Migranti positivi da Lampedusa in altre regioni: possono essersi contagiati in Italia?

Il 18 settembre numeri a livello di aprile: quasi duemila contagi, oltre duemilatrecento i focolai, quasi settecento in più nella settimana ma nessun migrante nei centri ad oggi ha causato focolai fuori dai centri. Nuovo duro affondo di Associazione Antimafie Rita Atria - PeaceLink Abruzzo su quella che viene definita «solita propaganda sulle spalle di cittadini e ultimi» che accusano: quando giunse inspiegabilmente un soggetto economico dal nord, accusato in passato di sfruttamento di migranti in nero, nonostante varie sollecitazioni ci fu «totale indifferenza, silenzio ed omertà a vari colori».

Migranti positivi da Lampedusa in altre regioni: possono essersi contagiati in Italia?
fonte: A-DIF, Associazione Diritti e Frontiere, https://www.a-dif.org/

Tantissime volte, in questi anni, abbiamo denunciato inaccettabili piaghe sociali di questo territorio. E la cronaca li ripropone quasi ogni giorno, ne riportiamo alcuni dei più gravi: traffico di droga anche nel periodo del lockdown in cui sono egemoni o quasi parenti e affiliati dei Casamonica – i cui cognomi sono ben noti, tra cui Spinelli, Di Rocco, De Rosa, Spada, Ciarelli – che si credono al di sopra di ogni regola civile come dimostrano i fuochi d’artificio che sparano ripetutamente e tanto altro;  sfruttamento della prostituzione ai confini col Molise, emergenze ambientali continue – dalle frequenti segnalazioni di “cattivi odori” (origine mai accertata dalle istituzioni e dagli enti competenti, e questo già dovrebbe indignare e scatenare proteste vive e vibranti) nella zona di Punta Penna agli incendi e tutte le vicende della discarica sequestrata nel nostro territorio, teatro di ben cinque incendi in un anno e mezzo – infiltrazioni mafiose da San Salvo a Francavilla.

Nel 1989, a Vasto, fu sventato un probabile attentato a Giovanni Falcone e già nel 1994 la Commissione Parlamentare Antimafia scrisse di infiltrazioni mafiose e riciclaggi a Vasto e Casalbordino e negli ultimi anni abbiamo avuto varie inchieste sulle infiltrazioni delle mafie foggiane: proprio in questo territorio, l’anno scorso, il terzogenito di Totò Riina celebrava nell’indifferenza e nell’accondiscendenza di troppi il padre boss.

Davanti a tutto questo non ci sono state mobilitazioni e barricate ma c’è chi invece li invoca per i migranti giunti da Lampedusa, tra cui alcuni risultati positivi al covid19. Il volantino di qualche settimana che chiamava alle barricate contro i migranti nel vastese è stata l’ennesima dimostrazione che “prima gli italiani” è diverso da “prima l’italiano”. I proclami su sicurezza o decantare leggi che avrebbero stroncato il business dell’immigrazione e simili da parte degli esponenti di certi partiti, sono l’espressione della propaganda più sconcertante possibile.

Gli attuali centri, con una gestione che non coinvolge minimamente i sindaci e i territori, sono nati con Maroni e uno dei loro emblemi (il CARA di Mineo) è stato definito albergo di lusso dall’ultimo ministro dell’Interno dello stesso partito. Lo stesso ministro che li ha di fatto rafforzati con ben due decreti: i “decreti sicurezza” del governo Conte 1 hanno smantellato o quasi gli SPRAR e rinforzato CAS e CARA su cui ci sono innumerevoli inchieste e denunce sui fatti più gravi possibili, come negazione di ogni diritto e sicurezza, scarsa tutela sanitaria e non solo, caporalato, sfruttamento prostituzione, corruzione, arricchimenti illeciti.

Chi ricorda più il Regina Pacis? Mentre Dino Frisullo e pochi altri denunciavano e documentavano, il ras con la tonaca venne difeso da un arco politico, sociale e giornalistico larghissimo e chi oggi dona pagine e click a bufale come i “cani mangiati” (menzogna di chi ha cercato di nascondere i propri illeciti) o specula su un gravissimo fatto di cronaca umbro, modificando artatamente la nazionalità degli assassini all’epoca lo paragonò a San Francesco e Madre Teresa ,insultando chi documentava la realtà. E oggi, nel silenzio di tutti, di chi si riempie la bocca di accoglienza, integrazione e belle parole (false come loro) e chi di business dell’immigrazione, sicurezza e simili il ras è ancora attivo con soldi pubblici in Moldavia.

Lo stesso arco di silenti e indifferenti, anche dei barricaderi e dei mobilitanti di oggi, quando un soggetto economico (poco prima dell’inchiesta Mafia Capitale una cooperativa coinvolta ebbe importanti appalti alle nostre latitudini ma nessuno di lor signori se ne accorse) giunse in maniera abbastanza inspiegabile, accusato nel profondo nord di aver sfruttato migranti (mentre intascava soldi pubblici per progetti sociali che non ha mai realizzato, anche qui la memoria torna al ras suddetto a cui la legge Bossi-Fini addirittura lo permetteva legalmente) come muratori in nero per costruire un immobile abusivo. Nonostante varie sollecitazioni totale indifferenza, silenzio ed omertà a vari colori. 

Questa gestione, questo favorire e sostenere mega centri incontrollabili in maniera totale e dove anche centinaia di migranti sono ammassati come nei peggiori carri bestiame hanno costruito la situazione di queste settimane.

Davanti a questi ammassamenti sconcertanti, sui 5 migranti risultati positivi al Sars-Cov2 solo al secondo tampone dopo il primo appena sbarcati negativo giunti anche a Vasto, il dubbio assale: e se si son contagiati proprio in Italia?

Per amor di verità e chiarezza, davanti a certi slogan e propagande, è doveroso ribadire la realtà dei numeri: il 18 settembre si è arrivati a livelli di aprile, in un solo giorno quasi duemila nuovi contagi riscontrati, oltre duemilatrecento i focolai attivi (la mattina del 19 settembre per l'esattezza ne risultavano 2397).

In questi mesi, e anche in queste ultime settimane di rialzo dei contagi fino all'ipotizzare una «seconda ondata», il contagio è stato diffuso dal rientro vacanziero, nei luoghi di lavoro, nei centri per il divertimento, da businessman rientrati dall'estero (emblematico il caso di colui che fu definito paziente 1, anche se questo «status» non è mai stato accertato in maniera incontrovertibile, che appena rientrato in poche ore attraversò mezzo Paese), da cerimonie religiose e civili. Ad oggi non risulta un solo caso in cui da un centro in cui sono ammassati migranti si sia diffusa la pandemia nei comuni scatenando focolai e contagi diffusi.

I primi centri, all’epoca chiamati Cpt, nacquero con le leggi Turco-Napolitano e Bossi-Fini: ancora oggi le leggi che regolano l’immigrazione in Italia, 22 anni e 11 governi dopo la prima, 18 anni appena compiuti (è diventata maggiorenne!) e 9 governi dopo la seconda. Negli anni abbiamo visto scandali e inchieste coinvolgere esponenti di tutto l’arco parlamentare dalle destre più estreme (cronaca calabrese di quest’estate l’ultima inchiesta) fino al PD e ai suoi alleati. Le minime modifiche regolamentari delle circolari pre-pandemia del Ministero dell’Interno – denunciò Action Aid ad inizio anno - hanno peggiorato la situazione della trasparenza, adeguato il sistema «alle richieste dei grandi attori del mercato» e aperto «a grandi gestori e all’immissione di capitali esteri» spingendo «sugli oligopoli, sulle multinazionali del sociale, sui grandi centri che possono fare economia di scala».