Vasto, un lungo anno di conflitto con l'ambiente

Il Piano di Assetto Naturalistico della Riserva Naturale Regionale di Punta Aderci e l’uscita dal «Tavolo per l’Ambiente» di 8 associazioni per mancata condivisione di temi importanti e strategici stanno segnando la questione ambientale in queste prime settimane del 2021. Giunto dopo un 2020 segnato anche dai contestati tagli di alberi e l’evento Sax on the beach.

Vasto, un lungo anno di conflitto con l'ambiente
Paola Cianci, fonte: profilo facebook

La Riserva Naturale Regionale di Punta Aderci è il fiore all’occhiello del territorio e la sua tutela è centrale. Tante volte quest’impegno è stato ripetuto negli anni dalle amministrazioni vastesi, ultima quella del sindaco Francesco Menna e dell’assessore all’ambiente Paola Cianci. Un vanto, soprattutto turistico e attrattivo, giunto anche all’attenzione nazionale ed internazionale.

Queste prime settimane del 2021 vedono la Riserva al centro del dibattito per la redazione del nuovo Piano di Assetto Naturalistico (PAN), lo strumento di pianificazione, valorizzazione e tutela più importante previsto dalla legge. Bozze di questo nuovo PAN circolano ormai da anni tra gli addetti ai lavori ma nella massima assise istituzionale locale, il Consiglio Comunale, è giunto solo dopo l’interrogazione della consigliera comunale di opposizione Dina Carinci, Movimento 5 Stelle. Mentre le associazioni, nonostante l’istituzione di un «Tavolo per l’Ambiente», non hanno mai avuto occasione di confrontarsi con Cianci e l’Amministrazione. 8 associazioni, sottolineando questa e altre criticità, hanno deciso di uscire dal Tavolo stesso.

«Perde di senso ogni nostra ulteriore permanenza, il nostro credito di fiducia nei confronti dell’Assessore si è esaurito» la conclusione della loro lettera aperta, giunta un mese dopo la loro prima presa di posizione sul funzionamento del Tavolo. Ultimo capitolo di un 2020 segnato da una fortissima conflittualità sulle questioni ambientali e dove, oltre le parole, la realtà è apparsa decisamente molto più sconfortante.

È esistito un mondo prima della pandemia, è passato solo un anno ma sembra un’era geologica trapassata e remota. In quel mondo un anno e mezzo la lotta ai cambiamenti climatici, un rinnovato impegno per la tutela dell’ambiente e un sistema economico e sociale diverso ha portato ad un'ampia mobilitazione globale. Un impegno soprattutto giovanile, che voleva andare oltre ogni steccato, bottega, campanile. Un movimento globale che, a qualcuno, ricordò nelle «parole d’ordine» e nei temi che poneva quel che tanti anni fa diceva e praticava Alexander Langer.

E come Alexander questo movimento si è imbattuto nell’irrisione e nel disprezzo di chi le considera anime belle, nelle strumentalizzazioni di chi è interessato al potere per il potere, si è scontrato con interessi (dicibili ed indicibili) di un mondo sporco che si compiace di esserlo sempre più. A settembre 2019 centinaia di ragazze e ragazzi si ritrovarono anche in piazza Barbacani a Vasto nel giorno della mobilitazione mondiale di Fridays for Future. Applauditi e incoraggiati anche dall’assessore all’ambiente Paola Cianci. La stessa che, nelle prime settimane del lockdown quando eravamo tutti stati travolti dall’angoscia per questa pandemia che ci stava imprigionando, ricevette in Comune una rappresentazione del movimento vastese.

Continuando ad incoraggiarli e ad esprimere il sostegno dell’amministrazione. Meno di un anno fa ma nella memoria sembrano secoli dopo un anno buio e terribile. Il mondo appare stravolto e tanto, tantissimo rovesciato rispetto a prima. Il 2020 a Vasto è stato segnato anche dalla mobilitazione in difesa del verde pubblico e di fortissime critiche all’amministrazione (la stessa che disse di sostenere la mobilitazione di cui sopra) per molti tagli di alberi.

Il 20 giugno raccontammo quanto accaduto nei giorni precedenti: dopo un sit-in il sindaco Menna ricevette una delegazione impegnandosi a trovare possibili soluzioni alternative all’abbattimento di alcuni pini, due ore dopo invece i tagli ripartirono alacremente e la ditta (tra le altre) evidenziò la «impossibilità di modificare in corso d'opera dei lavori oggetto di appalti e contrattualizzati con un progetto definito».

L’estate è stata segnata dal Sax on the Beach, fermato dopo varie proteste e precise contestazioni da parte di molti sodalizi ambientalisti e non solo, «La splendida Riserva di Punta Aderci è stata trasformata in discoteca per la movida» riassunse perfettamente la Stazione Ornitologica Abruzzese. Giorni segnati da un copione che sembra ripetere il Jova Beach Party del 2019, come raccontato il 14 agosto.  Poco più di un mese fa, nei giorni dell’ennesima mobilitazione in difesa del verde pubblico cittadino, durante un’intervista il segretario di Art1 (l’attuale partito di Paola Cianci) Del Viscio scagliò contro gli ambientalisti vastesi l’accusa di cercare solo rendite e visibilità. Passati solo pochi mesi e dalla mobilitazione contro i cambiamenti climatici siamo passati a questo, parole che tra l’altro evocano giudizi sprezzanti di chi si è sempre schierato altrove, a partire da industriali e cementificatori.

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