Manifesto per il killer di Lea Garofalo, irrompe l'ex sindaco: «Solo sciacallaggio politico»

RICEVIAMO E PUBBLICHIAMO L'INTERVENTO del Cavaliere Francesco Coco, già maresciallo dei carabinieri ed ex primo cittadino di Roccabernarda (pochi chilometri da Petilia Policastro): «Da alcuni giorni il cielo di Petilia Policastro è sorvolato da avvoltoi. Purtroppo per loro non hanno avvistato cadaveri freschi da spolpare, bensì hanno avvistato una marea di ossa di cadaveri d'un tempo non molto lontano. Inviterei tutti a non generalizzare e a non lasciarvi fuorviare da titoli di quotidiani che di solito sintetizzano in modo errato. Mi soave in mente il famoso detto nazionale: "IL BUE CHIAMA CORNUTO ALL'ASINO".»

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Il maresciallo Francesco Coco

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«Conosco il Sindaco di Petilia Policastro Simone Saporito da tempo. Quando sono stato attentato ho visto le lacrime ai suoi occhi, come se fosse stato un familiare stretto. Ha partecipato alla fiaccolata di Roccabernarda ed io sono stato presente varie volte nei suoi appuntamenti sulla legalità a Petilia e altrove, organizzando insieme diverse iniziative e coinvolgendo tutte le Istituzioni.  

Gli ho spalancato le porte di casa mia. E lo rifarei. Conosco la sua rettitudine. E so che è una persona perbene. Il suo agire quotidiano è immacolato, secondo la legge e sempre contro l'antistato.

Ritengo molto affrettate le considerazioni negative espresse dal Presidente della Regione On. Roberto Occhiuto e dall'On. Wanda Ferro (sottosegretario di Stato agli Interni). Mi corre l'obbligo di ricordare ai sopracitati Onorevoli la mia vicenda del tentato omicidio di stampo mafioso, subìto nella tarda serata del 9 luglio 2022. Da parte loro a distanza di un anno non ho mai ricevuto alcun messaggio o telefonata di vicinanza.

E in questi giorni la vergogna si è perpetrata nel processo del 26 giugno presso il Tribunale dei Minori di Catanzaro ove il Pubblico Ministero aveva chiesto la reclusione di anni 13 per l'imputato ma il Giudice  ha derubricato il reato in lesioni personali gravi, aggiungendo che non ci fosse la volontà di uccidermi, comminando la pena di soli 4 anni e 8 mesi.

Preciso che l'attentato avvenne nella mia abitazione. Anche in questo caso, nonostante avessi segnalato il tutto pubblicamente, da parte loro nessun intervento è stato registrato. Per chi non mi conoscesse, sono stato un servitore dello Stato per 36 anni nell"Arma dei Carabinieri, Sindaco del Comune di Roccabernarda e Consigliere Provinciale con funzioni di Vicepresidente della Provincia di Crotone.»

 Comm. Cav. Uff. Maresciallo Francesco Coco

 

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