Premio Nazionale Lea Garofalo 2022 a Mario Ravidà

PRIMA EDIZIONE, 24 novembre 2022. Oggi è il turno di un altro premiato: Mario Ravidà, già commissario della DIA di Catania. Il suo senso dello Stato e delle Istituzioni hanno arricchito e rafforzato la lotta contro la criminalità organizzata. Ha individuato uno stabile, legato a proprietari in odore di mafia, a pochi passi da via d'Amelio. Il luogo dove i mafiosi si sono appostati per realizzare la strage del 19 luglio del 1992? La "scoperta" è scomparsa dai fascicoli e dalle cronache giornalistiche.

Premio Nazionale Lea Garofalo 2022 a Mario Ravidà

Motivazione: Uomo delle Istituzioni, ha dimostrato che l’abnegazione e la costanza ripagano gli sforzi necessari per contrastare i poteri criminali. L’investigazione fatta con passione, come ha dimostrato attraverso fatti concreti, porta ai giusti risultati. Il senso dello Stato, anche quando si scontra con le devianze istituzionali, è fondamentale per vincere questa “guerra secolare”.

 

 

La I edizione del PREMIO, ideata ed organizzata da Dioghenes APS, con il contributo della testata giornalistica nazionale WordNews.it (in partnership con l’Ufficio Stampa Nazionale Lo Scriptorium Romanzi Italiani), ha come finalità la diffusione della storia di Lea Garofalo nelle scuole e nei territori italiani. Soprattutto per non dimenticare le tante storie di donne e uomini che hanno avuto la forza e il coraggio di contrastare le mafie.  

 

 

Mario Ravidà (Premio Nazionale Lea Garofalo 2022) è stato insignito da Simone Saporito (Sindaco di Petilia Policastro).

 

 

Il Premio Nazionale Lea Garofalo, ideato dal direttore di WordNews.it Paolo De Chiara, è stato organizzato da Dioghenes APS - Associazione Antimafie e Antiusura, in collaborazione con WordNewsRomanzi Italiani e Lo Scriptorium.

 

 

I PREMI SPECIALI SONO STATI REALIZZATI DAL MAESTRO ORAFO MICHELE AFFIDATO.

Le foto sono state realizzate da Rosario Rizzuto

 

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OMICIDIO LEA GAROFALO. Il suo assassino è ritornato per quattro ore in paese, a Pagliarelle (Crotone). Ufficialmente per fare visita a sua madre "moribonda". La donna, Piera Bongera, solo qualche giorno prima è stata vista arzilla e serena in un supermercato. Cosa hanno in mente questi criminali? Perchè sul territorio è rientrato anche il cugino Vito Cosco, implicato nella strage di Rozzano? Per l'avvocato Guarnera: «Hanno preparato l'ambiente per dare un segnale allo stesso ambiente».

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