POLITICAMENTE SCORRETTO 2021: gli ultimi appuntamenti della rassegna curata da Carlo Lucarelli

Si avvicina al termine la XVI edizione di Politicamente Scorretto: il progetto culturale ideato nel 2005 dall'Istituzione (oggi Servizio) Casalecchio delle Culture con Carlo Lucarelli, per combattere le mafie e la corruzione con le sole armi della cultura promuovendo i valori di giustizia, solidarietà e legalità.

POLITICAMENTE SCORRETTO 2021:  gli ultimi appuntamenti della rassegna curata da Carlo Lucarelli

Da non perdere l’ultimo spettacolo della rassegna, Storia di un oblio di Laurent Mauvignier, con Vincenzo Pirrotta, attore di rara sensibilità e grande talento, in scena questa sera e il 19 giugno alle 21.30. L’intenso e drammatico monologo, diretto da un maestro del teatro e del cinema come Roberto Andò, racconta la terribile storia, realmente accaduta, di un giovane uomo pestato a sangue dai vigilantes in un supermercato per aver rubato una lattina di birra. In questo spettacolo, osannato dalla critica, emerge un abuso di potere cieco, che richiama alla mente analoghi episodi della recente storia italiana, come i casi di Federico Aldrovandi e Stefano Cucchi. Ciò che colpisce lo spettatore è però la fisicità di Pirrotta, che lascia al proprio corpo forse il compito più difficile: quello di raccontare l’irraccontabile.

Quel che io chiamo oblio è il titolo originale di questo lungo monologo scritto in un’unica frase, senza un vero inizio, senza una vera fine, senza punteggiatura ma con una prosa perfetta, che in un crescendo emozionante risveglia in noi sentimenti di pietà e indignazione. Messo in scena nel 2012 al Teatro della Comédie- Française, diviene per la prima volta spettacolo anche in Italia.

Lo spettacolo è a cura di ATER Fondazione. I biglietti sono disponibili a questo link: https://www.vivaticket.com/it/biglietto/storia-di-un-oblio/156559 

 

24 GIUGNO

A concludere Politicamente Scorretto 2021 giovedì 24 giugno alle 18.00 sarà la presentazione online del libro “La seduta spiritica” (Minimum Fax, 2021) di Antonio Iovane che risponderà alle domande di Valerio Varesi, scrittore e giornalista di Repubblica.

È il 2 aprile del 1978. In una villa vicino a Bologna alcuni professori si riuniscono insieme alle loro famiglie per trascorrere una domenica spensierata e qualcuno, per passare il tempo, propone di fare una seduta spiritica per trovare Aldo Moro, da diciassette giorni nelle mani delle Brigate Rosse. E gli spiriti rispondono, offrendo gli indizi per individuare il principale covo delle BR. Ma cosa accadde quel pomeriggio? Davvero un piattino da caffè capovolto si mosse da solo tra le lettere dell’alfabeto disegnate su un foglio di carta formando la parola Gradoli?

Per indagare su questa storia assurda Antonio Iovane ha messo in ordine, uno dietro l’altro, fatti e testimonianze. Mescolando finzione e reportage, interviste, memorie e autobiografia, ha trasformato in azione tutto quello che è stato raccontato dai protagonisti della seduta spiritica. È una ricostruzione indiziaria, un racconto inchiesta che mette in rilievo gli equivoci e le circostanze ambigue di questa storia.

L’Italia è un paese senza verità, se manca la verità si può solo cercare di formulare gli enigmi irrisolti nella maniera più corretta. Ma, come diceva Sciascia che apre e chiude questa indagine, i fatti della vita, una volta scritti, diventano più complessi e oscuri.