ORE 11:32:59, 31 OTTOBRE 2002, SAN GIULIANO DI PUGLIA. LA SCUOLA DEVE ESSERE IL LUOGO PIÙ SICURO DOVE TENERE I NOSTRI BAMBINI

DOPO SAN GIULIANO NON SI TORNA INDIETRO. L'Opinione del magistrato Nicola Magrone, già Procuratore Capo della Repubblica di Larino. «Un’ala dell'edificio scolastico "Francesco Iovine" - che comprendeva scuola materna, elementare e media - crollò sulla parte sottostante: sotto le macerie rimasero intrappolati 56 bambini, 4 insegnanti e 2 bidelle.»

ORE 11:32:59, 31 OTTOBRE 2002, SAN GIULIANO DI PUGLIA. LA SCUOLA DEVE ESSERE IL LUOGO PIÙ SICURO DOVE TENERE I NOSTRI BAMBINI

Nel piccolo centro molisano (1.000 abitanti circa), un’ala dell'edificio scolastico "Francesco Iovine" - che comprendeva scuola materna, elementare e media - crollò sulla parte sottostante: sotto le macerie rimasero intrappolati 56 bambini, 4 insegnanti e 2 bidelle.

La scuola subì l’unico crollo avvenuto durante quel terremoto: vi morirono 26 bambini e la maestra Carmela Ciniglio; un altro bambino morì un mese dopo nell’ospedale “Bambin Gesù” di Roma, dov’era stato ricoverato. Sempre a San Giuliano, durante il terremoto, morirono anche altre due persone in circostanze diverse.

“Il problema fu che si tentò di far passare quel terremoto come devastante. Più grande il terremoto, più grande la ricostruzione..... C’è voluta una vera e propria battaglia giudiziaria per approdare alla verità storica degli accadimenti: la scuola non crollò “a causa del terremoto” ma “in occasione del terremoto”; crollò per cause sue strutturali al primo insulto delle scosse. Oggi è questa anche la verità giudiziaria” (Nicola Magrone, procuratore della Repubblica inquirente sul crollo, intervista 2012)

Vedo oggi che, a partire da certe dichiarazioni e certi organi di informazione, si torna a voler tentare di attribuire al terremoto responsabilità che furono solo e soltanto umane. Oggi, a distanza di anni dacché, una volta tanto, la giustizia ha riconosciuto le responsabilità umane, addirittura attribuendo al Comune anche la propria responsabilità civile.

Quella era una 'scuola assassina'... Ma la scuola è il luogo più sicuro dove i nostri bambini devono stare. Non dobbiamo fingere di dimenticarlo.

E per questo, oggi, voglio, ancora una volta, ricordarli uno per uno, quei bambini morti: Luca Jacurto, 6 anni. Morena Morelli, 6 anni. Valentina Picanza, 6 anni. Raffaele Picanza, 6 anni, Paolo Romano Jacurto, 6 anni. Antonella Borrelli, 6 anni. Maria Colantuono, 6 anni. Michela Buonaugurio, 6 anni. Valentina Ianiri, 6 anni. Martina Vassalli, 7 anni. Giovanna Ritucci, 7 anni. Maria Di Renzo, 7 anni. Luigi Petacciato, 7 anni. Maria Celeste Picanza, 8 anni. Sergio Di Cera, 8 anni. Antonio Astore, 8 anni. Antonio Di Renzo, 8 anni. Luigi Occhionero, 8 anni. Gianni Nardelli, 9 anni. I gemellini Gianmaria e Luca Riggio, 9 anni. Melissa De Lisio, 9 anni, Lorenzo Francari, 10 anni. Giovanna Nardelli, 10 anni. Costanza Ferrecchia, 10 anni. Domenico La Fratta, 10 anni. Umberto Visconti, 9 anni.

Una classe intera, quella del 1996, quella dei piccolini di prima elementare venne spazzata via dal crollo.

Le indagini giudiziarie hanno stabilito che *il crollo era stato determinato da responsabilità umane: costruttori, progettisti, tecnico comunale e sindaco dell'epoca sono stati definitivamente condannati dalla Corte di Cassazione tra il 2010 e il 2012*.

«Volevamo giustizia e verità - disse all'epoca Antonio Morelli, portavoce dei genitori delle piccole vittime, commentando la sentenza della Cassazione - e l'abbiamo avuta».

Oggi, dopo quasi 20 anni, non si può tornare indietro, perdipiu' facendo finta di niente e dimenticando il sacrificio di vittime e superstiti.

 

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