Barbara Corvi: a 12 anni dalla scomparsa, arrestato il marito

Oggi è stato arrestato il marito Roberto Lo Giudice che in tutto questo tempo ha sempre sostenuto la tesi dell’allontanamento volontario della moglie da Amelia, in provincia di Terni. L’uomo, indagato da alcuni mesi dopo la riapertura del caso, è stato raggiunto da un ordine di carcerazione per omicidio, firmato dal procuratore capo di Terni Alberto Liguori.

Barbara Corvi: a 12 anni dalla scomparsa, arrestato il marito

Dopo 12 anni dalla scomparsa di Barbara Corvi, oggi è stato arrestato il marito Roberto Lo Giudice che in tutto questo tempo ha sempre sostenuto la tesi dell’allontanamento volontario della moglie da Amelia, in provincia di Terni.

L’uomo, indagato da alcuni mesi dopo la riapertura del caso, è stato raggiunto da un ordine di carcerazione per omicidio, firmato dal procuratore capo di Terni Alberto Liguori.

Barbara Corvi era scomparsa il 27 ottobre del 2009, a soli 35 anni, lasciando due figli piccoli. Oggi l’arresto dell’uomo indiziato di omicidio volontario: il movente sarebbe la gelosia per un tradimento “lavato con il sangue” come prevede la peggiore mentalità mafiosa. Unitamente -come ha detto il procuratore capo - al tentativo di spogliare dei suoi averi la donna.

Lo Giudice, originario di Reggio Calabria, è figlio di un boss della ‘ndrangheta e proprio le dichiarazioni di un pentito, avrebbero evitato la definitiva archiviazione sul caso della giovane donna umbra.

La violenza che ha strappato Barbara all’affetto dei suoi figli e dei familiari, che non hanno mai creduto alla tesi dell’allontanamento volontario, lega il suo destino a quello della cognata Angela Costantino, moglie di Pietro Lo Giudice strangolata dal marito nel 1994 anche in questo caso a seguito della scoperta di un tradimento. 

Molti gli indizi a carico di Roberto Lo Giudice che hanno portato alla misura cautelare. Una svolta attesa e che arriva a pochi giorni dal 21 marzo, giorno in cui anche il nome di Barbara Corvi è stata inserita nell’elenco delle vittime di mafia. Un altro omicidio di una donna, l’ennesimo. Un altro uomo che uccide la madre dei propri figli.

Una storia terrificante che ancora una volta vede una donna soccombere di fronte alla cieca volenza di un compagno di vita. Il corpo di Barbara non è mai stato mai ritrovato. È un caso ancora tutto da chiarire, ma finalmente inizia a delinearsi un quadro che renderà un po’ di giustizia a lei e ai suoi familiari che, nonostante tutto, in questi lunghi anni non avevano mai smesso di sperare di vederla tornare a casa.

Abbiamo raggiunto al telefono Walter Cardinali, coordinatore regionale di Libera.

«Sapevamo che qualcosa stava per accadere, ma non ci aspettavamo una cosa come questa: è una giornata importantissima» ha detto Cardinali. «Vi è stata una rilettura completa della vicenda, rivalutata alla luce della mentalità ‘ndranghetista che fa da sfondo soprattutto per le modalità utilizzate – aggiunge il rappresentante della associazione antimafia - che sottolinea l’importanza della svolta nelle indagini a ridosso del 21 marzo, giorno del ricordo delle vittime di mafia. Proprio l’associazione di don Ciotti ha fortemente voluto l’inserimento del nome di Barbara Corvi in quell’interminabile e doloroso elenco. Non ci resta che attendere i tempi della giustizia, dice Cardinali, ribadendo l’impegno di Libera nella ricerca della verità e la vicinanza alla famiglia Corvi.»

 

WORDNEWS.IT © Riproduzione vietata

 

LEGGI ANCHE:

Svolta sulla scomparsa di Barbara Corvi: indagato un pentito di 'ndrangheta

Barbara Corvi è vittima di mafia