Di Noto: «serve un contrasto sociale e culturale contro i pedocriminali e le lobby pedofile»

DIAMO VOCE. Seconda parte della video intervista a don Fortunato Di Noto (Meter): «perché i grandi mass media non si occupano costantemente di pedofilia e pedopornografia?». In Europa ci sono almeno 19 milioni di bambini abusati sessualmente «quindi esistono almeno altrettanti pedofili».

Prosegue la nostra videointervista con don Fortunato Di Noto, il fondatore di Meter da decenni impegnata a denunciare e combattere pedofilia e pedopornografia. In questa puntata don Fortunato denuncia l’esistenza delle lobby pedofile, che celebrano annualmente due giornate dell’orgoglio,che tentano di «normalizzare» la pedofilia. Organizzazioni pseudo culturali che portano avanti, sotto gli occhi di tutti, anche raccolte fondi. Quando vent’anni denunciò per la prima volte le lobby pedofile don Fortunato ricorda che venne attaccato pesantemente, «rischiamo che tra qualche anno tutto possa passare – la denuncia – chi ha in mano i media può far passare qualsiasi cosa». «Chi parlerà per un neonato? Oltre il 90% dei bambini non denuncia, è terrorizzata» mentre «molti stanno vivendo una narcotizzazione». Alla lobby pedofila andrebbe contrapposta un’altra lobby che utilizzi tutti gli strumenti giuridici e culturali, prosegue il fondatore di Meter, che possa «agire nei centri dove si prende ogni decisione. Se subiamo supinamente e non corrisponde l’impegno necessario, mi viene il dubbio che non tutti ci crediamo alla difesa dei bambini».

Viviamo nei confronti dei bambini abusati, anche fino alla morte, quella che Papa Francesco definì la «globalizzazione dell’indifferenza».  «In Europa ci sono almeno 19 milioni di bambini abusati sessualmente quindi esistono almeno altrettanti pedofili - denuncia costantemente e anche in questa video intervista il fondatore di Meter -  «serve un contrasto culturale e sociale per sollevarci ed impegnarci contro questo crimine che raggiunge livelli sempre maggiori, dalla pedopornografia alla prostituzione minorile». Un contrasto che non c’è neanche da parte dei grandi mass media, di pedofilia e pedopornografia perché «non se ne occupano costantemente?».

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PRIMA PARTE: Venticinquesima Giornata Bambini vittime dal 25 aprile al 2 maggio

 

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