Edilizia scolastica ai privati: Somma Vesuviana batte ogni record
Ma con tutti questi soldi che l'Ente paga ai privati non sarebbe meglio fare un mutuo e costruire una cittadella scolastica?
SOMMA VESUVIANA (Na). Che il Comune non navighi in buone acque, dal punto di vista finanziario, è un dato certo. Acclarato. Come è certa la politica di pagare canoni di locazione ai privati per immobili destinati all’edilizia scolastica.
Ma andiamo per ordine.
A Somma c'è un complesso edilizio mai terminato e costato milioni di euro. Parliamo della struttura di via Tretola, nella frazione di Rione Trieste.
Un complesso, da anni, al centro di una battaglia politica. Sembrerebbe che questa struttura non abbia l’altezza minima per poter essere adibita a plesso scolastico. Ma la stranezza, tutta sommese, è che un edificio gemello, situato in via San Giovanni de Matha, è adibito a scuola.
Istanze e richieste di chiarimenti si sono susseguite negli anni. Anche le promesse non sono mancate. Ma nulla. Quel plesso resta chiuso e in condizioni di deterioramento. Di questa vicenda anche le tv nazionali se ne sono occupate.
Mentre questa scuola non s’ha da fare, l'ente comunale paga centinaia di migliaia di euro a imprenditori privati per locare immobili da destinare a plessi scolastici.
Uno su questi è di proprietà del noto imprenditore, ed ex consigliere comunale Luigi Mele.
Di questo immobile, che era in condizioni fatiscenti e localizzato in una struttura costruita e destinata a civile abitazione, se ne era occupato anche Luca Abete di Striscia la notizia.
Ma le sorprese non finiscono.
Nei primi di settembre, un immobile (con all’interno il materiale scolastico) dato in locazione all'Ente, è stato chiuso a chiave dai proprietari. La giustificazione dei titolari ruotava intorno alla mancata volontà di rinnovare il contratto. Peccato che qualcuno, all'ufficio scolastico, aveva dimenticato la scadenza.
E mentre il sindaco Di Sarno (nella foto in alto) prometteva interventi presso i plessi, a Somma Vesuviana i genitori si ritrovavano con un plesso in meno e con l'incertezza di dove i propri figli potessero frequentare.
L'emergenza Covid-19, paradossalmente, ha dato una mano all’Amministrazione, che alla data della riapertura delle attività didattiche era stata presa alla sprovvista.
Ed allora, il Sindaco e la sua giunta cosa hanno fatto?
Hanno stipulato un altro contratto, con la modica cifra di 56.160,00 euro annui. I lavori di adeguamento, in questo ultimo immobile li ha presi in carico il Comune. Un vero affare per chi ha concesso in locazione l’immobile.
Ma di chi è quest'altro immobile?
Come si evince dalla determina dirigenziale n. 1593 del 13/11/2020, pubblicata sull’Albo pretorio (in data 17 novembre 2020, rettifica dello schema di contratto così approvato in delibera n. 59 del 20 agosto 2020 con l’Istituto Anna Lieto/Suore Trinitarie delocalizzazione esuberi covid-19) il plesso è di proprietà delle suore.
Ma con tutti questi soldi che l'Ente paga ai privati non sarebbe meglio fare un mutuo e costruire una cittadella scolastica?
Il sindaco Di Sarno ed il suo vice D'Avino (nella foto in alto) stanno promuovendo a gran voce la manifestazione d’interesse per l’immobile di via Circonvallazione da dover dare in gestione, dopo il recupero e la valorizzazione, per il progetto denominato Casa di riposo anziani. Peccato, però, che entrambi abbiano la memoria corta e non ricordino la delibera del consiglio comunale n. 9 del 04 aprile 2011. Quando ci fu un'altra manifestazione d’interesse, andata deserta (promotore il consigliere Sergio D'Avino).