A 8 anni dal naufragio del 3 ottobre

Si ad una accoglienza degna - No ai respingimenti. Fermiamo il razzismo della fortezza Europa e di Frontex!

A 8 anni dal naufragio del 3 ottobre

Nella notte del 27 settembre, una barca con a bordo 686 persone ha raggiunto Lampedusa; è la più grande imbarcazione da oltre due anni ad arrivare autonomamente,  partendo dalla Libia.

Proprio otto anni fa, il 3 ottobre 2013, in quella che è ormai una data tristemente nota, una barca simile era in viaggio verso Lampedusa e affondò a poche centinaia di metri dall’isola dei conigli.

Almeno 368 persone annegarono e solo otto giorni dopo, un’altra barca si rovesciò ed il colpevole ritardo nel salvataggio costò la vita a 268 persone (fra cui oltre 100 minori).

 

Da allora si celebra la tragica ricorrenza del 3 ottobre affinchè  non si ripetano mai più naufragi di stato. Purtroppo l’amara realtà smentisce questi  buoni propositi:

i naufragi si ripetono  ed in più si rafforza la vergognosa collaborazione dei governi europei con i criminali aguzzini della Guardia Costiera libica;

l’Hot Spot  di Lampesusa “accoglie” di frequente oltre 1000 migranti, quanto ne dovrebbe  contenere non più di 200.

 

Se Lampedusa d’estate accoglie decine di migliaia di turisti, perché non ci si attrezza in tempo per le più che prevedibili emergenze? Il diritto alla salute ed alla cura non dovrebbe essere garantito anche ai/lle migranti? O la loro vita per chi ci governa vale meno?

 

continua la vergognosa segregazione dei migranti nelle costosissime navi quarantena ( solo il noleggio mensile supera 1 milione di euro al mese per ogni nave), quanto con molto meno si potrebbe garantire una salubre e degna accoglienza in terraferma, visto che già si contano alcuni decessi di migranti a causa di queste navi-hot spot galleggianti;

le navi umanitarie delle Ong sono sottoposte ad incredibili boicottaggi per ridicoli cavilli e dopo ogni salvataggio devono osservare quarantene “a prescindere”, mentre le navi militari o private non le devono osservare.

 

 

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