Le minacce ai giornalisti

IL REPORT. Nel primo trimestre del 2022 sono stati censiti 44 episodi (-30% rispetto allo stesso periodo del 2021 in cui erano stati registrati 63 eventi), dei quali 5 riconducibili a contesti di criminalità organizzata (11%), 24 a contesti politico/sociali (55%) e 15 riferibili ad altre fattispecie (34%).

Le minacce ai giornalisti

Riportiamo fedelmente lo studio del Ministero dell'interno sugli attimi intimidatori nei confronti dei giornalisti. 

Le intimidazioni tramite web risultano 12, seguite dalle scritte ingiuriose/minacciose (8), dalle aggressioni fisiche (7), dalle minacce verbali (6) e dai danneggiamenti (6). Si sono verificati tre episodi di invio di missive minatorie e due di invio di un proiettile in busta chiusa.

Con riferimento alle minacce via web (pari al 27% del totale degli eventi), i mezzi più diffusi sono risultati i social network, in particolare Facebook con 6 episodi.
Nel primo trimestre 2022 dieci atti intimidatori (pari al 22% del totale) sono stati consumati nei confronti di giornaliste, mentre 23 episodi intimidatori (pari al 51%) sono stati indirizzati nei confronti di uomini.

La percentuale residuale del 27% ha riguardato condotte intimidatorie in danno di sedi giornalistiche o di troupe non meglio specificate.

Le regioni che nel periodo in esame hanno fatto registrare il maggior numero di eventi sono Lombardia, Lazio, Campania e Calabria. In queste 4 regioni si sono verificati complessivamente 25 episodi (pari al 56,8% del totale degli atti intimidatori consumati nel trimestre in riferimento).

Roma è risultata la provincia con il numero maggiore di episodi (7), seguita da Napoli con 4 e da Milano con 3. Per alcuni atti intimidatori non risulta sia stata presentata da parte della vittima denuncia-querela, mentre in altri casi la parte offesa si è riservata di presentarla in un momento successivo.

Nei primi tre mesi del 2022 si sono verificati 14 episodi intimidatori connessi alle campagne informative relative all’emergenza pandemica. In totale nel 2021 gli episodi analoghi censiti erano stati 53.

Con riferimento al primo trimestre 2022 le Forze di polizia hanno segnalato 442 episodi intimidatori nei confronti di giornalisti. Si registra un decremento del 30% rispetto ai 63 episodi dell’analogo periodo del 2021.
Gli atti consumati tramite social network risultano 12 (pari al 27% del totale).
La matrice è riconducibile per:
5 episodi a contesti di Criminalità Organizzata (di cui 1 via web), pari all’11%;
24 casi a contesti Socio/Politici (di cui 7 via web), pari al 55%;
15 atti ad altri contesti (di cui 4 via web), pari al 34%.

Con riferimento al primo trimestre 2021, le Forze di Polizia hanno segnalato 633 episodi intimidatori nei confronti di giornalisti.
Gli episodi consumati tramite social network risultano 27 (pari al 43% del totale).
La matrice è riconducibile per:
13 episodi a contesti di Criminalità Organizzata (di cui 4 via web), pari al 21%;
19 casi a contesti Socio/Politici (di cui 9 via web), pari al 30%;
31 atti ad altri contesti (di cui 14 via web), pari al 49%.

Nel primo trimestre del 2022, le minacce tramite web segnalate sono state 12, seguite dalle scritte ingiuriose/minacciose (8), dalle aggressioni fisiche (7), dalle minacce verbali (6) e dai danneggiamenti (6). Si sono, altresì, verificati tre episodi di invio di missive minatorie e due casi di invio di un proiettile in busta chiusa.

Con riferimento alle minacce via web, i mezzi più diffusi sono risultati i social network ed in particolare Facebook con 6 episodi.

Nel primo trimestre 2021 le minacce tramite web risultano 27. Sia le aggressioni fisiche che le minacce verbali fanno registrare 12 episodi, mentre si annoverano 5 casi di danneggiamento ed una scritta minacciosa/ingiuriosa.

I mezzi del web maggiormente utilizzati risultano i social network ed in particolare Facebook con 12 episodi.

Nei primi tre mesi del 2022 il 22% degli atti intimidatori diretti ai professionisti dell’informazione (10) è stato registrato nei confronti di giornaliste, mentre il 51% nei confronti di uomini (23). La restante parte (27%) riguarda episodi censiti nei confronti di sedi o di immobili appartenenti a redazioni giornalistiche ovvero di troupe non meglio specificate.

Nel periodo considerato del 2021 il 24% del totale degli episodi (15) è avvenuto nei confronti di giornaliste donna, mentre il 68% nei confronti di uomini (43). La rimanente percentuale (8%) riguarda i 5 episodi avvenuti nei confronti di sedi o immobili appartenenti a redazioni giornalistiche o nei confronti di troupe non meglio specificate.

447 atti di intimidazione registrati nel primo trimestre 2022 hanno interessato, complessivamente, 14 regioni.

Nelle prime 4 regioni (Lombardia, Lazio, Campania e Calabria) si sono verificati 25 episodi (pari al 56,8% del totale degli atti intimidatori consumati nel periodo in riferimento).

Per la georeferenziazione dell’atto di intimidazione è stato preso in considerazione il luogo dove lo stesso è avvenuto e/o quello in cui la parte lesa ha sporto denuncia-querela8.

In merito alla matrice degli atti di intimidazione consumati nelle 4 regioni richiamate, si può rilevare che 2 casi sono riconducibili alla Criminalità Organizzata (pari al 40% del totale della matrice di riferimento, sull’intero territorio nazionale), 10 sono da attribuire a questioni Socio/Politiche (pari al 41,6% del totale della matrice di riferimento) e 13 risultano relativi ad altri contesti (pari all’80% del totale della matrice di riferimento).

La provincia che ha fatto registrare il numero maggiore di episodi, nel primo trimestre 2022, è stata Roma con 7 episodi, seguita da Napoli con 4 e da Milano con 3. Seguono le province di Bari, Bergamo, Bolzano, Crotone e Padova che hanno fatto registrare 2 eventi ciascuna.

6310 atti di intimidazione registrati nel primo trimestre 2021 hanno interessato, complessivamente, 13 regioni. Nelle prime 4 regioni (Lazio, Toscana, Lombardia, Sicilia) si sono verificati 35 episodi (pari al 56% del totale degli atti intimidatori consumati nel periodo in riferimento).

Per la georeferenziazione dell’atto di intimidazione è stato preso in considerazione il luogo dove lo stesso è avvenuto e/o quello in cui la parte lesa ha sporto denuncia-querela11.

In merito alla matrice degli atti di intimidazione consumati nelle 4 regioni richiamate, si può rilevare che 7 casi sono riconducibili alla Criminalità Organizzata (pari al 54% del totale della matrice di riferimento, sull’intero territorio nazionale), 11 sono da attribuire a questioni Socio/Politiche (pari al 58% del totale della matrice di riferimento) e 17 risultano relativi ad altri contesti (pari al 55% del totale della matrice di riferimento).

Dal mese di luglio 2021 in diverse città italiane si sono svolte manifestazioni di protesta contro le misure governative di contenimento della diffusione del COVID 19. Nel corso di tali manifestazioni, che hanno riguardato anche l’introduzione della normativa che prevede l’adozione del Green Pass e le limitazioni connesse all’utilizzo dello stesso, sono emersi segnali di insofferenza, manifestati nei confronti dei giornalisti presenti in piazza poiché ritenuti responsabili di una non corretta informazione sulla problematica pandemica.

Nel primo trimestre del 2022 si sono registrati 14 episodi intimidatori nei confronti di giornalisti impegnati nelle campagne informative relative all’emergenza pandemica.

Dei sopracitati episodi solo uno è stato commesso nel corso di una manifestazione “No VAX/No Green Pass”, nei confronti di un fotografo di un quotidiano che stava documentando l’iniziativa.

Nel 2021 gli episodi intimidatori relativi a tale fattispecie sono stati 53 di cui 19 consumati nel corso di manifestazioni in pubblica via.