La risposta è NO!

L'OPINIONE DI ERRI DE LUCA. Si scagionano gli autorevoli, si condannano gli indipendenti non affiliati a consorterie politiche. Contro Domenico Lucano si è applicata rappresaglia di Stato.

La risposta è NO!

L’autunno della giustizia esordisce con la cancellazione dell’intesa tra lo Stato e la mafia: si è trattato solo di una patetica volontà della mafia di trovare un accordo con lo Stato, che ai giudici è risultato granitico e intrattabile. Condannati invece i mafiosi per averci provato, assolti gli imputati delle istituzioni.
Pronta a seguire la sportiva condanna a tre Olimpiadi di carcere più altri quattordici mesi di prolunga per l’ex sindaco di Riace Domenico Lucano.

Viene chiamato Mimmo, ma è un diminutivo. Niente di quest’uomo va diminuito, anzi va ingigantito per reggere all’enormità della sentenza a suo carico: DOMENICO LUCANO.

Nessun sindaco d’Italia è stato raggiunto neanche alla lontana da una simile sentenza per atti amministrativi. L’indegna pretesa dichiara la volontà di persecuzione contro chi ha dimostrato possibile su semplice scala locale la gestione fraterna di flussi migratori di passaggio.
Queste sentenze danneggiano gravemente la magistratura e i magistrati che svolgono il compito con dedizione e rischio personale, sottoposti a pressioni di ogni genere.
Le due sentenze discreditano loro.

La vicenda Palamara con le manovre losche dentro il Consiglio dell’Ordine rientrano nell’esercizio distorto di un potere interno alla magistratura. Le sentenze invece esercitano potere esterno sulla società, nelle assoluzioni come nelle condanne.
Si scagionano gli autorevoli, si condannano gli indipendenti non affiliati a consorterie politiche.

Contro Domenico Lucano si è applicata rappresaglia di Stato.
Esistono altri gradi di giudizio.

Si dovrà aspettare un ravveduto ribaltamento di sentenza dei prossimi organi giudicanti.

Resta il fatto che in quest’autunno della giustizia, alla domanda se si ha fiducia nella magistratura, la risposta è NO.    

Erri De Luca, scrittore