«In Molise si sta consumando un golpe»

RICEVIAMO E PUBBLICHIAMO. «Nella tarda serata del 12 maggio scorso si è consumato in consiglio regionale il vergognoso golpe della destra berlusco-fascio-leghista fissando lo sbarramento elettorale al cinque per cento.»

«In Molise si sta consumando un golpe»

«Sbarramenti, presidenzialismi, sistemi maggioritari, “governabilità” (alias governabilità nell’interesse della classe dominante), partono dal concetto che il dissenso, la visione e la proposta alternativa di società siano un fastidio, ed in effetti lo sono per i padroni e i poteri forti, laddove si difendono spazi di democrazia a chi esprime le istanze delle classi popolari.

 

Il condizionamento del voto nella finta democrazia borghese aggiunge il resto, tra clientelismi, ricatti che partono dall’assenza di libertà dal bisogno, possesso privato dei media e quant’altro di manipolante a tutti noto.

 

La svolta autoritaria consumatasi nel golpe dell’altra sera, è una linea contraria agli interessi dei lavoratori e delle masse popolari molisane: dopo la vulgata degli ultimi anni all’insegna della “governabilità” e del maggioritario (sostenuta dalle destre e dal “centrosinistra”), emerge una lezione chiara: i padroni e i poteri forti anche nel Molise sono sempre più forti, i lavoratori e le classi popolari molisane sempre più deboli e oppresse (dalla sanità ai servizi sociali, all’  occupazione, per non parlare della corruzione e delle clientele); ed il taglio degli spazi di opposizione sociale e democratica agevola anche nel Molise l’infiltrazione delle mafie del capitale.

 

I lavoratori, i movimenti di lotta nel Molise non hanno nulla da guadagnare dallo sbarramento, viceversa hanno tutto da guadagnare dall’esercizio autonomo della propria forza e della propria opposizione: l’unica che può strappare risultati concreti ad essi favorevoli, l’unica che può aprire la via ad una alternativa di società.

 

Per questo anche nel Molise va respinta ogni subordinazione dei diritti democratici di rappresentanza ed in particolare dei diritti dell’opposizione di classe alla “governabilità” di destra o centro-sinistra e ai loro programmi.

 

Invero noi ci battiamo per forme più alte di democrazia rispetto a quella delle istituzioni create dal sistema del capitale, per nuove istituzioni fondate sul potere reale dei lavoratori, delle lavoratrici, della maggioranza della società, quindi per una vera democrazia, quella dei consigli dei lavoratori basati sul principio della permanente revocabilità degli eletti e sulla cancellazione di ogni loro privilegio sociale che in Italia trovò in Gramsci uno dei riferimenti principali.

 

Nondimeno, per l’immediata esigenza democratica, rivendichiamo il principio della rappresentanza democratica contro la “governabilità” imposta dai poteri forti, per il ritorno alla legge elettorale proporzionale pura senza soglie di sbarramento: una testa, un voto, con eguale diritto di rappresentanza, principio elementare di democrazia affermato dagli stessi padri costituenti.

 

Ponendo sempre uno stretto legame tra questa battaglia democratica e la ripresa nel Molise dell'opposizione sociale di classe e di massa, la sola che può sviluppare la coscienza dei lavoratori, delle classi popolari, sullo stesso terreno democratico.

 

Tiziano Di Clemente, PCL Molise