L’Abruzzo torna zona rossa per 24 ore

Il TAR aquilano ha sospeso l’ordinanza del presidente della Regione Abruzzo Marsilio con cui, domenica scorsa, aveva portato la regione in zona arancione. Un decreto del ministro della Salute Speranza la riporterà nuovamente in zona arancione da domenica 13. E le attività economiche, le scuole e tutti i cittadini si ritrovano smarriti nell’incertezza più sconfortante. Per il costituzionalista Enzo Di Salvatore il rischio che accadesse era alto, la competenza di classificare le regioni non è regionale.

L’Abruzzo torna zona rossa per 24 ore
Marco Marsilio, presidente della Regione Abruzzo

Abruzzo rosso, abruzzo arancione, abruzzo boh. Si potrebbe parafrasare la vecchia canzone di Elio e le Storie Tese per queste ore di sconcerto e smarrimento dei cittadini abruzzesi.

Al termine di una settimana giocata (sulla pelle degli abruzzesi) sul filo della tensione tra la giunta regionale guidata da Marco Marsilio e il governo Conte. Domenica scorsa quasi a sera Marsilio ha emanato un’ordinanza in cui ha riportato la regione in zona arancione, fascia nella quale a giudizio dell’amministrazione regionale poteva essere ormai collocata visti i dati di contagi e ricoveri.

Immediatamente i ministri Speranza e Boccia hanno chiesto un passo indietro diffidando la regione dal dare seguito all’ordinanza. Cosa che è invece accaduto. Due giorni e mezzo dopo la pubblicazione dell’ordinanza il governo ha promosso ricorso urgente al TAR del capoluogo abruzzese. Che ha sospeso l’ordinanza della regione due giorni dopo, fissando al 13 gennaio 2021 la camera di consiglio per la discussione.

Marco Marsilio, immediatamente dopo l’uscita della notizia della bocciatura, su Facebook ha attaccato l’atteggiamento del governo e comunicato di aver ricevuto una telefonata dal Ministro Speranza: con ordinanza ministeriale da domenica 13 dicembre l’Abruzzo tornerà ufficialmente arancione. Di fatto quindi la decisione del TAR riporta la regione in zona rossa solo per 24 ore. Tra le più lunghe di questi mesi bui e drammatici di emergenza sanitaria per la regione, dominati da incertezza e smarrimento.

Come possono ora le scuole riorganizzarsi in poche ore? Avvertire le famiglie che molti figli dovranno rimanere a casa (con tutte le ripercussioni sull’organizzazione familiare) con il rischio che alcuni arriveranno ai cancelli e dovranno tornare indietro? E le attività commerciali? Se un commerciante questa sera (ed è un suo pieno diritto e facoltà) non ha visto la televisione o non si è collegato ore al web e domattina, ignaro, alzasse la saracinesca?

In questi mesi abbiamo visto il pandemonio della sanità, devastata e distrutta da anni di spolitiche, in queste settimane dagli ospedali alla distribuzione dei vaccini per l’influenza stagione alla collocazione dei drive-in per i tamponi la situazione è peggio che sconcertante.

Dopo mesi in cui, come abbiamo raccontato, abbiamo avuto disordinanze spiazzanti, liti politiche per poltrone e potere monopolizzare o quasi l’attenzione disamministrativa, robusti fondi per un ritiro calcistico, settimane a preoccuparsi solo di alcuni settori legati al turismo. Questa è l’apoteosi di una regione in sofferenza e dove dramma si aggiunge al dramma.

Abbiamo chiesto un commento alla decisione del TAR e a queste ore di tensione, smarrimento e incertezza al prof. Enzo Di Salvatore, costituzionalista e docente dell’Università di Teramo.

«L’Abruzzo è già in zona rossa, questo non sarà certo privo di conseguenza per i cittadini. Sia per le scuole, che torneranno in didattica a distanza per alcune classi, che per gli esercizi commerciali. Qualcuno potrebbe non esserne a conoscenza. Tutto questo avrebbe chiesto una soluzione transitoria, che certo non può arrivare spontaneamente dal governo: il presidente della regione avrebbe dovuto riconoscere l’errore commesso e chiedere al governo una soluzione per sabato 12 dicembre. Ma questo non avverrà. La decisione del TAR poteva forse arrivare con una tempistica diversa, d’altro canto anche Speranza avrebbe dovuto impugnare immediatamente l’ordinanza e non perder tempo con una diffida senza effetto. Al fondo di questa storia il messaggio del governo appare chiaro: nessuna regione può fare quel che vuole. Come avevo dichiarato nei giorni scorsi il rischio che il TAR sospendesse l’ordinanza di Marsilio era alto. La competenza di stabilire la classificazione delle regioni non spetta al Presidente della Regione stessa. Se fosse andata diversamente sarebbe stato un precedente anche per altre regioni».    

 

WORDNEWS.IT © Riproduzione vietata

 

Leggi anche: 

Sanità, il coronavirus è dilagato nella macelleria dei tagli

Coronavirus in Abruzzo, sanità allo stremo e denunce di scarsa sicurezza degli operatori

Che politica è questa?

Le disordinanze della Regione Abruzzo

Pandemia. Abruzzo tra retrocessione a zona arancione e una politica che si «slega»

PANDEMIA. L’Abruzzo retrocesso a zona arancione. Allarme sempre più rosso

Abruzzo: palcoscenico per scontri di palazzo, tra pandemia ed emergenze continue

Abruzzo. Prima della salute l’emergenza è la sanità