Tutto pronto per la 2^ edizione del Premio Nazionale Lea Garofalo

IL BANDO. LA TEMATICA DELLA 2^ EDIZIONE: “Gli esempi delle donne che si ribellano alle mafie per salvare i propri figli dal percorso criminale”.

Tutto pronto per la 2^ edizione del Premio Nazionale Lea Garofalo

Lea Garofalo è una fimmina calabrese, una donna che non ha girato la testa dall’altra parte, che l’ha alzata davanti ai mafiosi vigliacchi, una “fimmina ribelle”. Nasce il 24 aprile del 1974 a Petilia Policastro (Crotone) in un contesto di ‘ndrangheta. Ma Lea è diversa, non è fatta di quella pasta. Ancora giovanissima ha la sventura di incontrare un guappo di paese, Carlo Cosco. Il guappo sfrutta l’amore di Lea mentre si dedica a conquistare la piazza di spaccio milanese. Per Lea comincia l’inferno e capisce che l’unica strada da seguire è quella della Giustizia e si affida allo Stato. Nel 2002 incontra un magistrato e comincia a raccontare la sua storia. Rompe l’antico codice della ‘ndrangheta. Il 24 novembre 2009 a Milano, con uno stratagemma, viene allontanata da sua figlia e uccisa brutalmente. Dopo la morte di Lea, Denise diventa testimone di Giustizia, accusa suo padre e lo fa condannare in modo definitivo il 18 dicembre 2014. Oggi Lea è ricordata in molte piazze, città e scuole, ed è prossimo l’avvio dell’iter per dedicarele un plesso scolastico nel territorio di Rozzano (Milano) dove il gruppo delle Agende Rosse locale è presidio assai attivo di legalità. A Lea e Denise continuiamo come gruppo a dedicare il nostro fermo e deciso impegno. Pino Cassata, Resp. Scuole e Università, Dioghenes APS, Ass. ANTIMAFIE e ANTIUSURA

Lea, una donna che ha saputo ribellarsi alla ‘ndrangheta pagando con la vita, è esempio di coraggio. Da Testimone di giustizia non posso non puntare il dito su chi avrebbe dovuto proteggerla e, come già accaduto, non ha fatto nulla. Lasciandola come un bersaglio di una vendetta già annunciata. Vendetta consumata per mano criminale. Una donna, che dopo essersi ribellata, ha “collaborato” con la giustizia ma senza essere stata mai una delinquente. Non ha barattato la sua “collaborazione” con gli organi inquirenti. Cosa che, invece, i collaboratori di giustizia fanno, assicurandosi protezione e sconti di pena. Una protezione che non è mai stata data a Lea, rimasta sempre abbandonata a sé stessa. A volte umiliata e offesa da chi avrebbe dovuta proteggerla. Ha trovato la morte. Uccisa da chi l’ha voluta punire e zittire per sempre. Se avesse trovato la giusta protezione e il giusto appoggio, oggi, sarebbe tra di noi a gridare che la ‘ndrangheta fa schifo. Bisogna ricordare Lea ogni giorno perché la sua morte non resti un sacrificio invano, perché chi l’ha abbondonata venga allontanato per sempre dal Servizio centrale di protezione. Un Sistema che infligge sui Testimoni continue pressioni psicologiche e vessazioni. Ricordare Lea Garofalo con un Premio alla memoria è voler gridare a tutti i colpevoli e i collusi che, anche se è stata barbaramente uccisa, il suo pensiero di libertà e di contrasto alla ‘ndrangheta continuerà per sempre. Gennaro Ciliberto, Presidente Onorario Dioghenes APS, Ass. ANTIMAFIE e ANTIUSURA

In un Paese strano, senza memoria, è fondamentale ricordare anche con un Premio, quindi ogni anno, una donna che è stata massacrata dalla schifosa ‘ndrangheta. Gli errori commessi in passato non devono essere più ripetuti. Questa donna calabrese è stata stritolata dalla violenza criminale della mafia calabrese ma è stata anche abbandonata da uno Stato poco attento a tutelare i suoi cittadini. E le scuse ancora non sono arrivate. La testimone di giustizia compare ancora negli elenchi dei collaboratori di giustizia. Una vergogna di Stato. Lea Garofalo è stata abbandonata ed isolata da tutti. In vita. Solo dopo la morte ha ottenuto rispetto e credibilità. Nel Paese “orribilmente sporco” bisogna aspettare la morte per diventare credibili. Tutto ciò non deve più accadere. Le persone vanno tutelate quando sono vive. Basta con questa inutile e dannosa ipocrisia italiota. Il Premio dedicato alla sua memoria è necessario per rinnovare la memoria e per coltivarla ma, soprattutto, per spazzare via una mentalità mafiosa presente ovunque, non solo nei territori dove questi farabutti hanno ancora il bastone del comando. Paolo De Chiara, Presidente Dioghenes APS, Ass. ANTIMAFIE e ANTIUSURA

L’esistenza di Lea Garofalo rappresenta una stella polare nell’indicare quanto sia importante per i giovani e, dunque, per la scuola, analizzare l’attualità della sua biografia in una prospettiva storica, culturale e civile al fine di saper interpretare e collocare gli avvenimenti contemporanei e le loro cause in una cornice di significati consapevoli e il più possibile oggettivi.

Occorre proporre agli studenti figure di riferimento esemplari come quelle di Lea - piena di coraggio, di volontà di difesa della verità e di ripudio degli atteggiamenti mafiosi - per stimolarne le capacità riflessive e critiche. Si tratta di trarre da queste attività non solo apprendimenti idonei, ma soprattutto curare l'eccellenza del pensiero di ragazze e ragazzi, offrendo loro la possibilità di forgiare nuove e migliori idee sulla vita politica e sociale, attraverso l’incontro con casi esistenziali in cui l’etica del rispetto dei valori umani è stata messa duramente alla prova, uscendone più limpida e solida nonostante le crudeltà subite.

Ricordare la figura di Lea significa continuare a coltivare il senso e il significato che lei stessa ha voluto dare alla sua vita.

 

Costanza Cavaliere, dirigente scolastica e presidente dell’ANP Associazione Nazionale Dirigenti Pubblici e Alte professionalità della Scuola per l’Abruzzo

 

 

Premessa

Lea ha conosciuto la ‘ndrangheta da vicino: come tante donne, ha subìto la violenza brutale della mafia calabrese. Ha denunciato quello che ha visto, quello che ha sentito: una lunga serie di omicidi, droga, usura, minacce, violenze di ogni tipo. Ha raccontato la ‘ndrangheta che uccide, che fa affari. Che fa schifo! È stata uccisa perché si è contrapposta alla cultura mafiosa, che non perdona il tradimento del “codice mafioso” – soprattutto - di una fimmina. A 36 anni è stata rapita a Milano per ordine del suo ex compagno, dopo un precedente tentativo di sequestro in Molise, a Campobasso.

L’hanno brutalmente interrogata, malmenata e poi assassinata. La sua colpa? Voler cambiare vita insieme a Denise. Per la figlia si è messa contro il convivente, i parenti, il fratello Floriano. Rincorreva una nuova vita: senza minacce, senza intimidazioni, senza aggressioni. Non c’è stato il tempo. La reazione animalesca è arrivata e nessuno ha saputo offrirle aiuto. Le mafie, sino ad oggi, hanno ucciso più di 150 donne.

Solo grazie alle fimmine è possibile immaginare un futuro diverso per questo Paese, un futuro senza il puzzo opprimente di queste organizzazioni criminali, che possono tutto per la loro immensa potenza economica e militare. Per i loro legami secolari con la politica e le Istituzioni. Ma con Lea e con Denise non hanno potuto nulla. Gli assassini sono stati condannati all’ergastolo. Al carcere a vita. Il clan Cosco è stato distrutto da due donne, che hanno avuto la forza e il coraggio di dire No. Lea in vita si è sentita «una giovane madre disperata», stanca di chiedere aiuto, di chiedere protezione. Nessuno, come in tante altre occasioni, ha mai chiesto scusa. Nessuno ha mai telefonato alla madre di Lea, la signora Santina. Il suo memoriale è stato pubblicato solo dopo la sua morte. In questo strano Paese succede sempre tutto dopo.

 

IL PREMIO NAZIONALE

L’Associazione Antimafie e Antiusura Dioghenes APS vuole tenere viva la memoria nei confronti di Lea Garofalo, la fimmina massacrata e bruciata in un bidone dalla mafia calabrese a Milano il 24 novembre del 2009, attraverso il coinvolgimento degli studenti delle scuole italiane (di ogni ordine e grado) e con l’individuazione di personalità (“Testimoni” del nostro tempo) che si sono distinte tramite la loro professione e il loro impegno, dando un serio contributo alla lotta alle mafie e al contrasto della mentalità mafiosa. Con il PREMIO NAZIONALE dedicato a Lea Garofalo, si intende valorizzare, attraverso le competenze delle scuole italiane, i temi legati alla educazione alla legalità, alla inclusione sociale e culturale. Senza dimenticare le azioni di donne e uomini che, nel silenzio generale, contribuiscono con azioni concrete ad una forma di resistenza attiva. Il coraggio e la passione rendono ancora viva questa battaglia da vincere. A tutti i costi. Per questa ragione verranno premiate le opere realizzate dagli Studenti e saranno individuati i “Testimoni” del nostro tempo.

La II edizione del PREMIO, ideata ed organizzata da Dioghenes APS, con il contributo della testata giornalistica nazionale WordNews.it (in partnership con l’Ufficio Stampa Nazionale Lo Scriptorium e Romanzi Italiani) e in collaborazione con le Agende Rosse di Rozzano e dintorni e della Regione Abruzzo "Falcone e Borsellino" ha come finalità la diffusione della storia di Lea Garofalo nelle scuole e nei territori italiani.

Soprattutto per non dimenticare le tante storie di donne e uomini che hanno avuto la forza e il coraggio di contrastare le mafie.

IL BANDO DI PARTECIPAZIONE

Art. 1 - Finalità

È indetta la Seconda Edizione del PREMIO NAZIONALE LEA GAROFALO per mantenere viva la memoria e l’impegno verso le donne e gli uomini che hanno dato lustro al nostro Paese (perdendo la vita nell’indifferenza generale) sulle tematiche legate alla lotta alle mafie: per sollecitare la società civile in questa battaglia di civiltà, per promuovere l’impegno sociale e civile; per diffondere la cultura della legalità, il rispetto dei valori costituzionali, della giustizia sociale attraverso collaborazioni con le scuole di ogni ordine e grado, le Università, le associazioni impegnate per costruire uno spirito critico, attraverso l’impegno culturale, politico e sociale, con l’obiettivo di diffondere la Cultura della Legalità e, quindi, il rispetto delle regole. La premessa è parte integrante del presente bando.

 

Art. 2 - Destinatari

• STUDENTI

Il concorso si rivolge agli Studenti delle scuole italiane di ogni ordine e grado (compresi i Centri di Formazione Permanente e i Centri di aggregazione). Sono ammessi anche gli elaborati degli Studenti Universitari e delle Scuole italiane di Fumetto diffuse in tutto il territorio nazionale. È istituita una BORSA DI STUDIO per i giovani laureati e gli studenti delle Scuole del Fumetto, individuati da una Giuria qualificata che rispettivamente propongono una Tesi di Laurea e un Fumetto breve inedito.

• I “TESTIMONI” del nostro tempo

Un’apposita Giura individuerà i “Testimoni” del nostro tempo impegnati quotidianamente nel contrasto alle mafie e alla cultura mafiosa. Il riconoscimento è riservato a tutte quelle personalità italiane che si sono distinte negli ambiti più disparati (mondo delle professioni, cultura, spettacolo, sport), che hanno offerto un’azione d’impegno, di coerenza e di coraggio contro le ingiustizie, per la difesa e per la promozione dei valori di Libertà, di Democrazia e di Legalità.

 

Art. 3 - Tipologia degli elaborati ammessi al concorso

I destinatari del presente Bando di Concorso potranno presentare lavori individuali, di gruppo, di classe o di più classi. Ogni Istituto/Plesso scolastico potrà partecipare presentando fino a dieci (10) elaborati inediti, per ogni livello scolastico coinvolto.

La partecipazione al Concorso prevede la realizzazione di lavori a scelta tra una delle seguenti tipologie, frutto di una riflessione con gli insegnanti:

- ELABORATO SCRITTO (Poesia, Racconto, Sintesi Tesi di Laurea, ect.; lunghezza massima tre cartelle dattiloscritte, car. 14);

- FUMETTO (tecnica libera e composto oltre che dalla copertina da minimo 3 pagine, in formato A4, comprendente da quattro a otto vignette per pagina, in formato pdf);

- OPERA PITTORICA (tecnica a piacere, dimensione consigliata 24x30);

- VIDEO/INTERVISTA (durata max. 10 minuti, in formato .MP4/AVI);

- VIDEO CLIP MUSICALE (durata max. 5 minuti, in formato .MP4/AVI);

- CORTOMETRAGGIO (durata max. 15 minuti, in formato .MP4/AVI).

L’elaborato scritto è da intendersi esclusivamente per lo Studente che parteciperà in forma individuale. In tutti gli altri casi le opere potranno essere realizzate sia dal singolo e sia da un gruppo di studenti (anche di classi diverse). Rientrano nella categoria “ELABORATO SCRITTO” la sintesi delle tesi laurea presentata ufficialmente entro e non oltre la data del 10 ottobre 2023.

Per le Opere Pittoriche: inviare le foto dell’Opera (in alta definizione) alla seguente mail: premionazionaleleagarofalo@gmail.com entro la data di scadenza (10 ottobre 2023) e spedire l’Opera originale a mezzo posta raccomandata (entro il 31 ottobre 2023) al seguente indirizzo: Sede Presidio di Legalità delle Agende Rosse di Rozzano e dintorni (Scuola primaria), via Mincio, 2 – 20089 Rozzano (Mi).

• Tutti i restanti elaborati (cartacei ed elettronici) dovranno essere inviati alla seguente mail: premionazionaleleagarofalo@gmail.com entro la data di scadenza (10 ottobre 2023).

 

Art. 4 - Modalità di partecipazione

Per la partecipazione al PREMIO NAZIONALE LEA GAROFALO – Seconda edizione - è richiesta l’iscrizione mediante la sottoscrizione autografa e invio del modello A (Scheda di adesione): si suggerisce di inviare tale MODELLO (A) con largo anticipo al fine di consentire la migliore organizzazione del Premio Nazionale Lea Garofalo. Tutti gli elaborati dovranno essere corredati ciascuno dei modelli B (Scheda di Partecipazione e Liberatoria) e C (Scheda sintetica dell’elaborato), da inviarsi entro e non oltre il 10 ottobre 2023 al seguente indirizzo di posta elettronica premionazionaleleagarofalo@gmail.com (farà fede la data dell’invio).

 

Art. 5 - Commissione giudicatrice e criteri di selezione

Gli elaborati presentati nei termini stabiliti verranno valutati da una Giuria, composta da personalità rappresentative impegnate nello sviluppo della cultura della legalità, esperti di letteratura, fotografia, giornalismo, personalità rappresentative del mondo della cultura in generale. 12 La Giuria selezionerà a proprio insindacabile giudizio i migliori elaboratori sulla base dei seguenti elementi: 1. Innovazione e originalità dell’idea progettuale; 2. Coerenza dell’idea progettuale con la tematica prevista dal seguente bando; 3. Grado di coinvolgimento e capacità di aggregazione di più soggetti; 4. Qualità complessiva dell’opera; I risultati della selezione (e tutte le informazioni inerenti il presente bando) saranno pubblicate sul sito www.dioghenesaps.it e comunicati ai referenti indicati nella modulistica.

 

Art. 6 - Premiazione itinerante

La Cerimonia di Premiazione avrà luogo il giorno 24 novembre di ogni anno e in città diverse per ogni edizione (possono pervenire all’indirizzo dell’Ass. Dioghenes APS le autocandidature delle Scuole interessate ad organizzare la successiva edizione del Premio Nazionale Lea Garofalo. Sarà esclusiva competenza dell’Associazione la scelta definitiva). I vincitori saranno invitati al ritiro del PREMIO, delle BORSE di STUDIO, della TARGA e dell’ATTESTATO con i nominativi dei vincitori e degli istituti scolastici di appartenenza. Le spese di viaggio e il pernotto sono a carico dei partecipanti.

 

Art. 7 – Premi, Targhe, Attestati

- Ai primi 3 (tre) elaborati degli Studenti degli Istituti italiani (Scuole infanzia, Primaria, Secondaria 1° grado, Secondaria 2° grado, Università, Scuole del Fumetto, Centri di Formazione Permanente, Centri di aggregazione giovanili), scelti ad insindacabile giudizio della Giuria, sarà assegnata una TARGA commemorativa, insieme ad un omaggio offerto da Dioghenes APS. Ai restanti partecipanti, non vincitori del Premio, sarà conferito un ATTESTATO di partecipazione. - I “Testimoni” del nostro tempo, individuati dalla Giuria, riceveranno il PREMIO NAZIONALE intitolato a Lea Garofalo, appositamente creato per l’occasione, insieme ad un omaggio offerto da Dioghenes APS. Sono previsti dei Premi Speciali.

 

Art. 8 – BORSA DI STUDIO

Ad insindacabile giudizio della Giuria Qualificata verranno assegnate minimo due Borse di Studio. L’importo dell’assegno circolare, non inferiore ai 250,00 euro, verrà reso noto durante la conferenza stampa di presentazione degli eventi (21 novembre 2023). Le borse di studio saranno destinate agli autori per: • La Tesi di Laurea (discussa nell’anno accademico 2022-23, consegnata in formato .pdf insieme ad una sintesi della stessa di massimo 10 pagine in formato Word, Times New Roman, carattere 14 - fornita dall’autore dell’elaborato entro e non oltre la data del 10 ottobre 2023). • Il Fumetto breve inedito, realizzato con tecnica libera e composto, oltre alla copertina, da minimo 10 pagine in formato A4 comprendenti da 4 a max. 8 vignette per pagina.

 

Art. 9 – Cerimonia di Premiazione

La Cerimonia di Premiazione, che chiuderà gli eventi programmati della Seconda edizione (22 e 23 novembre), si terrà a Casoli (Ch), presso l’Aula Magna dell’I.I.S.S. “Algeri Marino” (via del Campo Sportivo, 35) il giorno 24 novembre 2023. Il PREMIO NAZIONALE LEA GAROFALO (riservato ai “Testimoni” del nostro tempo), le Menzioni Speciali e le Targhe commemorative, saranno consegnate durante la Cerimonia finale (24 novembre 2023). Gli Attestati saranno consegnati durante la Cerimonia finale o, in alternativa (per problemi di qualsiasi genere), recapitati dai rappresentanti dell’Ass. Dioghenes Aps, durante una manifestazione organizzata e programmata presso l’Istituto scolastico.

 

Art 10 - Restituzione dei materiali

I materiali spediti non verranno restituiti ed entreranno a far parte dell’archivio di Dioghenes APS, catalogati e resi disponibili per la consultazione e lo studio, raccolti in opere e volumi per la diffusione delle finalità educative e scientifiche dell’Associazione.

 

Art. 11 - Documentazione richiesta

Non saranno ammesse alla selezione le opere iscritte mediante modulistica difforme dagli originali.

 

Art. 12 - Trattamento dati

I dati personali dei partecipanti saranno trattati ai sensi del D.lgs. 196/2003 come modificato dal D.lgs. 101/2018 e ai sensi del Regolamento UE 2016/679. Il responsabile dei dati è Dioghenese APS – Ass. Antimafie e Antiusura, rappresentata in questo ambito dal segretario.

 

Art. 13 - Norme finali

I partecipanti devono dichiarare di essere titolari di tutti i diritti di utilizzazione dell’opera presentata, nessuno escluso, e che i contenuti della medesima non violano le leggi e non sono di carattere diffamatorio, razziale o discriminatorio. L’Associazione Dioghenes APS declina ogni responsabilità in merito al contenuto degli elaborati. I partecipanti accettano che l’Ass. Dioghenes APS utilizzi il materiale inviato per finalità culturali quali: - realizzazione di filmati relativi alla giornata di premiazione; - realizzazione di programmi divulgativi e didattici su canali TV; - pubblicazioni cartacee; - realizzazioni di opere e volumi; - manifestazioni ed eventi a scopo artistico, didattico e divulgativo; - streaming gratuito e pubblicazione sul sito ufficiale dell’Associazione www.dioghenesaps.it e/o siti collegati (canali social) e per ogni altro uso consentito dalla legge senza che nulla sia dovuto all’autore, pur garantendone la citazione.

 

 

 

Premio Nazionale Lea Garofalo 2022

VIDEO INTEGRALE DELL'EVENTO DEL 24 NOVEMBRE 2022.

 

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