Non ne azzecca una!

ASPETTIAMO ORA UN POST SU DRAGHI. L'intenzione dello sGovernatore si è abbattuta sulla decisione del delinquente di ritirarsi dalla competizione. Svelate le capacità futuristiche (toccatevi se potete) di Donato Toma.

Non ne azzecca una!

Il demonio di Arcore si è ritirato. Finalmente. Delusione per il Popolo delle false Libertà incostituzionali. Tra i delusi anche lo sGovernatore del Molise, miracolato dai partiti di centro destra molisani nelle passate elezioni regionali. Un pianto generale ha colpito la Nazione intera. L'uomo della Provvidenza, quello che si è fatto da solo (siamo ancora in attesa di scoprire con quale sostanza), l'Unto del Signore, il padre (poco) nobile della Patria (galera) ha rinunciato.

Ha i voti, il pover'uomo. Così ha detto il cazzaro di Arcore. Lo avrà saputo dal suo contabile-telefonista Vittorio Sgarbi? Avrà pure speso una fortuna per questa insolita "campagna elettorale". Però ha deciso di rompere gli indugi e, per lo smarrimento di molti, l'anziano ex cavaliere ha sciolto la riserva. Una vera dissenteria nazional-popolare

E meno male che Silvio non c'è. Ha sciolto (alla sua età è molto pericoloso) e per spirito incostituzional-repubblicano-democratico ha rinunciato al Colle. 

Ed ora cosa farà lo smarrito sGovernatore del Molise? Lo aveva annunciato sui social: "Berlusconi è l'uomo giusto". Una frase conosciuta e ripetuta anche in altri ambienti. Soprattutto in Sicilia. 

Povero Toma, aveva preso un impegno preciso da Grande Elettore. Lo stava già sognando da qualche giorno. Non era più nella pelle. Da giorni stava provando, davanti ai suoi specchi, il suo sorriso magico. Aveva anche scelto il completo da indossare durante i lavori parlamentari.

Ma (per il) "galeotto" fu il post.

Un po' quello che sta capitanto in Molise. Ogni cosa che "tocca" distrugge. E tomo tomo e cacchio cacchio ha bruciato il suo presidentissimo Silvio. L'angoscia ha preso il posto del sorriso smagliante. A poche ore dalla prima chiama.

Caro Toma, mi consenta, si ricomponga. E scriva qualche altro post con qualche altro nominativo. Inizi dal pericolo Draghi, per continuare con tutta quella lista della spesa che in questi giorni stiamo registrando: Carfagna, Tremonti, Moratti, Casini, Letta, Casellati... Iniziamo con questi. E le daremo la "Patente" (dal film interpretato da Totò, commedia scritta da Pirandello).  

Ma noi, ovviamente, non siamo superstiziosi. 

 

 

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IL PAESE SENZA MEMORIA e SENZA VERGOGNA. Il Caimano torna di moda. Nel Paese orribilmente sporco arrivano proposte scellerate da parte di personaggi scellerati: non vedevano l’ora di riabilitare l’ex Cavaliere di Arcore. Una rovina per questo Paese, altro che statista. Quando ci libereremo politicamente di questi personaggi? Quando potremo chiudere una parentesi trentennale vergognosa? È un Paese alla rovescia: gli onesti diventano delinquenti e i delinquenti continuano a passare per martiri.