Il disastro del pensiero unico

Il disastro del pensiero unico
Foto di Mohamed Hassan da Pixabay

Anche Argentina ed Olanda certificano una svolta globale verso la destrutturazione delle democrazie. Quando Trump, l'ispiratore dell'assalto al Congresso, vincerà negli USA, ci troveremo un mondo in cui le democrazie non avranno più alcun significato.

Del resto è da anni che si destrutturano le democrazie, da quando si è passati da una visione keynesiana dell'economia, che aveva la necessità di distribuire ricchezza, ad una visione neoliberista che, ispirandosi ad un darwinismo sociale, concentra le ricchezze in poche mani.

Cominciò la trasformazione la Thatcher che affermò che non esistono comunità ma solo individui che devono confrontarsi con i diversi poteri. Per questo motivo iniziò una lotta feroce contro ogni forma di aggregazione, in particolare contro i sindacati ed i lavoratori, fino a far ritrovare individui soli in balia del potere imprenditoriale-finanziario. Molto bene è descritto il risultato ottenuto nell'ultimo film di Ken Loach, The Old Oak, dove la mancanza di comunità mostra una realtà disfatta di individui frustrati.

Ma questa visione della realtà è la stessa che esalta violenza, guerre e volontà di sopraffazione nei confronti di tutti i soggetti che sono definiti deboli.

Se i valori di riferimento per vivere sono l'accumulo di ricchezza e potere, è normale che si sviluppi una cultura dell'infelicità permanente, per desiderare sempre di più, e la violenza nei rapporti tra gli individui.

Quello che manca nella società attuale è una visione politica, economica e sociale che sviluppi il senso di ricostituire comunità, di distribuire ricchezza, di sostituire al valore della sopraffazione il valore della solidarietà.

Chi recentemente ha cercato di riportare in auge questi valori, come Corbin o Sanders, sono stati distrutti con violenza dal sistema comunicativo nelle mani del potere imprenditoriale-finanziario. Gli individui si muovono tutti concentrati su computer, telefonini e smartphone, ricostituendo comunità virtuali controllate sempre, in senso orwelliano, dai poteri imprenditoriali-finanziari.

Nel bellissimo film di Loach si intravede la possibilità di ricostruire comunità. Tuttavia, in assenza di una dialettica reale tra visioni diverse economiche, politiche e sociali, nel dominio permanente del pensiero unico, ci avviciniamo sempre di più ad un disastro.

L.P.