Rinascita-Scott, inaugurata a Lamezia l’aula bunker

L’aula bunker si estende su 3.300 metri quadri, lunga 103 metri, e prevede per gli avvocati oltre 600 posti distanziati nel rispetto delle norme anti-Covid. Lungo tutta l’aula sono distribuiti numerosi monitor e saranno possibili 150 video collegamenti contemporaneamente.

Rinascita-Scott, inaugurata a Lamezia l’aula bunker

Inaugurata, alla presenza del ministro della Giustizia Alfonso Bonafede e del procuratore Nicola Gratteri, l’aula bunker che ospiterà il maxi processo “Rinascita Scott” contro la ‘ndrangheta vibonese.

 

Sin dallo scorso anno, quando il procuratore Nicola Gratteri mise a segno l’indagine Rinascita-Scott, era sorto il problema della mancanza di uno spazio adeguato che permettesse di celebrare il maxi processo all'interno della Regione, soluzione auspicata dallo stesso dottor Gratteri. La Regione Calabria si era impegnata a realizzarla.

L’udienza preliminare del procedimento, che conta 455 imputati, tra i 91 abbreviati e oltre 300 rinvii a giudizio, nel frattempo si era tenuta nel carcere di Rebibbia nella Capitale. Oggi l’aula bunker è pronta ed è stata realizzata all’interno della Fondazione Terina, a Lamezia Terme. La riqualificazione della struttura è costata circa cinque milioni di euro. Il filone principale del processo inizierà le sue udienze nella nuova sede il prossimo 13 gennaio.

 

L’aula bunker si estende su 3.300 metri quadri, lunga 103 metri, e prevede per gli avvocati oltre 600 posti distanziati nel rispetto delle norme anti-Covid. Lungo tutta l’aula sono distribuiti numerosi monitor e saranno possibili 150 video collegamenti contemporaneamente. La struttura è video collegata a un sistema centralizzato di sicurezza che invia eventuali segnali alle centrali operative di Carabinieri, Finanza e Polizia.

 

“Dopo la firma del protocollo d’intesa dello scorso luglio, dopo soli cinque mesi l’aula bunker è pronta a ospitare un circa un migliaio di persone nel rispetto delle vigenti norme anti Covid - ha dichiarato Bonafede a margine del sopralluogo nell’edificio - E’ la dimostrazione che quando c’è la volontà si possono realizzare progetti in tempi rapidi e difficili, un’opera ambiziosa e complessa per la pubblica amministrazione”.


Il ministro ha inoltre proseguito dichiarando che “La nostra lotta alle mafie è senza tregua e si porta avanti quotidianamente. Questa aula bunker è un segnale di presenza dello Stato perché anche i processi più impegnativi, di ‘ndrangheta, si possono celebrare in Calabria, in questa terra difficile. E’ anche un segnale di vicinanza ai magistrati impegnati in questo fronte, tra mille difficoltà, e a tutti gli operatori della giustizia e avvocati che potranno usufruire di questa struttura efficiente”.

 

Il Guardasigilli è stato accompagnato dal presidente della Corte d'Appello di Catanzaro Domenico Introcaso, dal procuratore generale Beniamino Calabrese, dal procuratore della Repubblica Nicola Gratteri. Presente anche il presidente del tribunale di Catanzaro, Rodolfo Palermo, il procuratore di Vibo Valentia, Camillo Falvo, il presidente facente funzioni Nino Spirlì.