Molise, terra da ribalta(re)

Una Regione sotto i riflettori che non può più aspettare la lentezza delle politica.

Molise, terra da ribalta(re)
Molise, terra da ribalta(re)

Ormai da qualche settimana i media nazionali hanno acceso le luci sul nostro Molise, tanto che con entusiasmo si continua a parlare di una “ribalta” per il Molise che è passato dal “non esistere” all’essere considerato un “paradiso”. Tanti Comuni della Regione si sono “vestiti a festa” per l’occasione e stanno cercando di proporsi e proporre le loro ricchezze culturali, artistiche e storiche per attrarre il maggior numero di turisti e ricavare il maggior guadagno possibile da questa, forse, inattesa notorietà. Alcuni si sono fatti trovare più pronti, altri un po’ meno, altri pur avendo tanto da offrire non ne hanno compreso l’opportunità, altri non hanno ancora saputo cogliere l’occasione.

Ma, come sempre nella storia, la stoffa quando è poca non basta e inevitabilmente ci si ritrova nel letto di Procuste. Sarà bene che coloro che hanno la responsabilità in questa Regione si interroghino sul serio su quanto sta accadendo. Il Molise si sta mostrando capace di attrattiva. Le sue ricchezze storiche, la sua bellezza naturale, i suoi Borghi, il suo mare e i suoi laghi sanno proporsi e attrarre turisti o semplici visitatori. Anche questo meriterebbe un approfondimento, ma lo faremo in un altro momento.

Quello che invece balza immediatamente sotto gli occhi di tutti è l’incapacità di offrire a questa Regione servizi efficienti.

Il Molise è in ritardo di decenni. È bastato aumentare di poco il volume del traffico in Regione per assistere ad una vera e propria strage. Ogni giorno un incidente, purtroppo spesso mortale. Cantieri interminabili, segnaletiche obsolete quando esistenti, fondo stradale sconnesso che neanche i sentieri hanno.

Una rete stradale non più adeguata ai volumi di traffico che deve sopportare. Sarebbe bello chiedere a quanti nel tempo si sono opposti alla realizzazione della bretella autostradale con cosa e come pensano di risolvere i gravissimi disagi che le nostre strade fanno vivere ogni giorno a chi le percorre.  Mentre scrivo penso ad esempio alla SS 158 della Valle del Volturno, recentemente teatro di un brutto incidente durante i lavori di adeguamento di un ponte, che è costato la vita ad un uomo, a quanto insufficiente sia per far fronte all’immane volume di traffico anche di mezzi pesanti che deve sopportare. Una strada sulla quale, in alcuni punti, se si incrociano due mezzi pesanti devono passare uno per volta. Ma non è l’unico caso in Regione.

Di certo non versa in condizioni migliori la Trignina, né la Bifernina. Al di là di quanto in sofferenza siano poi le strade interne.

Il Molise più che di una “ribalta” ha bisogno di essere “ribaltato”, modernizzato. Reso capace di accogliere e proporsi durante tutto l’anno. Ha bisogno di una rete stradale moderna, di servizi di trasporto pubblico adeguati, di una rete di turismo capace di mettere in correlazione la sue tante ricchezze. Il territorio di questa Regione è pieno di Castelli, di Torri, di Teatri. Perché è chiuso l’anfiteatro di Larino, oggetto di proteste nei giorni scorsi? In che condizioni è quello di Venafro? Quanto è facile, seguendo la segnaletica, raggiungere Pietrabbondante? E l’Abbazia di San Vincenzo al Volturno, un tempo la più grande e più importante di Europa con i suoi scavi, come sta? E questo solo per citarne alcuni.

Al Molise non manca nulla: ha il mare, i laghi, la montagna, borghi bellissimi, anfiteatri unici al mondo per bellezza e storia, chiese monumentali straordinarie, tradizioni millenarie, una grande ospitalità, prodotti tipici d’eccellenza… è una Regione da visitare in estate ma anche in inverno, ma forse manca chi di tutto questo si faccia realmente interprete e lo renda finalmente motivo di vera ricchezza per l’intera Regione.

Non ha senso finanziare manifestazioni e sagre se poi non si è capaci di valorizzare la vera ricchezza di questa terra. Così bella, ma così sfortunata.