Continuerò sempre a battermi «per provare e dimostrare che lo Stato infedele» ha «venduto come bestia da macello» mio padre

Videointervista a Luana Ilardo, figlia di Luigi Ilardo, assassinato perché stava per permettere molti anni prima l’arresto di Bernardo Provenzano. Quanti morti avrebbe evitato l’arresto di Provenzano oltre dieci anni prima? Sicuramente tanti, primo tra tutti Attilio Manca.

È importante analizzare la scelleratezza e la totale incomprensione di logica giudiziaria, nonché “umana” giustificazione (per altro mai data), dell’azione compiuta dal Cap. Damiano che fece consegnare ai due dei suoi “fidatissimi uomini” la notifica del differimento pena di Luigi Ilardo presso l’abitazione di Maria Stella Madonia a Gela.

Premesso che mio padre è stato residente per tutta la sua vita a Catania (senza MAI nessuna variazione domiciliaria, possiedo i certificati storici di residenza),  che lo stesso Damiano ne era perfettamente oltre ragionevole dubbio a conoscenza in quanto essendo lui ad occuparsi degli spostamenti in Sicilia del Col. Riccio,compresi gli incontri segreti che avvenivano tra mio padre e il Colonnello, sapeva perfettamente e con ogni certezza dove mio padre abitava,ovvero a Catania in via Quintino Sella n 5 o al massimo poteva trovarsi nella nostra attività agricola di Lentini.

Altro fatto gravissimo che spazza qualsiasi percezione di atto compiuto in buona fede è che il Capitano Damiano aiutò nei mesi antecedenti il Col. Riccio a redarre il Rapporto Grande Oriente, lo stesso rapporto che conteneva i nomi di tutte le persone che mio padre accusava, poi diventati arresti, (circa una cinquantina con ben 7 capo provincia annessi), compresa la sua stessa cugina Maria Stella Madonia, sorella del Giuseppe.

Ulteriore incomprensione giudiziaria è che lui non era preposto a consegnare quella notifica a nessuno, neanche a mio padre stesso, dalle sue mani, in quanto L’UNICO UOMO AL MONDO che gestiva (ed era incaricato a farlo) mio padre era, e doveva essere, per ordine supremo, il Col. Michele Riccio!

 

E come giustifica il fatto che continuando a fare l’autista (non per offesa, o demerito.. ma perché era l’addetto agli spostamenti di Riccio in Sicilia) sia prima che dopo quella notifica che lui mandò nella tana del lupo, non notiziò MAI e dico MAI, lo stesso Riccio con cui continuò ad incontrarsi per altre decine e decine di volte ????

Lui non aveva nessuna autorità e competenza per farlo, avrebbe dovuto consegnare quella notifica da far firmare a mio padre, all’unica persona addetta a farlo, MICHELE RICCIO!

Ed invece l’ha portata a casa di una donna, a centinaia di km da casa mia, e guarda caso la donna che mio padre, e lui sapeva, aveva accusato nel Rapporto Grande Oriente, e che mensilmente si recava a colloquio dal fratello portando le ambasciate del Provenzano, come già scritto prima, in epoca precedente, dalle dichiarazioni di mio padre e messe a verbale nel Rapporto Grande Oriente???

Che qualcuno mi spieghi perché se io non sono in casa non può essere notificata in mia assenza, neanche alla vicina di porta, una semplice cartella di riscossione tributi, e i Ros possono andare a notificare un atto così sensibile e riservato, che svela inevitabilmente la collaborazione con lo Stato di mio padre, nell’unico posto dove non sarebbero dovuti MAI andare.

Ve lo spiego io perché ….

Dovevano chiudere la bocca velocemente a mio padre facendo sapere della sua infiltrazione a chi non doveva, e tra i mille tentativi utilizzati, come ad esempio il secondo incontro con Provenzano (che aveva già assoldato i fratelli Sansone per torturare mio padre e farsi dire prima di ucciderlo, ciò che aveva detto all’Autorità Giudiziaria ) chiesto insistentemente da Mori, oppure il consiglio dello stesso Mori, che arrivò a litigare con il Col. Riccio perché gli aveva ordinato di convincere mio padre a rendersi latitante, o ancora le lettere anonime arrivare in banca e in questura a Catania dove si diceva di fermare e arrestare, Gino Ilardo questo,fortuna per loro, è andato a buon fine.

Ma io non dimentico e io continuerò sempre a scavare anche nella terra lavica per provare e dimostrare che lo Stato infedele, l’ha venduto come bestia da macello.

La motivazione ?

Mio padre era l’unico che poteva fare saltare quella scellerata trattativa, tra uomini dello Stato e mafia, che prevedeva e garantiva la “latitanza soft” di Bernardo Provenzano, ammessa quest’anno senza nessuna vergogna il 2 Agosto 2022, dopo 26 anni che il mio papà mangia terra e delegittimazione insieme al Col. Riccio che non è stato ucciso fisicamente ma letteralmente perseguitato dai suoi stessi superiori per aver disobbedito ai loro ordini scrivendo il Rapporto Grande Oriente 2 dove racconta e documenta tutte le loro nefandezze.

Vergogna, non mi stancherò mai di dirlo!!!!

 

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Quarta parte: Riccio: «L’ordine per ammazzare Ilardo è partito dallo Stato»