Ombre danzanti sulla pelle del dolore

Ombre danzanti sulla pelle del dolore
Foto di Roman Grac da Pixabay

Tra fili d'odio tessuti dall'oblio,

Nel grigiore di mondi sospesi,

Si aprirono varchi d'ingiustizia,

Nei campi di tormento, dimenticati.

Il vento sussurrava silenzi infranti,

Tra le lacrime di chi gridava in vano,

I campi di concentramento, freddi,

Testimoni muti d'atrocità inumane.

Ombre danzanti sulla pelle del dolore,

Storie spezzate, speranze negate,

Il cuore dell'uomo, offuscato dal male,

Nel buio dei giorni senza alba.

Freddi reticolati, come lacci d'acciaio,

Serrati intorno alla libertà tradita,

Le stelle, occhi sbarrati su un cielo muto,

Guardavano giù con un pianto silente.

Sotto il peso delle stelle infrante,

Fiorivano i fiori della resistenza,

Anime che cercavano luce tra le tenebre,

Nel deserto dell'ingiustizia cresceva la speranza.

Ma il passato non può essere dimenticato,

Né il dolore cancellato da fogli di tempo,

In questa poesia grido un ricordo eterno,

Perché la memoria sia faro contro l'oblio.

pdc