea il fondatore di Meter che pone l’attenzione, come ha spesso denunciato in questi anni, sull’indifferenza dei giganti del web. Il 25 aprile partirà la venticinquesima Giornata nazionale dei bambini vittime che si concluderà il 2 maggio: anche in quest’occasione, come nei mesi scorsi per esempio con le «barchette», Meter ha lanciato un’iniziativa online che sarà possibile seguire su facebook tramite le pagine di don Fortunato e dell’associazione. Una giornata dalla parte dei bambini, per cercare di sollevare le coscienze e denunciare l’abisso della pedofilia e della pedopornografia, mentre continuano negli anni sconcertanti e gravissime iniziative come le giornate dell’orgoglio pedofilo.

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