Cosa non ha funzionato nella Clinica Santa Maria del Pozzo?

SOMMA VESUVIANA. «Covid-19: aumentano i contagi. La struttura Clinica Santa Maria del Pozzo è un potenziale  focolaio, i casi sono più di dodici ma il Sindaco né comunica solo sette».

Cosa non ha funzionato nella Clinica Santa Maria del Pozzo?
Il sindaco Di Sarno
Cosa non ha funzionato nella Clinica Santa Maria del Pozzo?

Il sindaco dichiara "vigilerò", ma orami è troppo tardi. Bisogna correre ai ripari per evitare un eventuale disastro che poteva essere evitato. L’amministratore delegato della clinica Santa Maria del Pozzo, l’avvocato Sergio Terracciano, ha comunicato che dopo il primo caso di positività Covid-19 sono stati eseguiti oltre 500 tamponi: 127 per i pazienti ricoverati, 385 per i dipendenti e per tutti i collaboratori esterni e i fornitori di servizi.

Un comunicato stampa inviato dal sindaco Di Sarno alla testata giornalistica il mediano.itnella serata del 22 aprile, ha confermato ciò che avevamo previsto, anche se la notizia parla di 6 contagi. Le nostri fonti ci riferiscono che su 200 tamponi, sino ad ora analizzati, ci sono ben 12 positivi da Covid-19 (alla data del 22 aprile). Ora bisogna attendere gli altri 300 per aver il numero totale dei contagiati.

Con un  post su Facebook il sindaco di Somma Vesuviana ha comunicato che i casi positivi sono sette, aggiungendo che il numero potrebbe aumentare, perchè i tamponi non sono stati tutti analizzati. Come già abbiano scritto ieri nel nostro articolo, non era stato il sindaco Di Sarno a dare la notizia del primo positivo per  Covid-19 presso la Clinica Santa Maria del Pozzo di Somma Vesuviana. Solo un post scritto su Facebook del sindaco di Palma Campania aveva rivelato la triste notizia.

Perché il sindaco Di Sarno non lo sapeva? Per ora resta un mistero, anche perché lo stesso non rilascia interviste alla nostra testata né tanto meno il suo portavoce chiarisce nel merito.

Ora bisogna capire perché in piena emergenza Covid-19 sia potuto accadere tutto questo, in una struttura che ha pazienti di lunga degenza e debilitati, soggetti fisicamente deboli. Il Governatore De Luca aveva già  lanciato l'allarme sulle RSA e aveva chiesto la massima attenzione. La direzione sanitaria della clinica Santa Maria del Pozzo rassicura che le procedure erano state tutte adottate in modo corretto, ma alla luce dei fatti ci poniamo diverse domande: chi ha contagiato il paziente di Palma Campania in degenza presso la struttura, visto che da tempo era ricoverato? Perché non ci è stata nessuna nota ufficiale della direzione sanitaria? Cosa si nasconde dietro questa mancanza di comunicazione?

E poi c'è la questione del centro diagnostico presso la Clinica Santa Maria del Pozzo, aperto e funzionante . Chi lo ha frequentato sarà sottoposto a tampone?

Per Somma Vesuviana è un momento difficile, i 24 contagi sul territorio sommati a quelli della struttura sanitaria fanno catapultare la città in uno stato di emergenza e non si esclude la possibilità che De Luca possa intervenire decretando la cittadina zona rossa, visto anche il recente provvedimento adottato per la città di Saviano.

Ci sarà tempo per capire se ci sono stati omissioni o leggerezze, ma la verità deve spuntare fuori e per ora il comportamento del primo cittadino sommese non rassicura. Nella serata di ieri i pazienti positivi sono stati trasferiti in presidi ospedalieri, nei reparti Covid. 

Speriamo che il sindaco Di Sarno riesca a comunicare ai cittadini perché tutto questo sia accaduto, anche perché (come da lui dichiarato) in venti giorni si è recato ben due volte presso la struttura per eseguire i controlli. Anche su questi controlli vorremmo che lui comunicasse come sono stati eseguiti e se vi è una traccia.

Non possiamo pensare che in una struttura con 127 pazienti qualcuno abbia tenuto nascosto il contagio, per poi vedersi sfuggire di mano l'emergenza. Sappiamo bene i volumi d'affari di queste strutture e una eventuale chiusura per quarantena, con lo spostamento dei pazienti, sarebbe un danno economico. Stesso ragionamento vale per la diagnostica che viene utilizzata dai cittadini dei vari Comuni del vesuviano.

Per ora a pagare il prezzo più alto sono i pazienti e gli stessi operatori della struttura, ma non possiamo escludere che il focolaio possa aver varcato i cancelli della Clinica. Bisognerà certamente anche verificare se i decessi pregressi dei pazienti ricoverati  presso la struttura abbiano un collegamento con il Covid-19.

Ci auguriamo che la magistratura possa presto dar mandato alle forze dell'ordine di verificare le cartelle cliniche. Noi continueremo a seguire l'evoluzione della vicenda ed a informarvi. Auguriamo a tutti i pazienti contagiati e agli operatori della struttura di poter superare questa dura prova contro questo virus, nel frattempo, continueremo a chiedere  trasparenza e verità. 

 

Per approfondimenti: 

Un nuovo lazzaretto?