De Chiara: “Non siamo in uno Stato di diritto”

Intervista al nostro direttore.

Con la rubrica “Informazione Antimafia” abbiamo intervistato il nostro direttore Paolo De Chiara con il quale abbiamo parlato dei tanti misteri che avvolgono la storia della nostra Repubblica.

“In uno Stato di diritto, quando una persona viene condannata, esiste la certezza della pena. In questo Paese non esiste la certezza della pena. Negli ultimi anni io non so se questo può essere definito uno Stato di diritto.

Per quanto riguardala situazione di Totò vasa vasa, Cuffaro, (ndr. la sua ricandidabilità) dobbiamo aggiungere che è stato uno dei pochi a farsi il carcere, è stato ligio al dovere perché non ha parlato e non ha accusato nessuno. Quindi la politica premia.

Come una volta Berlusconi da un palco pubblico ebbe a dire che Vittorio Mangano è un eroe, lo è perché non ha mai fatto il nome di quei soggetti e di quegli affari che in quegli anni cosa nostra, da Bontate in poi, fece con l'imprenditore milanese. E allora Totò Cuffaro deve essere premiato. Il silenzio, questo tipo di silenzio, in questo paese deve essere premiato. Purtroppo non è la prima volta che accade questo.”

“Noi abbiamo creduto alla morte naturale del poeta dell'amore, Pablo Neruda, e dopo tanti anni sappiamo che Neruda non è morto di morte naturale ma è stato avvelenato dalla dittatura cilena perché dava fastidio.” - afferma Paolo portando un esempio con la morte di Moro e Berlinguer soprattutto.

Si è parlato di misteri d'Italia, di stragi, di strane morti e di molto altro.