Salvatore Sava, L’altra scultura

Alla Fondazione Biscozzi Rimbaud a Lecce è visitabile fino al 25 settembre 2022 la mostra Salvatore Sava. L’altra scultura, del noto scultore salentino, classe 1966, tra i più significativi artisti della propria generazione in Italia.

Salvatore Sava, L’altra scultura

Due opere di Sava – Sentieri interrotti del 1998 e Rosa selvatica del 1999 – sono già presenti nell’allestimento permanente della sede museale della nuova Fondazione leccese, in virtù dell’ammirazione nutrita per lui, fin dagli esordi, dalla coppia di collezionisti costituita da Luigi Biscozzi (scomparso nel settembre del 2018) e dalla moglie Dominique Rimbaud, attuale presidente della Fondazione.

 

La mostra comprende trentacinque lavori, che coprono un ampio arco della produzione dell’artista, oggetto delle acute investigazioni critiche, tra gli altri, di Luciano Caramel e di Giuseppe Appella. L’intento del curatore, il direttore scientifico della Fondazione Paolo Bolpagniè di esporre anche diverse opere – di datazione fra gli anni Novanta e oggi – rimaste finora inedite, che svelano aspetti e ricerche di Sava rimasti in ombra, ma meritevoli di grande attenzione. Ormai proverbiale è infatti il ricorso, nelle sue sculture, al ferro, alla pietra leccese, all’acciaio, più di recente ai colori fluorescenti, ma in realtà l’universo creativo di questo originale artista comprende anche materiali e media differenti. 

In particolare, saranno per la prima volta presentati i cicli dei “neri” polimaterici, dei lavori in legno, in resina, in fibra di vetro e smalto, dei collages metallici su cartone, che rivelano un volto diverso dell’artista, la cui potenza espressiva sarà una sorpresa sia per quanti già lo conoscono, sia per chi si accosterà senza precognizioni alla sua produzione.

 

La Fondazione Biscozzi | Rimbaud, aperta a Lecce dal marzo del 2021 in piazzetta Baglivi in un palazzetto storico ristrutturato nel rispetto dell’architettura locale e accolta con entusiasmo e partecipazione dal pubblico e dalla critica, pur nell’alternanza di aperture e chiusure dovute alla pandemia, annovera opere importanti di grandi nomi italiani e internazionali dell’arte del Novecento: Filippo de Pisis, Arturo Martini, Enrico Prampolini, Josef Albers, Alberto Magnelli, Luigi Veronesi, con particolare riferimento agli anni Cinquanta, Sessanta e Settanta: Fausto Melotti, Alberto Burri, Piero Dorazio, Renato Birolli, Tancredi, Emilio Scanavino, Pietro Consagra, Kengiro Azuma, Dadamaino, Agostino Bonalumi, Angelo Savelli, Mario Schifano e molti altri.

 

La mostra di Salvatore Sava rappresenta anche un’occasione per vedere la collezione permanente esposta alla Fondazione.

Salvatore Sava è nato nel 1966 a Surbo (Lecce), dove attualmente vive e lavora.
La sua formazione è avvenuta tra la città d’origine, Roma e ripetuti soggiorni all’estero.
Dal 1990 insegna all’Accademia di Belle Arti di Lecce.
La sua prima mostra personale risale al 1983. Nell’attività più recente ha privilegiato il
lavoro nelle tre dimensioni, ma si dedica anche alla grafica, alla pittura e alla fotografia,
affrontando spesso temi di natura ecologica.
Tra le personali: 1996, Magica Luna, a cura di Luciano Caramel, Castello Carlo V, Lecce;
1999, Tramontana, a cura di Luciano Caramel, Galleria San Carlo, Milano; 2001, Salvatore
Sava. Opere 1994-2001, a cura di Luciano Caramel, Castello Carlo V, Lecce; 2009,
Eliomorfosi, a cura di Luciano Caramel, Galleria San Carlo, Milano; 2010-2011, Il candido
presepe di Salvatore Sava, a cura di Giuseppe Appella, Duomo di Orvieto; 2011, Le radici
della speranza, a cura di Massimo Guastella, MAP - Museo della Scultura
Contemporanea, Brindisi; 2014, Follie barocche, a cura di Letizia Gaeta e Massimo
Guastella, Università del Salento e Monastero degli Olivetani, Lecce; 2019, Salvatore
Sava. Echi di natura in giallo fluo, a cura di Rosella Ghezzi, Galleria San Carlo, Milano;
2021, Estate in Accademia, Accademia di Belle Arti, Lecce.
Nel 2005 ha partecipato alla XIV Quadriennale d’Arte di Roma. Nel 2006 ha vinto il Premio
internazionale di scultura “Terzo Millennio” a Erbusco (Brescia) e ha partecipato alla
mostra Scultura internazionale ad Agliè presso il Castello di Agliè (Torino). Nel 2008 ha
vinto il Premio Mastroianni nell’ambito della sesta Biennale Internazionale di Scultura della
Regione Piemonte, a Torino. Nel 2010 ha esposto nella mostra Gualtiero Marchesi e la
grande cucina italiana al Castello Sforzesco di Milano ed è stato presente alla Biennale
d’Arte Sacra del Gran Sasso. Nel 2012 ha vinto il Premio Limen Arte per la scultura a Vibo
Valentia; nel 2017 ha partecipato alla collettiva L’arte e il suo calore, a cura di Flaminio
Gualdoni, nel Museo Civico di San Cesario di Lecce.
Sue opere si trovano in collezioni pubbliche e private di importanti istituzioni italiane: la
Banca Nazionale del Lavoro di Roma, l’Università Cattolica del Sacro Cuore di Milano, il
MUSMA - Museo della Scultura Contemporanea di Matera, il MIG - Museo Internazionale
della Grafica di Castronuovo di Sant’Andrea, la Fondazione Ragghianti di Lucca, la
Fondazione Biscozzi | Rimbaud di Lecce.