Ecco i vincitori della prima edizione del Premio Nazionale Lea Garofalo

PREMIO NAZIONALE, 22-24 novembre 2022. «La prima edizione del Premio Nazionale Lea Garofalo - ha dichiarato il fondatore e responsabile del Premio Paolo De Chiara - ha creato un movimento culturale legato a tantissimi giovani. Sono stati coinvolti tantissimi studenti delle scuole di Crotone con due incontri e con la Cerimonia conclusiva del 24 novembre a Petilia Policastro. I ragazzi, in pochissimo tempo, hanno presentato più di trenta opere. Sono stati coinvolti 15 "testimoni" del nostro tempo, personaggi della società civile che dimostrano il loro impegno su queste tematiche. Tutto questo è stato realizzato per non dimenticare una FIMMINA CALABRESE. Lea Garofalo, a tredici anni dalla sua morte violenta per mano mafiosa, non può essere nuovamente abbandonata. Le persone devono essere tutelate quando sono vive e non bisogna aspettare la loro morte per creare il falso mito degli eroi. E' doveroso ringraziare tutti coloro che hanno lavorato per la realizzazione di questo evento.»

Ecco i vincitori della prima edizione del Premio Nazionale Lea Garofalo
Le foto sono state scattate e concesse da Rosario Rizzuto

PREMIO NAZIONALE

Lea Garofalo

La fimmina che sfidò la schifosa ‘ndrangheta

 

Evento organizzato da Dioghenes APS – Ass. Antimafie e Antiusura, in collaborazione con WordNews.it, Romanzi Italiani, Lo Scriptorium, Bonfirraro Editore

 

Evento patrocinato dalla Regione Calabria, dal Consiglio Regionale della Calabria, dalla Provincia di Crotone, dal Comune di Crotone e dal Comune di Petilia Policastro

 

Con il contributo della BCC Calabria Ulteriore, dell’Ass. Working for People e Profumeria Nady Taurianova

 

L’Associazione Antimafie e Antiusura Dioghenes APS vuole tenere viva la memoria nei confronti di Lea Garofalo, la fimmina massacrata e bruciata in un bidone dalla mafia calabrese a Milano il 24 novembre del 2009, attraverso il coinvolgimento degli studenti delle scuole italiane (di ogni ordine e grado) e con l’individuazione di personalità (“Testimoni” del nostro tempo) che si sono distinte tramite la loro professione e il loro impegno, dando un serio contributo alla lotta alle mafie e al contrasto della mentalità mafiosa.

 

Con il PREMIO NAZIONALE dedicato a Lea Garofalo, si intende valorizzare, attraverso le competenze delle scuole italiane, i temi legati alla educazione alla legalità, alla inclusione sociale e culturale. Senza dimenticare le azioni di donne e uomini che, nel silenzio generale, contribuiscono con azioni concrete ad una forma di resistenza attiva. Il coraggio e la passione rendono ancora viva questa battaglia da vincere. A tutti i costi.

 

La I edizione del PREMIO, ideata ed organizzata da Dioghenes APS, con il contributo della testata giornalistica nazionale WordNews.it (in partnership con l’Ufficio Stampa Nazionale Lo Scriptorium e Romanzi Italiani), ha come finalità la diffusione della storia di Lea Garofalo nelle scuole e nei territori italiani. Soprattutto per non dimenticare le tante storie di donne e uomini che hanno avuto la forza e il coraggio di contrastare le mafie.  

 

                      

TREDICI ANNI DOPO

Per non dimenticare la morte violenta subita da Lea Garofalo a Milano

(24 novembre 2009 – 24 novembre 2022)

«Non è stato facile organizzare, in soli due mesi, questa prima edizione del Premio Nazionale dedicato a Lea Garofalo. Abbiamo fatto il possibile per coinvolgere le scuole con due iniziative in due istituti scolastici di Crotone, dove i ragazzi hanno risposto in modo straordinario. Con la Cerimonia di premiazione del 24 novembre, il giorno della morte violenta di Lea Garofalo, abbiamo voluto premiare le diverse scuole italiane che hanno partecipato al Bando e i 15 "testimoni del nostro tempo". La risposta da parte di tutti è stata grandiosa. La sala gremita di ragazzi ha ripagato tutti i nostri sforzi. 

Grazie alla Giuria sono stati individuati diversi personaggi che incarnano nel quotidiano la lotta alle mafie, alle illegalità e alle ingiustizie.

L'unica nota stonata riguarda l'assenza totale delle forze di polizia, soprattutto quella dei carabinieri del posto che ha lasciato molte persone con l'amaro in bocca. Il silenzio istituzionale non è stato certo di buon esempio per i tanti ragazzi, circa 150, presenti nella Biblioteca comunale di Petilia Policastro».

 

L'evento è stato supportato dall'Amministrazione di Petilia Policastro e dall'Amministrazione di Roccabernarda. La sala per la conferenza stampa è stata messa a disposizione dalla Provincia di Crotone.

 

Queste sono le parole utilizzate dal fondatore e promotore del Premio Nazionle Lea Garofalo, Paolo De Chiara. Il presidente di Dioghenes APS - Associazione Antimafie e Antiusura ha voluto omaggiare, insieme all'intera giuria, la famiglia di Marisa Garofalo con un Premio fuori concorso. «E' stato doveroso, dopo le accuse che ogni tanto piovono su Marisa da chi avrebbe dovuto proteggere sua sorella Lea. Questo è un Paese senza vergogna».

 

 

DOMANI SU WORDNEWS.IT LO SFOGO DEL TESTIMONE DI GIUSTIZIA. «C'erano tutti ma mancava l'Arma dei carabinieri»

 

 

 

«Sono felice per questa prima edizione del Premio intitolato alla memoria di mia sorella - ha affermato Marisa Garofalo -, i tanti studenti, in questi mesi, hanno potuto lavorare su questa drammatica storia. E questo è importante. Lea poteva essere salvata ma molti sono stati distratti. Ancora oggi viene definita una collaboratrice di giustizia e questo è un fatto molto grave. Mia sorella è una testimone di giustizia, mia sorella non ha mai commesso reati in vita sua. Tante scuole hanno partecipato al Premio e abbiamo avuto a disposizione tanti ragazzi».

 

La parte musicale è stata affidata agli Studenti dell’Istituto “G. Marconi” di Petilia Policastro e di Pagliarelle e dell’Istituto “D. Alighieri” di Foresta.

 

 

ELENCO DEI PREMIATI:

LA GIURIA

Presidente: Marisa Garofalo

 

Giurati:

Paolo De Chiara, Gennaro Ciliberto, Simone Saporito, Daniele Ventura, Massimiliano Travaglini.

 

Sebastiano Ardita 

Motivazione: Un magistrato siciliano che, con il suo lavoro e la sua professionalità, permette a tutti noi di non perdere la fiducia nelle Istituzioni pulite di questo Paese orribilmente sporco. La sua azione di divulgazione della cultura della Legalità, soprattutto, attraverso i suoi libri sviluppa e rafforza la necessaria coscienza nell’affrontare queste tematiche con lucidità e impegno quotidiano.

 

Salvatore Borsellino (Premio speciale)

Motivazione: Fratello del magistrato Paolo Borsellino, massacrato insieme alla sua scorta in via d’Amelio il 19 luglio del 1992. Per la sua forza e il suo coraggio di portare avanti una battaglia che riguarda tutti noi: la ricerca della Verità e della Giustizia per suo fratello Paolo e per tutte le vittime delle maledette mafie. Con il Movimento da lui fondato, le “Agende Rosse”, ha ridato forza e vigore a chi crede fortemente nel cambiamento. 

 

Luciano Traina (Premio speciale)

Motivazione: Fratello di Claudio, agente della Polizia di Stato, ucciso (insieme ai suoi colleghi in via d’Amelio il 19 luglio del 1992) per tutelare la vita del giudice Paolo Borsellino. Per il suo impegno professionale, sfociato negli arresti di alcuni appartenenti a Cosa nostra, e per il suo impegno nella diffusione della cultura della Legalità. 

 

Giuseppe Antoci

Motivazione: Per il suo impegno costante e concreto nell’opporsi all’arroganza criminale. Da Presidente del Parco dei Nebrodi ha dimostrato, con i fatti (e non solo a parole) che è possibile contrastare economicamente le mafie. L’attentato subito e perpetrato da vigliacchi criminali non ha fermato l’azione di contrasto e non deve farci indietreggiare di un millimetro per arrivare al giorno della Liberazione.

 

Renato Cortese 

Motivazione: Il lavoro incessante nelle forze di Polizia, gli arresti dei maggiori protagonisti delle associazioni criminali e l’impegno umano offrono non solo il buon esempio da seguire ma anche, e soprattutto, quella forza necessaria per offrire quel supporto agli uomini delle Istituzioni impegnati sul fronte dell’Antimafia. 

 

Angela Napoli (Premio speciale)

Motivazione: Una donna delle Istituzioni, una donna calabrese che ha dimostrato, negli anni, il suo impegno sul fronte dell’Antimafia dei fatti. L’unica parlamentare a mostrare un interesse, con le sue interrogazioni e le sue interpellanze, sulle vicende tragiche che hanno caratterizzato la vita di Lea Garofalo. Il suo impegno è un esempio chiaro di come, anche in una Regione difficile (ma straordinaria) è possibile credere nel cambiamento liberatorio.  

 

Mario Ravidà

Motivazione: Uomo delle Istituzione, ha dimostrato che l’abnegazione e la costanza ripagano gli sforzi necessari per contrastare i poteri criminali. L’investigazione fatta con passione, come ha dimostrato attraverso fatti concreti, porta ai giusti risultati. Il senso dello Stato, anche quando si scontra con le devianze istituzionali, è fondamentale per vincere questa “guerra secolare”.

 

Giuseppe Cassata

Motivazione: Una persona perbene che, con il Movimento delle “Agende Rosse”, porta alle giovani generazioni (le uniche a sentire il “fresco profumo di libertà”) il testimone delle tante vittime delle mafie. Il suo impegno costante, disinteressato e viscerale fanno sì che un giorno non si potrà affermare che “noi” siamo stati silenti. Pino ci fa capire che il “noi” è fondamentale per poter abbattere il male.   

 

Luana Ilardo

Motivazione: Figlia di Luigi, il “confidente” di uno Stato che, attraverso i suoi uomini migliori, voleva arrestare un feroce latitante di Cosa nostra, posizionato ai vertici dell’organizzazione criminale. Suo padre è stato ammazzato (Catania, 10 maggio 1996) per i maledetti accordi secolari tra uno Stato deviato e le mafie. Luana, con la determinazione di suo padre, ci offre quel riscatto e quella forza necessaria per poter continuare a credere che è possibile sconfiggere per sempre le “devianze” statali, istituzionali, mafiose e massoniche.

 

Francesco Coco

Motivazione: Già Maresciallo dei carabinieri e primo cittadino. Uomo delle Istituzioni che crede nei valori comuni legati al rispetto verso gli altri e alla diffusione della cultura della legalità. Anche dopo aver subito un attentato quasi mortale (un’aggressione vile da parte di vigliacchi senza onore) continua a portare avanti la sua idea di giustizia.

 

Tommaso Nereo

Motivazione: Vice-brigadiere dell’Arma dei carabinieri. “Chi salva una vita salva il mondo intero” è scritto nel Talmud di Babilonia. Nella giornata del 3 giugno scorso, nella frazione Pagliarelle, insieme al suo collega di pattuglia, ha salvato la vita ad un anziano in arresto cardiocircolatorio. Abnegazione, determinazione senso del dovere e delle Istituzioni, professionalità e lucidità mentale hanno permesso l’azione di salvataggio.     

 

Carmelo Germanà Bozza

Motivazione: Carabiniere. “Chi salva una vita salva il mondo intero” è scritto nel Talmud di Babilonia. Nella giornata del 3 giugno scorso, nella frazione Pagliarelle, insieme al suo collega di pattuglia, ha salvato la vita ad un anziano in arresto cardiocircolatorio. Abnegazione, determinazione senso del dovere e delle Istituzioni, professionalità e lucidità mentale hanno permesso l’azione di salvataggio.

 

Dario Vassallo

Motivazione: Fratello di Angelo, il “Sindaco pescatore” del Comune di Pollica, ucciso da una mano assassina (e più menti legate alle istituzioni deviate di questo Paese) il 5 settembre del 2010. Dario, da diversi anni, è impegnato sul fronte della ricerca della Verità e della Giustizia per far emergere la verità che sommerge la morte di Angelo.    

 

Rosario Conti

Motivazione: Appuntato scelto dell’Arma dei carabinieri. Fulgido esempio sportivo per i suoi successi a livello mondiale. I suoi titoli (campione d’Italia, d’Europa e del Mondo con i colori della nazionale italiana di Tiro al Volo) sono necessari anche per comprendere che, in Calabria (una terra difficile, maledetta e bellissima) è possibile intraprendere la giusta strada. Anche attraverso lo sport è possibile quella necessaria Resistenza che sfocia nella Liberazione dal male.

 

Catia Silva

Motivazione: Le mafie hanno spostato la “palma al Nord” da troppi anni. E in quel pezzo del Paese, dove molti continuano a “nascondere” per paure, per vantaggi e per collusioni affaristiche con le mafie (in questi anni, soprattutto, con la ‘ndrangheta) una donna emiliana ha dimostrato che il coraggio, la perseveranza e la tenacia possono portare al contrasto attraverso processi giudiziari. Nel paese di Brescello, famosa per Peppone e don Camillo, una donna-coraggio ha disturbato l’invasione barbarica della maledetta mafia calabrese.

 

Marisa Garofalo

Motivazione: Sorella di Lea Garofalo, l’eroina che ha sfidato e sconfitto un clan di ‘ndrangheta. È stata strappata alla vita nel 2009 in Lombardia da vigliacchi senza onore con forti legami in questi territori. Da quel 24 novembre Marisa ha iniziato la sua battaglia fatta di impegno e perseveranza per diffondere e non permettere che la storia di sua sorella potesse, come tante altre vicende dimenticate nel Paese senza memoria, finire nell’oblio.    

 

 

BANDO STUDENTI

1° CLASSIFICATO: “Lotta alle mafie” (cortometraggio), classe V D, Liceo Scientifico “Filolao”, Crotone

 

 

2° CLASSIFICATO: Il Coraggio di dire NO (poesia individuale), Sara Calabretta, 5AL, IIS “Pertini-Santoni”, Crotone

 

 

3° CLASSIFICATO: “F I M M I N A” (dipinto), 3A I.C. “Dante Alighieri”; 3C I.C. Plesso Filippa Mesoraca; I.C. “G. Marconi” Petilia Policastro; 3E Plesso di Pagliarelle I.C. “Marconi” Petilia Policastro

 

 

4° CLASSIFICATO: CANZONE PER LEA (videoclip musicale), Lorenza Catabzariti, Ilenia Lobello, Michele Stella, Ginevra Parisi, Maya Ben Yaish, 3B grafica, 5B grafica, 2A, 3A arti figurative, Liceo Artistico IIS “Giovanna De Nobili”, Catanzaro

 


 

5° CLASSIFICATO: VEDO, SENTO PARLO (disegno), Ester Artusi, 4A, Liceo Artistico IIS “Giovanna De Nobili”, Catanzaro 

 

 

 

Il dottor Ferdinando Bianchini, autore di una tesi di laurea sulla 'ndrangheta al Nord, è intervenuto per illustrare le sue ricerche. L'opera è stata donata agli amministratori locali. 

 

 

L'evento è stato magistralmente moderato da Maria Rosa Ferraro.

 

 

L'impianto audio e video è stato offerto dall'associazione Working for People di Robertino Alessi.

I tre Premi Speciali sono stati realizzati dal maestro orafo Michele Affidato di Crotone.

I dodici Premi per i Testimoni sono stati realizzati dall'orafa Giovanna Plataroti di Taurianova.

 

 

Arrivederci al 2023, alla prossima edizione 

 

 

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