«Si avverte chiaramente lo sfaldamento della struttura sanitaria pubblica della regione Molise»

Ogni programmazione di investimento, non parte dall'analisi dei bisogni reali della popolazione. Questi non vengono considerati se non in via del tutto marginale. Si sono sviluppati ospedali, servizi, accreditamenti pletorici con privati convenzionati, apertura di unità operative, solo per rispondere alle esigenze delle clientele e per mettere un imprimatur di potere a livello locale. Non è un caso che la Lombardia ed il Molise, le regioni dove é più avanzato il processo di privatizzazione, abbiano generato disastri durante la pandemia.

«Si avverte chiaramente lo sfaldamento della struttura sanitaria pubblica della regione Molise»

Il processo viene da lontano. Da cosa è determinato? Essenzialmente dall'utilizzo dei fondi che provengono dal governo centrale per una gestione del potere locale e non per rispondete alle esigenze reali della popolazione.

Infatti ogni programmazione di investimento, non parte dall'analisi dei bisogni reali della popolazione. Questi non vengono considerati se non in via del tutto marginale. Si sono sviluppati ospedali, servizi, accreditamenti pletorici con privati convenzionati, apertura di unità operative, solo per rispondere alle esigenze delle clientele e per mettere un imprimatur di potere a livello locale.

Dal 2000 in poi il gioco principale è quello di procedere ad un progressivo smantellamento del pubblico per cedere tutti i fondi pubblici ai privati utilizzando il cavallo di Troia dei privati convenzionati.

Sono più di 12 anni che la nostra sanità è commissariata, quindi sotto la gestione diretta dello Stato, per uscire dal debito generato da quella malagestione. In questi anni si sono chiusi ospedali e servizi, si è rottamato personale sanitario, si è ridotto progressivamente lo stesso all'osso mentre si sono aumentate le covenzioni con i privati convenzionati.

Attualmente il 90% dei dirigenti medici ha più di 50 anni e non si è provveduto ad un ricambio generazionale. Ma il debito è sempre lì perché serve a foraggiare i privati.

Si continua a tagliare sul pubblico per ridurre il debito ma questo non viene intaccato. La pessima gestione della sanità pubblica ed il processo di privatizzazione in atto, impediscono di fare scelte anche quando si creano condizioni nuove e gravi come quella della pandemia covid.

Non è un caso che la Lombardia ed il Molise, le regioni dove é più avanzato il processo di privatizzazione, abbiano generato disastri durante la pandemia. Ora stanno per cominciare le campagne elettorali. Si sente nell'aria che tutti cominciano a posizionarsi per racimolare i voti e continuare i soliti balletti di gestione del potere su cumuli sempre maggiori di macerie.

Allora proviamo a proporre una metodologia da accettare per ridare efficienza ad un sistema sanitario che deve rimanere un bene comune per tutti.

1) Se la salute é un bene comune non può essere trasformato in una merce su cui lucrare. Quindi, deve essere essenzialmente pubblica nella gestione e non deve essere trasformata in merce

2) la programmazione e la organizzazione deve essere fatta partendo dall'analisi dei reali bisogni della popolazione e non dalle esigenze di parenti, amici ed imprenditori.

3) va istituita una contabilità analitica per centri di costo che permetta di controllare in tempo reale come vengono spesi i fondi e quale direzione prendono. Attualmente manca questa contabilità e nessuno sa perché e per quali ragioni c'è un debito che noi paghiamo.

4) la forza lavoro va dustribuita in base ai reali carichi di lavoro e non in base alle esigenze delle clientele.

Questi suggerimenti non verranno presi in considerazioni ma verranno ignorati e depistati perché nessuna forza politica vuole realmente cambiare strada.

ISERNIA BENI COMUNI, già COMITATO BENE COMUNE - VENEZIALE