Bianchi camici danzano in un balletto di urgenze

Bianchi camici danzano in un balletto di urgenze
Foto di Dmitriy Gutarev da Pixabay


 

In corsie silenziose dove il tempo s'arresta,

cammina l'eco di passi, di vite intrecciate,

medici e infermieri, guardiani alpestri,

custodi di sogni, di speranze e destini incerti.

Bianchi camici danzano in un balletto di urgenze,

tra il suono dei monitor e il sibilo del respiro,

mano nella mano, nel labirinto della scienza,

tracciano percorsi dove la vita sfida il destino.

Ogni sala d'attesa è un porto di anime,

occhi che parlano lingue di silenzio,

mano che stringe mano, in attesa di notizie,

dove ogni secondo pesa come un eterno assillo.

E là, nel quieto fervore di un blocco operatorio,

si combattono battaglie senza armi né clamori,

dove il bisturi è spada, e la prudenza è scudo,

e ogni vittoria piccola, un trionfo contro il vuoto.

In questo mondo, dove l'arte si fonde con la scienza,

dove il dolore incontra la cura e l'attenzione,

ogni gesto è poesia, ogni sguardo una sentenza,

in questa lotta quotidiana per un soffio di speranza.

Grazie, o voi che nel silenzio lavorate,

tra le mura sterili dove la vita si rinnova,

per ogni cuore rianimato, per ogni lacrima asciugata,

portatori di luce, nella notte più profonda.