LA DEMOCRAZIA BLOCCATA

IL PUNTO DI VISTA DEL DOTT. PASTORE. «Per la seconda volta, nella nostra recente storia repubblicana, abbiamo la rielezione di un Presidente della Repubblica.»

LA DEMOCRAZIA BLOCCATA

Una classe politica di bassissimo livello, espressione della mutazione berlusconiana che si è prodotta nel tempo, non riesce ad eleggere un Presidente garante di tutti, nuovo, e non si può fare altro che lasciare il vecchio Presidente al suo posto.

Il golpe costituzionale con cui Draghi è stato posto al governo del Paese, negli interessi delle solite classi dominanti per indirizzare i fondi del RF, ha creato una dipendenza dell'Italia da questo banchiere.

Draghi è stato uno dei principali artefici della privatizzazione del sistema produttivo italiano, è il garante riconosiuto a livello internazionale, degli interessi del capitale. È stato il principale artefice dello strozzamento della Grecia per salvare le banche tedesche dopo il disastro del 2008, ha favorito, con la famosa lettera della BCE, la destrutturazione dello stato sociale sotto Monti, ha salvato il MPS dalla bancarotta con i denari pubblici, sta continuando a privatizzare i beni comuni.

Non poteva essere rimosso in questo momento perché poteva scoppiare in anticipo lo strozzamento della nazione, così come è avvenuto per la Grecia, cosa che vedremo in tempi non lunghi. Per questo motivo non è potuto andare a fare il Presidente della Repubblica perché deve finire il lavoro.

Una classe politica completamente inetta, accetta passivamente di essere eteroguidata e la mancanza di un'antitesi al pensiero unico non riesce a creare prospettive diverse.

In assenza di un pensiero di sinistra ci troviamo con una democrazia bloccata ed un Paese che precipita allegramente verso il baratro.

Lucio Pastore, primario pronto soccorso di Isernia

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