Incendi a Punta Aderci. Si rivelano «criticità gravi» in una «zona colpita da incendi quasi ogni anno»

La sera del 16 agosto due nuovi incendi hanno colpito l’area della Riserva Naturale di Punta Aderci, «al di là della condanna verso i criminali piromani o anche verso chi in maniera accidentale innesca» incendi il Gruppo Fratino Vasto pone l'attenzione sulla situazione complessiva dell'area "protetta".

Incendi a Punta Aderci. Si rivelano «criticità gravi» in una «zona colpita da incendi quasi ogni anno»
incendio 16 agosto, fonte: pagina facebook Protezione Civile Vasto

Due incendi in poche ore, uno nel cuore dell’area protetta, hanno squarciato la notte tra il 16 e il 17 agosto. Ultimi incendi di una lunga serie che sta assediando Vasto, e soprattutto le sue periferie, nei fine settimana di questo afoso Agosto. La cronaca di questi ultimi due incendi riporta che solo il pronto intervento della Protezione Civile e dei Vigili del Fuoco ha impedito si ripetesse l’apocalisse di un anno fa. Quando l’intero promontorio fu avvolto dalle fiamme e un devastante incendio colpì per tutto il pomeriggio, fino a sera, il cuore della Riserva Naturale di Punta Aderci.

Quest’ennesimo incendio, «in una zona colpita da incendi quasi ogni anno (dietro il promontorio di Punta d' Erce), al di là della condanna verso i criminali piromani o anche verso chi in maniera accidentale innesca l'incendio, rivela le criticità gravi presenti nella riserva di Punta Aderci – la riflessione del Gruppo Fratino Vasto – evidentemente l'incendio devastante del 2020 non ha insegnato nulla».

«Anche questa volta pare nessuna vigilanza antincendio H24 (eppure sono pochi giorni all'anno quelli a rischio, come ieri notte) e nessun controllo in generale se risponde a vero il fatto che durante l'incendio si udiva bene musica ad alto volume provenire dalla spiaggia di Mottagrossa» sottolinea il sodalizio ambientalista. Un luogo in cui «si crea un imbuto pericolosissimo in caso di incendio diurno per eventuale fuga lungo il solo accesso. Accesso che andrebbe chiuso alle auto e alle grigliate». «Cosa si aspetta a realizzare un parcheggio a monte della spiaggia? E trasformare l'attuale sterrata di accesso in sentiero pedonale con cartellonistica naturalistica? Cosa si aspetta a permettere l'apertura di un'area camper in zona, già prevista da un privato e pare bloccata dalla burocrazia? – gli interrogativi che pongono i volontari che chiamano in causa il neo presidente di Arap Servizi, società strumentale dell’ente regionale che gestisce le zone industriali abruzzesi compresa quella di Punta Penna, «è un vastese: si attivi» la richiesta.

«Si continua, come in passato, a fare di tutto per agevolare l'accesso di auto verso la spiaggia! Per Punta d'Erce la cosa fu affrontata e risolta, per Mottagrossa è incomprensibile questo tergiversare» secondo il Gruppo Fratino Vasto che chiede «cosa stanno facendo sulla questione l' Assessorato Ambiente di Vasto, i gruppi consigliari tutti e chi gestisce tecnicamente la Riserva. Domanda retorica». «Anche il silenzio in materia di alcune associazioni ambientaliste lascia interdetti – aggiunge nel comunicato - Punta Aderci, la Riserva del Fratino che non nidifica più in zona dal 2011 senza alcun tentativo mirato per farlo tornare, resta magnifica, ma ormai lontana mille miglia dal virtuoso percorso iniziato nel 2006».  «E se non fosse per la meritoria opera antincendio della Protezione Civile di Vasto – l’amara conclusione - forse non esisterebbe nemmeno più».

Se gli incendi fossero avvenuti di giorno con migliaia di persone presenti, che non avrebbero avuto una via di fuga oltre il mare, sarebbe stata una catastrofe sottolinea il Forum Civico Ecologista. Che torna, a sua volta, a sollecitare «scelte decise e non più rinviabili» a partire da un’area camper attrezzata e dal «divieto di accesso in macchina a Mottagrossa». Il parcheggio all’ingresso di Punta Penna è diventata «un’area camper non controllata», frequenti le grigliate (con pericoli di incendi elevati) e nessun controllo degli scarichi. Una situazione inaccettabile in piena Riserva Naturale sottolinea il Forum.

«Gli incendi nella Riserva sono una calamità come per tutta Italia, ma occorre mettere in atto tutto quanto possibile per evitarli o renderli meno devastanti» sottolinea Stefano Taglioli, ecologista storico sin dai tempi in cui la Riserva di Punta Aderci era lontana dal sorgere ed era solo idea illuminata di alcuni.  «Come mai i fondi regionali stanziati per l'incendio del 2020 non sono stati ancora utilizzati? E ancora: come mai non si investe in vigilanza nella Riserva? Non solo sull’antincendio in questi giorni, come sottolinea giustamente il GFV, ma anche su bracconaggio e comportamenti a rischio sulle spiagge. Mi riferisco a grigliate, amplificazioni musicali e quant’altro incompatibile con un'area protetta» i forti interrogativi di Taglioli che sottolinea come «la Riserva di Punta Aderci, nelle intenzioni di coloro che hanno difeso per decenni quel territorio e poi ne hanno fatto un’area protetta, era ben altra cosa rispetto a questa specie di parco urbano che è diventata oggi». «A politici, gestori e associazioni ambientaliste troppo assenti su Punta Aderci (salvo passerelle come quelle di Goletta Verde di Legambiente)» chiede di farsi parte attiva in questo recupero delle origini. Delle chiacchiere e dei silenzi non ne possiamo più».    

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