«Vogliono privatizzare la sanità molisana»

CONFERENZA STAMPA. Un incontro organizzato con gli organi di informazione per denunciare la drammatica situazione in cui versa il pronto soccorso di Isernia e l’intera sanità molisana. Presentata la raccolta di firme per chiedere l’intervento di Emergency in Molise. «Si sono chiusi ospedali, si sono chiusi servizi, si è rottamato il personale oltre a non avere un ricambio dello stesso. Ma il debito è sempre lì. I molisani continuano a pagare per questo debito. Il commissario Giustini è stato fatto fuori perché aveva messo le mani sul debito».

«Vogliono privatizzare la sanità molisana»
Nella foto, da sinistra, Lucia Pallotta, Italo Testa, Lucio Pastore e Antonella Mandrone

ISERNIA. «Comincia anche ad esserci anche una risposta su quello che stiamo facendo ad Isernia. Abbiamo iniziato a raccogliere delle firme e la popolazione sta rispondendo. Ci sono dei negozi, degli istituti professionali che hanno dato la loro disponibilità a raccogliere le firme». Queste le parole utilizzate dal primario del pronto soccorso di Isernia, Lucio Pastore, dopo la conferenza stampa di ieri pomeriggio ad Isernia, dove è stato denunciato, ancora una volta, lo “stato comatoso” della sanità regionale. Durante l’incontro è stata presentata la raccolta di firme per chiedere l’intervento di Emergency in Molise.

 

Ma perché una conferenza stampa? «Per spiegare la drammaticità di questa situazione che stiamo vivendo.» Esiste la disponibilità di Emergency? «Sì, ma per venire occorre l’autorizzazione della presidenza del Consiglio. Se questo avverrà ci daranno temporaneamente una mano». Che significa temporaneamente? «Fin quando non saranno espletati i concorsi. Abbiamo messo in risalto che questo tipo di politica viene da lontano. Come hanno fatto con gli ospedali di Venafro e di Larino non hanno avuto il coraggio di chiudere subito la struttura ma le hanno depauperate progressivamente della forza lavoro. Si stanno creando le stesse condizioni anche per gli ospedali di Isernia e di Termoli».

E per quanto riguarda il “Cardarelli” di Campobasso? «Probabilmente nell’integrazione “Cattolica” (sanità privata, nda) “Cardarelli” (sanità pubblico, nda) la struttura pubblica sarà riassorbita nella struttura privata. Esiste una volontà politica chiara di voler portare alla privatizzazione la sanità molisana. Tutto quello che succede avviene per volontà politica.»

 

Sono quattordici anni che la sanità regionale è commissariata. Ma che fine ha fatto il debito? «Lo Stato è responsabile di questo stato di commissariamento. Si sono chiusi ospedali, si sono chiusi servizi, si è rottamato il personale oltre a non avere un ricambio dello stesso. Ma il debito è sempre lì. I molisani continuano a pagare per questo debito e non si conosce la ragione di questo debito. Stiamo chiedendo una Commissione per conoscere l’origine del debito. Qual è la causa che determina il debito? Vogliamo andare a vedere. La classe politica, che non ha risposto minimamente al nostro accorato appello di disperazione, non vuole far vedere queste cose? Perché non vuole farle vedere? È corresponsabile del debito?»

 

Il commissario Giustini sul debito aveva fatto emergere un dato chiaro, preciso. E la nuova commissaria cosa sta facendo? «Non so cosa farà. Però, una delle cause vere per cui è stato fatto fuori Giustini è perché aveva messo le mani sul concetto di debito. Nessuno vuole analizzare questo concetto. Questo è il grosso problema, il vulnus della sanità molisana.»

 

Cosa significa analizzare il debito? «Capire dove vanno a finire i soldi e chi li utilizza.»

Le risposte sono arrivate da parte del Prefetto di Isernia? «Apparentemente tutti quanti sono completamente indifferenti, tranne i Cinque Stelle che dopo l’intervista del mio vice Potena si sono interessati. Ma guarda caso fin quando ho denunciato io tutto questo non si sono fatti vivi.»

Perché dice “guarda caso”? «Da anni sto denunciando uno stato di crisi e di difficoltà in cui versa il pronto soccorso e tutta la sanità molisana e questi non hanno mai detto niente. Improvvisamente fanno delle dichiarazioni quando il mio vice rilascia una intervista, in mia assenza perché sono in malattia, e si interessano di sanità. Mi è sembrata una cosa strana. Ma va bene che si interessino al problema. Hanno i loro rappresentanti a livello regionale e nazionale e speriamo che si interessino realmente. Noi abbiamo discusso con Sileri, che conosce la sanità molisana e la situazione del pronto soccorso.»

Cosa dice Sileri? «Non c’è stata alcuna risposta. E Sileri appartiene al Movimento 5 stelle.»

 

Lei prima parlava di una cittadinanza che sta rispondendo. È ottimista? «No, gli interessi a far fallire la struttura pubblica sono evidenti. Però c’è una maggiore sensibilità da parte della popolazione. Comincia a capire, forse, che questa situazione non è causale ma voluta per precisi interessi politici.»

 

 

E il pronto soccorso di Isernia? In questi ultimi giorni si sono registrate novità? «Uno stato comatoso». Esiste la possibilità concreta che possa chiudere il pronto soccorso ad Isernia? «Se non trovano personale per poter far coprire i turni, anche in maniera precaria, potrebbe anche succedere questo.»

E se dovesse chiudere? «Il prodromo di una chiusura dell’Ospedale». A vantaggio di chi? «Sicuramente questi servizi dovranno essere assicurati da qualcuno. Ci saranno dei privati convenzionati che, probabilmente, faranno questa operazione.»         

 

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