Alcune considerazioni un po' diverse sul Covid

L'OPINIONE DEL DOTT. PASTORE. «L'interesse del profitto è più importante dei morti e malati che la malattia genera. Eppure ci sono leggi nazionali ed internazionali che permetterebbero la liberalizzazione dei brevetti. Questo che significa? Che il potere degli Stati, dei rappresentanti che noi eleggiamo, é nullo nei confronti del potere delle multinazionali con i loro miliardi di dollari o euro che gestiscono.»

Alcune considerazioni un po' diverse sul Covid
Foto di Tumisu da Pixabay

Ci troviamo di fronte ad una pandemia che non accenna a fermarsi per il momento. Giustamente in assenza di farmaci antivirali efficaci ci si è orientati su una strategia vaccinale. La prima cosa strana, che non era successa mai prima, è che si sono sviluppati una miriade di vaccini per una stessa malattia e che questi si contendano il mercato per vedere chi fa più profitti.

In passato, quando non erano le multinazionali a decidere i nostri destini, si individuava un vaccino valido e si agiva con quello.

Nonostante i diversi vaccini in commercio, per la capacità mutante del virus, questo continua la sua espansione. Solo a distanza di anni, con una metanalisi dei dati, riusciremo a capire la reale efficacia dei vaccini o se esistano altri fattori che influenzano in senso positivo o negativo l'andamento della malattia.

Ma ciò che mi stupisce è che di fronte ad una pandemia non si liberalizzino i brevetti nel momento in cui si ritiene efficace questa strategia.

In pratica l'interesse del profitto è più importante dei morti e malati che la malattia genera. Eppure ci sono leggi nazionali ed internazionali che permetterebbero la liberalizzazione dei brevetti.

Questo che significa? Che il potere degli Stati, dei rappresentanti che noi eleggiamo, é nullo nei confronti del potere delle multinazionali con i loro miliardi di dollari o euro che gestiscono.

Parliamo di un neocostituzionalismo, legato ai trattati internazionali di libero scambio che vengono sviluppati in segrete stanze da tecnici e poi fatti formalmente ratificare dai parlamenti, che tendono ad andare oltre le nostre costituzioni. Se questo é vero per una pandemia, perché non dovrebbe essere vero per le guerre in giro per il mondo o per le scelte energetiche che vengono fatte o per il processo di destrutturazione degli stati sociali per permettere di trarre profitto dai beni comuni?

Il controllo del sistema informativo è un elemento centrare in questo processo di trasformazione. In pratica le multinazionali stanno destrutturando le democrazie per un nuovo ordine e non esiste nessuna forza organizzata che si opponga a questa linea.

Lucio Pastore, primario del pronto soccorso di Isernia