«Aumentano adescamenti, sfruttamento sessuale e stupri virtuali»

PEDOFILIA ONLINE/Seconda Parte. L’intervista a Carmela Grippa (Movimento 5 Stelle) sul lavoro di approfondimento e indagini conoscitive della Commissione Parlamentare Infanzia e Adolescenza, della quale è componente, e sui abietti crimini sfruttando il web. Il Ministero della Famiglia ha costituito un tavolo tecnico «grazie alle osservazioni che abbiamo proposto alle conclusioni operative consequenziali ai lavori della nostra Commissione».

«Aumentano adescamenti, sfruttamento sessuale e stupri virtuali»
Carmela Grippa (pagina fb)

La recente maxi operazione «Luna Park», l’ennesima di quest’anno segnato dalla pandemia, ha riportato l’attenzione sul lato criminale, abietto e squallido degli utenti del web.

Sulle principali piattaforme di messaggistica, sui social o dietro  siti web si nascondono troppo spesso anche pedofili.

Nei mesi scorsi Irene Ciambezi della Comunità Papa Giovanni XXIII, tra i motori della campagna «Questo è il mio corpo», ci ha raccontato l’ascesa dello sfruttamento online della schiavitù sessuale sfruttando piattaforme legali dove addirittura si possono recensire le ragazze sfruttate, siti nei quali «può apparire una loro libera scelta prostituirsi e invece dietro ci sono organizzazioni che le sfruttano»

Un’inchiesta di queste settimane negli USA ha svelato come PornHub ha consentito per anni di pubblicare video terribili di ogni tipo, anche a sfondo pedopornografico. La recente operazione, come ha evidenziato don Fortunato Di Noto (Meter), ha visto un attivo coinvolgimento dei giganti del web che gestiscono Whatsapp e Telegram. Tra troppo spesso, nascondendosi dietro supposte e strumentali «difese della privacy» e l’interesse al lucro personale, accade il contrario. Quei video, quelle foto, quelle pubblicazioni – ha denunciato ancora una volta nei giorni scorsi – don Fortunato sono un «reale abuso» su «milioni e milioni di bambini abusati, seviziati, violati» contro cui generale è una «reazione tenue e blanda».

«PornHub, ha promesso di rimuovere milioni di video con protagonisti bambini/, minori – la riflessione del fondatore di Meter - Ma non basta, non basta la rimozione, è operazione quasi inutile e non è neanche un deterrente. Domandiamoci: chi sono i bambini violati, a chi appartengono, sono stati individuati, hanno ottenuto giustizia, accoglienza, cura, riparazione per il danno subito? PornHub e altri, oltre a rimuovere, hanno consegnato i milioni di video alle autorità giudiziarie competenti? Hanno fornito, non tenendo conto della privacy (una vergogna per chi avanza questa tutela degli utenti che compiono reati!), chi ha acquistato i video e o chi caricato i video? Si potrebbero individuare anche gli autori dei reati sessuali sui minori? Dobbiamo reagire, molto. Del resto, chi controlla i controllori?».

«Un fenomeno in ascesa – sottolinea la deputata Carmela Grippa, componente della Commissione Parlamentare Infanzia e Adolescenza del Movimento 5 Stelle - è il cosiddetto adescamento online: la rete rappresenta uno strumento utile per i pedofili nella fase di contatto iniziale con i minori, in quanto, sebbene vi sia distanza fisica tra gli interlocutori, consente di ridurre le differenze di età o culturali che generalmente pongono dei limiti nelle relazioni vis à vis tra minori e adulti». Altri crimini online sempre più diffusi sono lo sfruttamento sessuale su commissione e lo «stupro virtuale»: «il pedofilo acquista la regia di un abuso, guidando le azioni fisiche dell'abusante, che, solitamente, agisce in un Paese diverso da quello del committente», sul web vengono pubblicate «immagini o filmati che ritraggono persone, molte volte inconsapevoli, e sulle quali sono riversati commenti di ogni genere, interpolando video e immagini delle vittime con altri contenuti pornografici reperibili in rete» anche di minori con «commenti» a sfondo pedopornografico.

«La sfida che ci attende – la riflessione di Carmela Grippa - sarà quella di fare in modo che le leggi sia sempre di più adeguate alla veloce sovrapposizione dei fatti e delle condotte che emergono dalle attività di monitoraggio, investigative e di studio perché si evitino vulnus che lasciano impuniti odiosi e sempre nuovi episodi di illegalità che coinvolgono i minori».

«Dobbiamo attivarci per condividere e affrontare le insidie della Rete, il lavoro che la Commissione Parlamentare Infanzia e Adolescenza sta portando avanti – ci racconta Grippa - pone al centro dell’attenzione proprio i minori ed i contesti affettivi che proprio in questo anno sono stati fortemente sollecitati dall’avanzare della pandemia, di fatto riscrivendo gli equilibri interni alla cellula sociale» deliberando indagini conoscitive, cicli di audizioni e acquisizione di documentazione in materia.

Le proposte emerse da questi lavori vanno «dalla fruibilità di numeri dedicati per denunciare il fenomeno, educare al corretto uso del web e garantire la sicurezza in rete attraverso app e filtri»  al «fornire un forte sostegno alle famiglie perché si è appurato che, una famiglia conflittuale, alle prese con problemi di varia natura non esclusi quelli economici o di valori morali, non può che rendere il bambino che a lei appartiene un bambino vulnerabile, a forte rischio di violenza e di maltrattamento, primo tra tutti la trascuratezza».

Un’esigenza fondamentale deve essere il contrasto alla «violenza assistita: «i bambini che assistono a maltrattamenti in ambito domestico e che purtroppo durante l’emergenza COVID-19 e soprattutto nella prima fase di lockdown si sono intensificati – sottolinea durante l’intervista Carmela Grippa - tendono con maggior frequenza di altri a porre in essere, una volta divenuti adulti, comportamenti violenti ed aggressivi nei confronti dei nuovi nuclei familiari». Dopo l’introduzione del cosiddetto «reato di revenge porn» e «codice rosso» l’anno scorso «si ritiene opportuna l'introduzione di una fattispecie di responsabilità penale per omesso impedimento dell'evento a danno di minori».

Importantissimo è un impegno preventivo «facendo in modo che il ragazzo o la ragazza sia equipaggiato/a con strumenti che gli/le consentano di leggere criticamente quello che vede e/o sperimenta – la riflessione della deputata della Commissione Infanzia e Adolescenza - anche quando si tratta della sua sessualità, per poter, ad esempio, definire i propri confini e riconoscere quando una richiesta esterna li supera. L’educazione alla sessualità e all’affettività è fondamentale, per prevenire dunque forme di abuso e per permettere bambini/e e ragazzi/e in grado di effettuare scelte che migliorano la qualità della loro vita».

È quindi necessario ed un bisogno a cui dedicare sempre «maggiore attenzione da parte di tutti gli attori coinvolti per garantire la massima tutela ai più giovani», comprendendo quel che accade e le evoluzioni della realtà, «garantendo innanzitutto un monitoraggio delle varie forme di violenza attraverso i vari strumenti di governance attualmente contemplati dalla legislazione vigente».

In quest’ambito, ci ha sottolineato Carmela Grippa in conclusione dell’intervista, «si è di recente costituito presso il Ministero della famiglia un tavolo tecnico grazie alle osservazioni che abbiamo proposto alle conclusioni operative consequenziali ai lavori della nostra Commissione. La commissione svolge ruolo di impulso per gli interventi normativi sui fenomeni esaminati, attività che viene espletata attraverso le proposte di legge sui temi trattati e in fase emendativa durante l’esame di provvedimenti inerenti fenomeni che sono stati oggetto di disamina dell’organismo».

 

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- PRIMA PARTE DELL’INTERVISTA

«Denunciare sempre, pedofilia e pedopornografia crimini abietti, omicidi psicologici delle vittime»

Maxi operazione internazionale: individuati 159 gruppi e identificato 432 soggetti. Meter: nel 2020 denunciati 156 gruppi su Whatsapp e Telegram, in migliaia adescano minori sui social con «lucida perversione».