«La pedofilia potrebbe essere entrata anche nel destino di Emanuela»
Potrebbe essere stato il movente del rapimento della ragazza ormai oltre quarant’anni fa?
Pedofilia, è uno dei moventi evocati nei decenni quando si fa riferimento al rapimento di Emanuela Orlandi. Tra i primi a parlarne fu, addirittura oltre vent’anni fa, padre Gabriele Amorth, l’esorcista più famoso degli ultimi decenni. Quasi dieci anni dopo la scomparsa di Emanuela Orlandi Sinead O Connor in mondovisione squarciò il velo di omertà e complicità intorno alla pedofilia clericale.
Alcune rivelazioni di Pietro Orlandi in queste ultime settimane, dal sit in a Roma alla partecipazione alla trasmissione Verissimo su Canale 5, riportano l’attenzione sulla pedofilia come possibile movente del rapimento.
Un alto prelato molto vicino a Wojtyla, ha reso noto Pietro Orlandi una rivelazione ricevuta da una fonte interna vaticana, «Si faceva portare da due o tre massoni che aveva sempre attorno tre o quattro ragazzine sui 12-13 anni, consenzienti … Si faceva dare le mutandine e faceva da solo, poi gli dava qualche soldino e loro contente se ne andavano. Non le toccava, erano ragazzine che andava a prendere in certi ambienti, zingarelle. E questo me lo diceva come un fatto divertente».
Diversi organi di stampa hanno ricondotto queste parole, contro cui si sono scagliati coloro che sono più interessati a difendere il potere costituito che ad avere verità e giustizia per Emanuela Orlandi, ad Agostino Casaroli. Riferendosi a Casaroli Alessandra De Vita su Il Fatto Quotidiano riporta «Che il suo sia stato un ruolo cruciale è innegabile. Non possiamo dire invece lo stesso sull’aneddoto in questione. Del resto lo stesso Pietro Orlandi ha replicato dicendo che nessuna accusa è stata rivolta a Casaroli. “Sono sceso in piazza per Emanuela, non per fare questa accusa o per creare problemi.
Le mie parole sono state travisate e modificate per creare titoli ad effetto”. Se questo aneddoto sia vero meno non è dato stabilirlo ma ciò che è certo è che la pedofilia è un male profondo che ha corroso la Chiesa e che potrebbe essere entrato anche nel destino di Emanuela».
Il 4 febbraio Pietro Orlandi ha mostrato una lettera durante la trasmissione Verissimo su Canale 5.
«Poco più di un anno fa sono stato contattato da una persona che mi ha detto di essere convinta che Emanuela sia stata portata effettivamente a Londra", racconta Pietro Orlandi, secondo cui si rafforza dunque la pista di Londra, che vedrebbe Emanuela Orlandi nella capitale del Regno Unito per almeno 14 anni. "Questa persona mi ha raccontato che Emanuela viveva nell'appartamentino a fianco al suo, appartenente ai padri scalabriniani", spiega Pietro Orlandi, che mostra per la prima volta a Verissimo la lettera che questa persona gli ha fatto recapitare e che porterebbe la firma del cardinale Poletti, anche se non ne è provata l'autenticità.
L'informatore ha spiegato anche a Pietro Orlandi di aver conosciuto Ugo Poletti perché, all'epoca dei fatti, era membro dei Nuclei Armati Rivoluzionari (NAR). "Secondo questa persona ci sarebbe la pedofilia dietro alla scomparsa di Emanuela Orlandi. Un giro molto ampio in cui questo membro dei Nar faceva parte come braccio operativo", afferma Pietro Orlandi, che si augura di poter essere ascoltato dalla procura per fare luce su questa vicenda: "Spero di essere convocato per poter fare il nome di questa persona". La lettera - se autentica - sarebbe stata inviata dal cardinale Poletti all'ex segretario di Stato inglese Frank Cooper e riguarderebbe proprio il caso di Emanuela Orlandi, che dal contenuto della lettera sembrerebbe essere incinta».
(fonte Mediaset Infinity)
«L’ho ricevuta da una persona che mi ha contattato un anno fa. Si è presentato da me, dicendomi di averla vista a Londra – ha raccontato Pietro Orlandi alla conduttrice Silvia Toffanin - Emanuela Orlandi è passata per Londra dopo il rapimento. Ho trovato documenti in cui ci sono riscontri. Lui dice che Emanuela era in un appartamentino di fianco al suo, all’interno di questo ostello dei padri scalabriniani. Oltre al convitto avevano anche appartamentini singoli adiacenti alla struttura e loro, quest’uomo insieme ad altri, stavano in quello di fianco. Per me è una pista molto veritiera, lui sa questa cosa perché era lì. Mi ha raccontato ciò che sarebbe successo. La lettera è stata inviata dal cardinale Poletti all’ex segretario di Stato inglese e segretario del Ministero della Difesa. La lettera è datata primo febbraio del 1993. “Tutto ciò è molto vicino al mio pensiero, su quello che è successo a Emanuela” ha aggiunto Orlandi.
(Alessandra De Vita, Il Fatto Quotidiano online)
«Egregio Dott. Cooper, la ringrazio per essersi messo a disposizione in prima persona per la risoluzione immediata del problema totalmente inaspettato ed indesiderato. Come sono sicuro Le sia stato spiegato dai miei collaboratori nel Regno Unito ed ha sicuramente appreso dai giornali internazionali, la Sig.na Emanuela Orlandi è stata protagonista di vicende di primaria importanza nel panorama diplomatico internazionale e tutt'ora è di vitale importanza che la Sig.na Orlandi rimanga viva o in salute. Per quanto con l'Apostolicae Sedis è chiara la visione del Vaticano nello stabilire che anche un feto all'interno del grembo materno possiede un'anima, comprendo la Sua preoccupazione ed, essendone coinvolto in prima persona, condivido anche parte del suo pensiero. Pertanto, accetto il Suo invito a Londra, informandoLa che partirò personalmente per il Regno Unito il giorno 24 Febbraio. Cordiali saluti»
Il testo della lettera, fonte Mediaset Infinity
Siccome sono sempre in servizio permanente coloro che stravolgono ogni parola di Pietro Orlandi, mentre appaiono più interessati a difendere Vaticano e poteri costituiti che cercare la verità e la giustizia per Emanuela Orlandi, sulla puntata di Verissimo lo stesso Pietro Orlandi è tornato sui social.
«Comunque spero di essere stato chiaro in un paio di punti che si possono prestare ad errate interpretazioni.
1) Emanuela in quel mini appartamento a Londra non era ovviamente libera ma è il luogo ( Clapham road 170) dove era tenuta sequestrata.
2) Lo scambio di lettere è del 93 e l’eventuale gravidanza ( eventuale perché non è indicata chiaramente)non è ovviamente il movente del rapimento avvenuto 10 anni prima».