Una rivoluzione per avviare un processo di cambiamento

L'OPINIONE DELL'AVV. GUARNERA. «Il calcolo utilitaristico, l'interesse, il tornaconto, costituiscono la cifra delle relazioni».

Una rivoluzione per avviare un processo di cambiamento
Foto di Ria Sopala da Pixabay


Sempre meno riflettiamo sulle questioni fondamentali della vita. Presi totalmente dagli affanni del quotidiano conduciamo una esistenza parcellizzata, dispersa in tanti rivoli. Raramente ci poniamo il problema di dare, alla stessa, un significato.

Di condurla a un principio unitario.

Siamo preoccupati di essere efficienti, produttivi, competitivi, razionali. Il rapporto con gli altri è, prevalentemente, un rapporto tra ruoli e funzioni sociali, non tra persone. Il calcolo utilitaristico, l'interesse, il tornaconto, costituiscono la cifra delle relazioni.
Si è smarrita la dimensione della gratuità!

E con essa è venuta meno la solidarietà, la disponibilità ad accogliere l'altro nella sua umanità e nel suo dolore. Da tempo penso alla necessità di progettare una rivoluzione, pacifica e non violenta, per avviare un processo di cambiamento.
Il primo passo dobbiamo farlo dentro di noi: cominciamo a sperimentare, nella nostra vita, la dimensione del gratuito.

Tutto, attorno a noi, comincerà a cambiare!