San Marino. Convegno del CEMEC con partecipazione Associazione Familiari Vittime Covid Bergamo
Le verità scientifiche non si decidono a maggioranza (Galileo Galilei). COVID, Nuovi orizzonti giurisprudenziali, responsabilità organizzative e politiche vaccinali: nuove interpretazioni o vecchie regole dimenticate?
Un Paese orrendamente sporco. Così Pasolini definì l’Italia del Potere, degli intrighi, delle trame, delle verità comode a squallide consorterie e oscuri padroni e padrini.
Oscuri perché Paese senza memoria, dominata da vassalli e valvassini, lacché e pennacchi pronti ad intrupparsi sempre e comunque. Pronti a stringersi ad ogni coorte, senza spirito critico, senza indipendenza del pensiero (anzi senza pensiero), incapaci di ogni indignazione, anelito di giustizia. Fatalismi di comodo e a comando.
Gli ultimi due anni e mezzo ne sono stati plastica e sconcertante dimostrazione. Tante, troppe le domande da porsi, gli interrogativi da mettere al centro, l’umanità dimenticata, le incapacità e gli intrighi sulle spalle di malati, morti, fragili, familiari, dolori, lutti, lacrime, sofferenze prima e durante la gestione sanitaria dell’emergenza mondiale pandemica. Ma un manto di retorica, parole, dichiarazioni di chi dovrebbe rispondere del proprio (non) operato ed invece si erge a illuminato (s)governante della cosa pubblica. Un Paese senza Speranza, verrebbe da definirlo, e senza Fontane da cui zampillare l’acqua della giustizia e della verità.
Un Paese senza memoria, in cui abbondano padrini, zone grigie e zone sporche, in cui tutto sparisce in un attimo. L’emozione del momento, le grancasse mediatiche a libri paga di qualcuno, l’arroganza di coloro che più son colpevoli e più gridano istericamente contro le vittime.
Non sono ectoplasmi o fati ad aver determinato tutto quel che è accaduto, e tanti guidati dalle chiacchiere della propaganda fanno finta di “dimenticare”, ma gli stessi che ci inondarono di finto patriottismo due anni e mezzo fa, da chi scaricò sui cittadini colpe non proprie, da chi imponeva di cantare e rimanere in silenzio mentre si tutelavano le interessi delle lobby e dei grandi padrini.
Tanto bravi a ordinare, fare paternali, scaricare ogni responsabilità sui cittadini e iniziarono ad abbandonare anziani, malati, fragili negli ospedali e nelle RSA, a tacere e seminare omertà su quanto accaduto (o meglio non accaduto) a Nembro, Alzano e in tutta la bergamasca. In quelle settimane di fine febbraio-inizio marzo 2020, quelle della mancata zona rossa e poi dell’Italia in lockdown, quelle della tragedia e dell’angoscia, della Milano/Roma/altre città non si ferma e abbottatevi di aperitivi (per poi guai a voi se portavate il cane a pisciare a 500 metri e un millimetro) si scoprì che l’Italia aveva un piano pandemico non aggiornato.
A tutto questo c’è chi dice no, c’è chi non si considera buono per l’Amazzonia e la pecunia. Chi ricorda e si com-muove ancora. Per la giustizia mancata, per le responsabilità di fronte ogni occhio che vuol vedere, davanti questo Paese che non è completamente orrendamente sporco perché c’è chi ha ancora una coscienza, memoria, schiena dritta.
Tra loro l’Associazione dei familiari delle vittime del Covid19 di Bergamo e la sua presidente Consuelo Locati. Che da tempo chiedono una commissione d’inchiesta indipendente e vera sulla gestione di questi due anni e mezzo, su come l’Italia ha (non) affrontato l’emergenza pandemica.
Sulle denunce delle famiglie delle vittime della pandemia si vuol far cadere oblio e «colpevole silenzio»?
Familiari vittime covid: «Commissione d’inchiesta subito»
https://www.wordnews.it/familiari-vittime-covid-commissione-dinchiesta-subito
L’avvocato Consuelo Locati sarà tra i relatori ad un convegno che si terrà a San Marino il prossimo 12 novembre, la quota di partecipazione sosterrà l’Associazione di cui è presidente. Questa la locandina con tutte le informazioni e i dettagli dell’evento.