GIORNATA MONDIALE DELLA LIBERTÀ DI STAMPA: l'Italia è al 46° posto

Indice mondiale sulla libertà di stampa 2024: giornalismo sotto pressione politica.

GIORNATA MONDIALE DELLA LIBERTÀ DI STAMPA: l'Italia è al 46° posto


 

“La libertà di stampa è fondamentale per sviluppare un assennato senso critico e per imparare a distinguere la verità dalla menzogna e a lavorare in maniera non ideologica per la giustizia, la pace e il rispetto del creato”. 

Francesco

 

“C’è molto da preoccuparsi,  nella Giornata internazionale della libertà di stampa, in quanto si restringe lo spazio per la libera informazione. A livello internazionale i giornalisti in molti paesi sono considerati un pericolo; negli scenari di guerra si spara prima al giornalista e poi al nemico, perché è un testimone scomodo di quelli che possono essere crimini di guerra o violenza gratuite. Anche in Italia non siamo messi  molto bene.

Certo se guardiamo alla Russia o ad altri paesi potremmo essere contenti, ma in realtà c’è una tendenza  globale, che riguarda anche il nostro Paese, a restringere gli spazi della libera informazione.

Non è un problema per i giornalisti, è un problema per i cittadini che avranno sempre meno informazione libera, sempre meno informazione verificata, sempre meno informazione che non è agli ordini del potere, che è la condizione fondamentale affinché la democrazia possa continuare ad esistere".

Carlo Bartoli, presidente del Consiglio nazionale dell’Ordine dei giornalisti

La libertà di stampa in tutto il mondo è minacciata proprio da coloro che dovrebbero esserne garanti: le autorità politiche.

Ciò emerge chiaramente dall’ultimo indice annuale sulla libertà di stampa mondiale prodotto da Reporter Senza Frontiere (RSF). 

I governi non riescono a proteggere il giornalismo

Un numero crescente di governi e autorità politiche non stanno adempiendo al proprio ruolo di garanti del miglior ambiente possibile per il giornalismo e del diritto del pubblico a notizie e informazioni affidabili, indipendenti e diversificate.

RSF vede un preoccupante calo del sostegno e del rispetto per l’autonomia dei media e un aumento della pressione da parte dello Stato o di altri attori politici.

 

Mentre più della metà della popolazione mondiale si recherà alle urne nel 2024, RSF mette in guardia da una tendenza preoccupante rivelata dal World Press Freedom Index 2024: un calo dell’indicatore politico, uno dei cinque indicatori dettagliati nell’indice.

Gli Stati e le altre forze politiche stanno svolgendo un ruolo sempre minore nella protezione della libertà di stampa.

Questa perdita di potere a volte va di pari passo con azioni più ostili che minano il ruolo dei giornalisti o addirittura strumentalizzano i media attraverso campagne di molestie o disinformazione.

Il giornalismo degno di questo nome lo è, al contrario

Anne Bocandé

Direttore editoriale della RSF