Castel del Giudice: centro di (ri)generazione dell’Appennino

Questa mattina, alle ore 10:00, la presentazione delle azioni del progetto di sviluppo sostenibile del paese e del territorio, vincitore del Bando Borghi del PNRR, con il comitato tecnico-scientifico.

Castel del Giudice: centro di (ri)generazione dell’Appennino

Entra nel vivo il progetto di sviluppo dell’area interna molisana, che vede il paese dell’Alto Molise vincitore del Bando Borghi - Linea A: un investimento di 20 milioni di euro assegnati dal PNRR (Piano di Ripresa e Resilienza) per la rigenerazione del territorio e lo sviluppo sostenibile.

QUESTA MATTINA, alle ore 10:00, nella sala convegni dell’albergo diffuso Borgotufi, sarà presentato alla cittadinanza e al pubblico “Il piano integrato delle azioni del Centro di (ri)Generazione” con la partecipazione dei protagonisti – professionisti di vari ambiti, professori universitari, ricercatori - che collaborano al comitato tecnico-scientifico, che realizzerà, con il coinvolgimento della comunità locale, gli interventi pianificati per fare di Castel del Giudice un laboratorio sperimentale di una nuova urbanità contemporanea, che argini lo spopolamento per creare nuove forme di economia sostenibile ed attrarre nuovi abitanti, in linea con gli obiettivi dell’Agenda ONU 2030.

Un appuntamento importante durante il quale il sindaco di Castel del Giudice Lino Gentile illustrerà la road map del progetto fino a gennaio 2024.

«Dopo anni di paziente lavoro di semina, di pioneristiche sperimentazioni – sottolinea il sindaco Lino Gentile -  occorre che l’Appennino apra una nuova strada da percorrere insieme, con cura, entusiasmo e competenza: è lo spirito che anima la Comunità di Castel del Giudice nell’attuazione del progetto “Bando Borghi”. Lo si vuol fare insieme con i territori circostanti, nella consapevolezza di dover superare la lunga stagione di resistenza, affinché le aree interne diventino avamposto e laboratorio di riflessioni e di pratiche che possano essere utili all’intero Paese, nell’ ambizioso progetto di sperimentare nuove forme di economia in un quadro ideologico nuovo, in linea con gli obiettivi ONU dell’Agenda 2030». 

Il progetto arricchisce e dà continuità alla strategia di sviluppo economico e sociale messa in atto negli ultimi 20 anni a Castel del Giudice per invertire la rotta dello spopolamento, puntando sul ritorno alla terra, la tutela dell’ambiente, l’agricoltura come mestiere da riscoprire, la partecipazione condivisa e il turismo sostenibile.

Dopo l’introduzione del primo cittadino e i saluti della deputata Elisabetta Christiana Lancellotta e del rettore dell’Università del Molise Luca Brunese, a moderare l’incontro pubblico sarà Rosita Levrieri, responsabile dell’ufficio di progetto del Centro di (ri)Generazione.

Per la Regione Molise, parteciperà il vicepresidente della giunta regionale Di Lucente, assessore dello sviluppo economico. Interverranno: Letizia Bindi, professoressa dell’Università del Molise che parlerà di patrimoni bioculturali, attività immateriali e creative, inclusività sociale; Loris Servillo e Antonio De Rossi, professori del Politecnico di Torino, che si soffermeranno, il primo sulle attività in ambito urbanistico, il secondo sulle attività di progettazione architettonica; Livio De Santoli, professore dell’Università La Sapienza di Roma, che farà un intervento sulle attività in ambito di energia, fonti rinnovabili e sostenibilità ambientale; Francesco Zullo, professore dell’Università degli Studi dell’Aquila approfondirà gli strumenti di pianificazione territoriale. Angelo Belliggiano, professore dell’Università del Molise si soffermerà sulle azioni relative allo sviluppo sostenibile e all’economia locale; in seguito, lo storico Franco Valente illustrerà la documentazione storica per la valorizzazione, per lasciare la parola a Nicola Di Biase, progettista della Vello SPA che si soffermerà sugli investimenti di natura privata di Borgotufi e Enrico Ricci, imprenditore che illustrerà le modalità di attuazione degli interventi infrastrutturali mediante lo strumento della “STU” – Società di Trasformazione Urbana.

Sono tre gli assi su cui si appoggia il progetto che farà di Castel del Giudice il punto di riferimento delle terre appenniniche per la nuova residenzialità contemporanea: “welfare e comunità”, per rafforzare le condizioni abitative e investire nei sistemi integrati a servizio della nuova residenzialità, permanente e temporanea; lo “sviluppo sostenibile delle risorse naturali”, per sperimentare la transizione ecologica in chiave locale, e per diventare laboratorio per nuove competenze e per integrare la riqualificazione ambientale con quella sociale applicando concretamente i principi di una ecologia integrale; l’ “attrattività turistica e territoriale” per valorizzare gli asset culturali, secondo equilibri tra residenzialità, turismo, e accoglienza.

In merito al tema “welfare e comunità”, gli interventi pianificati con i fondi del Bando Borghi punteranno al miglioramento della qualità della vita e alla costruzione di strategie per accogliere nuovi abitanti. Tra questi, la creazione di un incubatore di start up e di soluzioni di senior social housing (appartamenti indipendenti organizzati intorno a una serie di servizi comuni aggiuntivi pensati per i bisogni di persone over 65). Ma anche azioni di “riabitare digitale” come smart e co-working, co-housing, welfare e telemedicina, per costruire un nuovo concetto di abitabilità per il territorio. Non mancheranno attività di welfare culturale per la riscoperta dei saperi produttivi e per promuovere il benessere dei residenti e di coloro che sceglieranno di vivere a Castel del Giudice.

Seguendo l’asse dello “Sviluppo sostenibile delle risorse naturali”, sarà creato un laboratorio interno e luogo di formazione per nuovi generatori dell’abitare sostenibile e contemporaneo. Si ricercheranno e sperimenteranno nuove fonti rinnovabili, con l’obiettivo di dar vita ad un borgo a basso impatto ambientale, sia in termini di uso dell’acqua e delle risorse energetiche, sia per l’uso del suolo e la chiusura virtuosa del ciclo dei rifiuti, affinché diventino utili risorse.

L’obiettivo è anche quello di fare di Castel del Giudice una comunità energetica, che sappia usare le risorse in modo condiviso. A queste attività sarà unita la ricerca, con la realizzazione di un polo scientifico per la formazione di alto livello denominato #ENZIMA, Istituto di Studi Avanzati per la Rigenerazione Territoriale degli Appennini, che intende offrire un Master Internazionale di Strategie Integrate per la Rigenerazione Territoriale (Master S.I.R.T.) per creare esperti di progettazione nei temi dell’ecologia, dell’innovazione sociale in agricoltura, sullo sviluppo rurale sostenibile, sull’inclusione e il ripopolamento.

Implementando le azioni che hanno reso Castel del Giudice fulcro di attrazione turistica, con la realizzazione dell’albergo diffuso e di esperienze che attirano visitatori tutto l’anno, si lavorerà per intercettare nuovi flussi turistici, ma anche per promuovere nuove formule residenziali integrate con la comunità locale.

Tra queste, le residenze temporanee per artisti e smart-worker, come la #Capsulasullavalle, un modulo abitativo a basso impatto ambientale che ciclicamente, durante tutto l’anno, sarà luogo di ospitalità. Saranno installate opere d’arte e una stazione ipogea di scambio intermodale, pensata per ridurre l’impatto dei mezzi di trasporto, individuali o aziendali, connessi ai flussi di abitanti, turisti e visitatori.

In sintesi, il programma segue la metafora dell’alveare, con l’idea regina di una rigenerazione territoriale competente, sostenibile e partecipativa: le iniziative messe a rete si concentrano su aspetti quali la bellezza, il nutrimento, una nuova idea produttiva delle aree interne e montane, la creatività, il senso di appartenenza e il rinnovamento comunitario, l’impegno individuale per una società più giusta e un rapporto finalmente corretto con l’ambiente.