Casalbordino, protesta tifoseria contro la cessione della società calcistica e lo spostamento a Vasto

Supporters Casalbordino: «Il Casalbordino Calcio appartiene ai tifosi e al paese».

Casalbordino, protesta tifoseria contro la cessione della società calcistica e lo spostamento a Vasto

Il calcio in Italia non è solo uno sport o un passatempo, è una passione che unisce campi polverosi di provincia e stadi super attrezzati del gotha di Eupalla. Pier Paolo Pasolini lo definì l’ultima rappresentanza sacra del nostro tempo, una rappresentazione animata dalla passione, dai sogni, da riti e rituali collettivi. Una rappresentazione sacra che unisce, coinvolge, che anima le piazze e ne scrive alcune delle pagine di socialità più intense. Avventure intense e senza frontiere, con il cuore in gola in una giostra di colori mentre il vento accarezza le bandiere, notti magiche affidando alla sfera che rotola sogni e desideri in notti magiche, come cantavano nel 1990 Gianna Nannini ed Edoardo Bennato.

Le note di Bennato e Nannini erano ancora nelle orecchie, i versi della canzone volavano ancora di bocca in bocca quando a Casalbordino nasceva una nuova avventura sportiva. Un’avventura che ha attraversato decenni di vita sociale, politica, culturale, tra gli stravolgimenti e i cambiamenti della società e della stessa Casalbordino. Il mondo di oggi non è più quello di inizi anni novanta e sono passate ere su ere. Trentatre anni dopo si sta chiudendo quell’avventura così come è stata conosciuta. Si sta consegnando ai libri della storia casalese (e dello sport abruzzese) per spostarsi ed approdare, mutata, nella vicina Vasto. Il 17 maggio la notizia ha ricevuto crismi di ufficialità. Ma la notizia era nell’aria da settimane con voci e conferme che si rincorrevano, animando il dibattito pubblico a Casalbordino. L’annuncio dell’addio del patron Santoro dopo 12 anni era stata una prima conferma, poco meno di due settimane fa con l’avallo della Lega il sigillo. Quando è stata ufficializzata la notizia della vendita dell’Apd Casalbordino all’imprenditore campano Castelluccio con un comunicato inviato alla stampa dallo stesso Castelluccio.

Si chiude così la storia della squadra casalese con il passaggio delle quote societarie e del titolo sportivo trasferito a Vasto con la nascita dell’Asd Pro Vasto. All’inizio di questa settimana, ha annunciato il comunicato dell’imprenditore attivo da molti anni nel calcio in Molise e in Abruzzo, «l’ufficialità del cambio del nome presso l’agenzia delle entrate con l’adeguamento dello statuto come previsto dal nuovo regolamento». Oggi pomeriggio alle 18 si terrà la «conferenza stampa per presentare tutto l organigramma, D.S, mister e gli altri».

La notizia che il titolo sportivo avrebbe lasciato Casalbordino per Vasto ha suscitato nelle scorse settimane forti proteste e una dura presa di posizione dai Supporters Casalbordino. «Come tifosi abbiamo dedicato anni di passione e sostegno alla nostra squadra, solo per essere traditi da questa scelta insensata e irresponsabile – si legge nel comunicato dei tifosi casalesi del 6 maggio scorso - non possiamo accettare il fatto che la nostra squadra, il nostro orgoglio, vengano sacrificati a causa di decisioni personali o motivi sconosciuti».

«È un oltraggio nei confronti di noi tifosi che abbiamo sostenuto la squadra in ogni momento, indipendentemente dalle circostanze e dalle categorie – la presa di posizione dei Supporters Casalbordino - il Casalbordino calcio appartiene ai tifosi e al paese, non a un singolo individuo che ha solo il privilegio di guidarla». «Siamo pronti a fare sentire la nostra voce e a lottare per il nostro club» l’annuncio della curva giallorossa. La curva sud vastese ha preso le distanze dalla nascita della nuova Asd Pro Vasto con un comunicato uscito in queste ore. «La squadra di Vasto è una sola e si chiama Vastese Calcio 1902 – hanno dichiarato i tifosi – il nome Pro Vasto è legato a doppio filo alla storia di questa città e solo ad essa appartiene». 

I Supporters Casalbordino sono tornati in queste ore a far sentire forte la voce, ancor di più dopo l’indiscrezione pubblicata la settimana scorsa da ChiaroQuotidiano che la “nuova Pro Vasto” potrebbe fondersi con la Vastese Calcio. Società che ha, a sua volta, come è ovvio che sia, un suo titolo sportivo. Circostanza che aumenta gli interrogativi e i dubbi della tifoseria giallorossa e la forza della protesta contro l’operazione.

Questo il testo integrale del comunicato inviato alla stampa ieri dai Supporters Casalbordino.

Abbiamo appreso dalla stampa la notizia che il Casalbordino Calcio sarebbe stato venduto per il trasferimento a Vasto con un nuovo nome. Tranne qualche citazione generica su Facebook il patron non ha avuto nessun dialogo con noi, da sempre al fianco dei giocatori in ogni categoria e in ogni partita. Anni di sacrifici, trasferte, passione, a cui non hanno voluto dare nessun rispetto. 

Un rispetto riconosciuto in tutta Italia, sono tantissime le tifoserie amiche anche di città lontane che in queste settimane ci stanno chiamando per esprimerci sostegno e sconcerto per quanto sta accadendo a Casalbordino. 

Trentatrè anni non si possono cancellare, non può essere un tratto di penna e una vendita a spazzare via un patrimonio dei tifosi e dell’intera Casalbordino non di un singolo privato cittadino. Il patron, come si è fatto chiamare in questi dodici anni, ha sempre vantato sui social il suo periodo come il migliore nella storia. Vorremmo ricordargli che il calcio casalese è esistito prima del suo arrivo e deve continuare ad esistere, non lo cancellerà lui e non lo cancellerà un atto notarile. Il periodo migliore secondo lui sui social ma in pochi anni siamo passati dal massimo all’azzeramento. La Casalbordino calcio vantava una juniores di altissimo livello, era il primo agosto 2018 quando iniziò una stagione in cui ben dieci squadre tra giovanili e adulti hanno iniziato la preparazione per il campionato, sei anni dopo si è chiusa una stagione con una sola squadra che ora il “patron” vorrebbe regalare ad un’altra città. 

Hanno reso noto di aver ricevuto una telefonata dalla Federazione che autorizza questo passaggio. Il regolamento federale stabilisce che le squadre dilettantistiche non si possono vendere e che non è possibile il cambio di destinazione. Come è stato possibile allora tutto questo?

La beffa finale è arrivata nei giorni scorsi con la voce che vorrebbe addirittura il nuovo “proprietario” in trattativa per fondersi con un’altra società con un suo titolo sportivo. Verrebbe così definitivamente spazzato via, se questa operazione si realizzerà, la totale fine, verrebbe strappata completamente la storia della nostra squadra, del patrimonio calcistico casalese. Non accettiamo e non accetteremo tutto questo, lotteremo perché non accada. Restituite il titolo sportivo alla comunità di Casalbordino, consegnatelo all’amministrazione comunale, lotteremo perché trentatre anni di storia non si possono cancellare e non venga spazzato via il nostro titolo sportivo.