Ferrovia Circumetnea: quale futuro?

Ferrovia Circumetnea: quale futuro?


 

Lunedì scorso, presso la sala convegni della Cgil Catania, si è tenuto un incontro aperto alle varie realtà associative del capoluogo etneo, nonché alla cittadinanza dell’intero comprensorio sull’attuale situazione della Ferrovia Circumetnea.

Essa costituisce una risorsa storica, naturalistica, paesaggistica non solo del territorio che attraversa, pure di tutta la Sicilia. Un patrimonio inestimabile che a breve rischia la decapitazione, di essere compromesso in nome degli interessi privati. Dopo l’excursus storico di Giovanni Scalia, portavoce dell’associazione Amici della Circumetnea – Riposto, interviene Attilio Pavone.

Questi è una delle colonne portanti del Comitato Salvalacircum; ha spiegato, con dati e diapositive alla mano, come la Ferrovia Circumetnea è in balìa agli speculatori. Col pretesto del progresso e della velocità, la classe politica sostiene di tendere verso il bene della mobilità sostenibile, quando decide di interrare un tratto della Circumetnea, esattamente da Catania Borgo a Paternò. L’intento, secondo le menzogne portate avanti, è quello di scavare per realizzare una “metropolitana”. Un’opera di speculazione clientelare, nonché di devastazione ambientale, che non porterà alcun beneficio per il trasporto pubblico locale. Una volta ultimati i lavori, il nuovo tracciato non ridurrà i tempi di percorrenza. Vi sono inoltre delle criticità in merito alla natura geologica e morfologica del territorio. Paternò non fa da continuità col tessuto urbano catanese, quindi vari terreni saranno compromessi dalla cementificazione. Inizialmente il PUMS (piano urbano mobilità sostenibile) prevedeva una reale estensione della metropolitana, nelle zone catanesi dove non sussiste il servizio. Invece il PUMS è stato falsificato per avallare il progetto di estensione verso Paternò. Dopo ulteriori approfondimenti, l’incontro si conclude col proposito, da parte del Comitato Salvalacircum, di redigere un documento da far firmare alle diverse realtà catanesi che sostengono la causa.