25 febbraio 1941: ha inizio nei Paesi Bassi lo ‘sciopero di febbraio’

Questo episodio non riguarda le deportazioni dall’Italia, tuttavia merita di essere ricordato per il suo enorme valore simbolico, in quanto rappresenta la prima manifestazione di dissenso verso le politiche antisemite e razziste attuate dal Reich nazista nei territori occupati.

25 febbraio 1941: ha inizio nei Paesi Bassi lo ‘sciopero di febbraio’

Il 14 maggio 1940, i Paesi Bassi si erano arresi all’invasione tedesca, e diretta conseguenza ne fu l’attuazione di misure antisemite che nei mesi successivi si susseguirono, privando i cittadini olandesi di religione ebraica di ogni diritto.

Ciò causò un aumento della tensione che portò a una serie di scontri culminati l’11 febbraio ’41 in Waterlooplein, ad Amsterdam, in una battaglia fra i collaborazionisti olandesi, rei di continue provocazioni nel quartiere ebraico, e chi difendeva la comunità israelitica della capitale.

La situazione peggiorò ulteriormente con la chiusura totale del quartiere ebraico ad opera delle truppe naziste e soprattutto con i pogrom del 22-23 febbraio, quando 425 uomini ebrei fra i 20 e i 35 anni furono arrestati e deportati a Buchenwald e Mauthausen (ne sarebbero sopravvissuti solamente due).

La risposta della cittadinanza olandese fu di piena solidarietà: su iniziativa del locale Partito Comunista, fu indetto uno sciopero che vide una partecipazione incredibile e che bloccò per due giorni il Paese, fino alla soppressione delle rivolte messe in atto dalle truppe tedesche.

L’occupazione dei Paesi Bassi sarebbe durata altri quattro anni, fino alla definitiva capitolazione del regime nazista il 7 maggio ’45: in questo lungo periodo la popolazione avrebbe pagato un altissimo prezzo di sangue fra coloro che si opposero all’occupazione e fra i tanti cittadini di religione ebraica che qui risiedevano.

Ciononostante, il valore simbolico dello ‘sciopero di febbraio’ rimane invariato, in quanto dimostrò che non tutti erano disposti a piegare la testa di fronte alla (in quel momento) soverchiante potenza del criminale progetto politico e razziale nazista, ma che anzi erano in molti a resistere.

Lo sciopero è commemorato ogni anno con una cerimonia nella piazza di Amsterdam ove si trova la statua-memoriale del ‘Dokwerker’ (‘il portuale’) visibile in foto.

fonte: ANED - Associazione Nazionale ex Deportati nei Campi nazisti