Becera propaganda sui giovani

L'OPINIONE DELL'AVV. GUARNERA. «Ancora una volta la politica asseconda la reazione emotiva dell'opinione pubblica, la "pancia", piuttosto che impegnarsi nella riflessione equilibrata».

Becera propaganda sui giovani

Dinnanzi al crescente fenomeno della devianza minorile, sintomo di un grave disagio personale e sociale, il governo si appresta ad approvare una serie di misure repressive.
È la strada giusta? Sicuramente è la più facile.

Ancora una volta la politica asseconda la reazione emotiva dell'opinione pubblica, la "pancia", piuttosto che impegnarsi nella riflessione equilibrata. Intervenire sui sintomi di un male senza interrogarsi sulle complesse cause dello stesso, evitando di affrontare le responsabilità di quanti hanno contribuito a farlo sorgere è segno di pochezza intellettuale, di ignoranza, di superficialità, di mala fede.

È fare becera propaganda.

E le responsabilità sono antiche e numerose, in primo luogo di quanti governano il nostro Paese ai diversi livelli, e poi delle varie istituzioni preposte alla cura dei minori.
Il tema merita luoghi e momenti diversi per essere approfondito, pertanto mi limito a porre alcuni interrogativi, ovviamente retorici.

Il provvedimento in CDM

Avviso orale del questore anche per i minorenni, stop all'utilizzo del cellulare e carcere per i genitori che non mandano i figli alla scuola dell'obbligo.


- Ci siamo chiesti quale sia la condizione delle tante periferie delle grandi città?

- Ci siamo chiesti se le opportunità educative siano adeguate?

- Ci siamo chiesti quanti minori vengano di fatto trascurati e subiscano, sin dalla tenera età, sia in famiglia che fuori, violenze fisiche, psicologiche, sessuali?

- Ci siamo chiesti se le istituzioni preposte alla tutela e al recupero dei minori non contribuiscano anch'esse, in qualche caso, al loro disagio, praticando un "maltrattamento istituzionale"?
Uno Stato serio, governato da persone serie, e cittadini adulti, messa al bando ogni reazione emotiva, dovrebbero porsi prioritariamente queste domande.

Reprimere non basta, non risolve il problema. Risanare le strutture sociali ed economiche, prevenire, educare, formare le nuove generazioni: questo è il compito di uno Stato degno di tale nome.
Non mi pare sia questa la strada intrapresa, non solo da questo governo ma da tutti i governi.

 

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