Caserma dei carabinieri chiusa a San Martino di Taurianova, parla la proprietaria dello stabile: «E' in buonissime condizioni»

L'INTERVISTA. Oggi è il turno della signora che, dal 1989, affitta il suo stabile al Ministero per ospitare la Caserma della piccola, ma problematica, frazione di Taurianova. Nei giorni scorsi abbiamo registrato il punto di vista dell'On. Angela Napoli («non c'è volontà di risolvere il problema») e del sindaco Rocco Biasi («ci stiamo attivando per risolvere il problema»). Ma esiste, da parte di tutte le parti in causa, la volontà di mantenere il presidio di legalità in un territorio ad alta densità criminale? Per noi, almeno dall'esterno, lo stabile appare fatiscente. Lo Stato, attraverso una sua istituzione, può apparire in quelle condizioni?

Caserma dei carabinieri chiusa a San Martino di Taurianova, parla la proprietaria dello stabile: «E' in buonissime condizioni»
L'ingresso della vecchia Caserma dei carabinieri di San Martino di Taurianova

«Ho parlato con il Prefetto, il dottor Gulli, e mi ha detto di parlare con la ditta, per fare i lavori perché lo stabile è in buonissime condizioni, non come diceva qualche maresciallo. Ecco, diciamo la verità». Un concetto molto soggettivo quello relativo alla verità. Noi cerchiamo i fatti. E per questa ragione, da diversi giorni, stiamo approfondendo la questione legata alla chiusura (momentanea?) di un presidio dello Stato nella frazione di San Martino. Una frazione di Taurianova. In quei luoghi c’è anche un’altra frazione, che si chiama Amato. I due territori non sono tanto tranquilli. Il tasso di criminalità è abbastanza elevato. Il fatto, per adesso, resta la chiusura della Caserma che, grazie ai carabinieri, ha ottenuto ottimi risultati. Dal giugno scorso, come potete vedere dalle foto (nelle quali emerge anche lo stato esterno dello stabile, non adatto a un luogo che rappresenta lo Stato), il portone è stato chiuso. Sono state tolte le targhe e le insegne dell’Arma e i militari sono stati trasferiti presso il Comando di Taurianova.

Abbiamo intervistato l’On. Angela Napoli, già componente della commissione antimafia e il sindaco di Taurianova. Il nostro interesse ruota intorno a una semplice domanda: esiste la reale volontà di riaprire una Caserma dei carabinieri in un territorio difficile?

 

La struttura è stata abbandonata per motivi legati alle condizioni dello stabile. La signora proprietaria dice che qualcuno avrebbe comunicato che lo stesso è a norma, ma sono necessari alcuni lavori.

 

Le contraddizioni le potete appurare nel corso dell’intervista. «Ogni comandante che arrivava ha sempre voluto fatto tutto nuovo. Il nuovo maresciallo ha cominciato con l’impianto elettrico, vabbè magari con gli anni, come devo dire, si corrode. L’ho rifatto già quattro volte con un tecnico che lavorava bene. Adesso è anziano. Poi volevano cambiate le porte, volevano fare i bagni nuovi, per le donne, per gli uomini. Volevano rifare tutta la Caserma. Mi sono rivolta ad un ingegnere e mi ha detto “io questo non lo faccio”.

 

Come mai?

«Per fare tutti i lavori richiesti serve rifare la Caserma nuova. Bisognava buttarla e farla nuova, per quello che chiedevano loro».

 

E poi cosa è successo?

«Mi sono rivolta ad una ditta di San Martino e si sono pure tenuti pure i documenti, poi mi sono rivolta ad un altro ingegnere di Molochio e anche quello non si è mosso mai. Insomma, il tempo è passato, son passati due anni e hanno cominciato a dire che la Caserma non è in buone condizioni e sono andati via. All'ultimo momento mi ero rivolta ad un’altra ditta. Quando mi hanno fatto il verbale di consegna è venuto il Prefetto, è venuto il generale, non dico quanti comandanti sono arrivati. Hanno visitato lo stabile e hanno detto: “signora, ma lo stabile è in buone condizioni».

 

Il Prefetto e i vertici dell'Arma dei carabinieri sono venuti a controllare il suo stabile e le hanno comunicato che la struttura è in buone condizioni?

«Sicuro, sì.»

 

Sia la prefettura che l'Arma dei Carabinieri?

«Sì, erano tutti presenti. Praticamente mi hanno detto di fare i lavori, di trovare una buona ditta, di mandare poi la lettera. Mi scusi se posso le passo mia figlia».

 

Volevo capire prima una cosa, poi se vuole me la passa. Ma se le hanno comunicato che la struttura di sua proprietà è in buone condizioni perché, poi, le hanno chiesto di fare dei lavori, rivolgendosi ad una ditta?

«Perché vogliono l’impianto elettrico nuovo. Poi c'è un problema che quando piove si allaga la Caserma e il Prefetto mi ha detto: “deve battersi con il Sindaco a mettere la grata grande”, non quella più piccola che avevo messo io. Altrimenti dovrei alzare il pavimento».

 

Lei ha parlato con il Sindaco?

«Sono andata a parlare con il Sindaco e ho parlato con il Prefetto. Veramente non volevo andare dal Sindaco perché dovevano essere i carabinieri a darsi da fare. Ma poi sono andata. Un attimo le passo mia figlia.»

 

Nella seconda parte dell’intervista abbiamo dialogato con la figlia della signora. Dopo aver spiegato il motivo della telefonata siamo ripartiti con il ragionamento.

 

Sua madre afferma che l'Arma dei carabinieri e la Prefettura sostengono che lo stabile è in buone condizioni, però, nello stesso tempo dice che sono necessari dei lavori.

«Sono diversi anni in cui sono stati richiesti dei lavori da farsi. La Caserma ce l’abbiamo da tantissimi anni.»

 

Da quanti anni?

«Credo intorno agli anni Novanta, 1989/90. Prima c'era una scuola media. La questione che negli anni, ovviamente, sono stati sempre fatti dei lavori. Si avvicendano vari carabinieri, vari marescialli che fanno richieste diverse. Mia madre ha cercato in tutti i modi di farli. Non ci sono mai stati aumenti. Qualche anno fa hanno chiesto addirittura di ridurre il canone.»

 

Qual è il canone?

«Sono circa undici mila euro.»

 

All’anno?

«Sì, cinquemila ogni sei mesi, insomma. Alla luce di questo canone mia madre comunque paga le tasse ogni anno. Per cui, ovviamente, le richieste di lavori dovrebbero essere commisurate anche alla pigione. In realtà non è proprio così. Quindi, da un paio d'anni, è stato richiesto di fare adeguamento di tantissime cose. Tutte insieme, cioè l'impianto elettrico, la cosa sismica, l'adeguamento per le barriere architettoniche che già mia madre lo aveva fatto in parte, i bagni nuovi, le porte nuove. Tutto nuovo. I caloriferi, la caldaia. Infissi, balconi. Poi c’è un altro problema, fondamentale, quello dell’acqua.»

 

Quando piove?

«Sì, questo è un problema del paese. La fognatura non funziona. Essendo la Caserma, che parte da piano terra, ovviamente hanno gli uffici al piano terra, quando si allaga la strada perché non defluisce bene, l'acqua entra dentro. Ora i carabinieri, quando succede che piove forte, si sono lamentati, giustamente da una parte. Non è che uno può stare lì con l’acqua alle ginocchia. Però, nello stesso tempo, probabilmente non si sono neanche adoperati tanto per far sì che il Comune facesse qualcosa. Mia madre, alla luce delle loro richieste, aveva provato a chiedere. Hanno fatto qualche piccolo adeguamento, ma in realtà niente di giusto. L'ha fatto fare lei, con i muratori, qualcosa che ha cercato di risolvere, una valvola che non facesse uscire l'acqua ad esempio. Però, ripeto, il Comune non ha fatto niente. I carabinieri neanche si sono adoperati, essendo un'autorità, avrebbero potuto in qualche modo insistere un po’ sul Comune. In ogni caso questa richiesta di questi lavori è andata avanti, noi non abbiamo subito risposto in modo costruttivo.»

 

Perché?

«Non abbiamo trovavo qualcuno che ci facesse un preventivo abbastanza accettabile. A luglio ci hanno restituito le chiavi, perché la Caserma è andata via. A marzo hanno mandato la disdetta della Caserma e sono andati via, si sono aggregati al Comando di Taurianova.»

 

Come avete preso questa decisione?

«L’abbiamo presa male. Sembra quasi che mia madre non abbia voluto accontentarli. Ci sono state delle problematiche concrete, poi ci è stato fatto un preventivo di circa 200mila euro. Ora, alla luce di una pigione di undici mila euro annui, mia madre è una pensionata, la richiesta appare assurda. Quando a luglio hanno ufficialmente restituito le chiavi dell'immobile, si sono presentate una serie di autorità e tra cui il delegato della Prefettura, il colonnello dell’Arma, e loro quando l'hanno vista, dato che sentivano solo le lamentele dei carabinieri che stavano lì dentro, hanno detto “sì certo, lo stabile è da aggiustare perché ci sono da fare degli adeguamenti, ci mancherebbe, però non è una cosa così tragica”. Non è da rifare tutte le cose.»

 

Senta, ma la “cosa antisismica” esiste?

«Mi hanno detto che non bisogna farla.»

 

Non serve la certificazione antisismica?

«Abbiamo fatto fare i sopralluoghi da varie persone. Mio padre e mia madre quando hanno fatto fare il palazzo avevano tutte le cose a norma.»

 

Quindi il certificato antisismico iniziale c'era?

«Direi una sciocchezza nel dire che c’era».

 

Ad oggi non c’è il certificato antisismico?

«Non c’è, perché lo stabile ha le caratteristiche. Non deve presentarlo mia madre.»

 

La Caserma resta o non resta nel vostro stabile?

«Non lo sappiamo. Ci hanno detto di fare questo preventivo alla luce di queste reali problematiche, senza fare cose stratosferiche. Ci hanno detto che ci sarebbe l’intenzione di rinnovarla, perché le caratteristiche ci sono.»

 

Il Sindaco di Taurianova ha parlato di una ipotesi legata all’ex scuola. Voi ne siete a conoscenza?

«Non lo so, non saprei dirle. Anche quelle risalgono a un po’ di anni fa.»

 

Da parte vostra c’è disponibilità nel fare questi lavori.

«Abbiamo parlato in Prefettura, stiamo aspettando questo preventivo da una ditta che c'è stata consigliata proprio da loro. Da parte nostra c'è l'intenzione, anche perché quella è sempre stata questo, cioè non avrebbe un'altra funzione più utile. Tra l'altro un presidio dei carabinieri, nel paesino in cui c'è bisogno della figura dello Stato. Però, sinceramente, poi quello che succede succede. Se se ne vanno, se ne vanno.»

 

LEGGI ANCHE:

- Caserma dei carabinieri chiusa a San Martino di Taurianova, parla il sindaco Rocco Biasi: «Stiamo lavorando per risolvere il problema»

- Caserma dei carabinieri chiusa a San Martino di Taurianova, parla Angela Napoli: «Si garantisce l'impunità dei criminali»