Dal Venezuela al Molise, il sogno di papà

Dal Venezuela al Molise, il sogno di papà

Ho conosciuto Maria ad una cena Lions Club. Il destino ha voluto che quella sera, tra 300 persone, i nostri posti erano stati messi vicini. Sapete quando è durato l'imbarazzo del momento? Ecco, avete capito bene: un solo momento!

Chi conosce Maria lo sa, il suo sorriso disarmante abbassa muri è unico, la sua voglia di vivere, la sua voglia di spaccare il mondo e creare la sua onda sono superlativi. E, di questa sua voglia, te ne accorgi davvero in un attimo. I Lions sono presenti in tutto il Mondo e lei e sua madre erano appena arrivate in Italia e, immediatamente, si sono catapultate nel mondo Lions locale.

Fin qui sempre una storia normale, ma Maria la sua storia ce l'ha nel cuore e spesso il suo sorriso è stato smorzato da tante (troppe) difficoltà, ma mai, e sottolineo mai, nessuno è riuscito a farla cadere e scalfire quello che era il suo sogno.

Inizia a parlarmi così ed io, semplicemente, ascolto

«Lui era pronto però qualcosa lo fermò, qualcosa fermò il tempo, fermò le nostre vite. Da quel giorno tutto è cambiato, è iniziato a mancare un perno, un punto di riferimento: il nostro uomo. Sembrerà dura, molto dura ma non per questo abbiamo perso il coraggio, la voglia di vivere e sognare. 

Dopo tre anni dall’accaduto, ho presso l'aereo per prima volta e ho deciso di venire per conoscere la terra di mio padre. Mi innamorai così tanto, i suoi racconti li ritrovavo ovunque e i suoi modi di fare erano parte di quella cultura tanto distante dalla mia, mi facevano sentire vicina a lui.

Nel 2016 qualche mese prima di diplomarmi, ho detto a mia madre che avevo voglia di seguire le sue tracce.
Non sono riuscita a portare tutto e tutti, soltanto una parte della mia famiglia e uno zainetto pieno di idee, sogni, ricordi ed emozioni. Non immaginavo ancora cosa mi aspettasse e di quanto dura fosse stata una scelta del genere, è stata sì una scelta, ma in quel momento è stata anche l’unica soluzione.

Il sogno di mio padre era quello di portarci a vivere in Italia, non credo avrebbe scelto il Molise, non era la sua terra d’origine.

Ma sono sicura che qualsiasi scelta prendessi ne sarebbe stato felice. Eh si, perché quando ho deciso di farlo non l'ho fatto per lui, ma principalmente perché avevo bisogno un po' di tranquillità e sopratutto mi mancava la libertà di vivere.

Mi sentivo in una gabbia. Il Venezuela è uno dei paesi che hanno distrutto con il tempo, ormai non si vive ma si sopravvive. Nonostante io sia consapevole di tutto quello che accade, avrò sempre la voglia di tornarci.

Oggi sono già 4 anni da quando ho fatto questa scelta, da quando sono riuscita a realizzare il sogno di mio padre. Oggi sono già 4 anni da quando questo sogno diventò realtà, oggi nulla è più come prima i mie amici sono dovuti scappare tutti dal Venezuela e i mie cari parenti stanno lasciando la terra dei vivi un po’ alla volta.

Nonostante tutto io sento la nostalgia, la voglia di stare a casa, la voglia di riabbracciare i miei parenti e amici di una vita. Avere le persone più care lì, saper che stanno soffrendo da tutti i punti di vista e io che l'ho vissuto so quanto sia difficile, saper che tolgono la corrente, l'acqua, l'internet... che non ci sia benzina e che non si trovano nemmeno medicinali.

È facile a dirlo, ma difficile è viverlo. Ogni figlio è individuo, ha le sue ali per crearsi la sua propria vita.


Sono anni che non vedo mia sorella, ed è lei che mi manca più di tutti. È difficile vivere senza un padre, lontana dalla mia terra, dai miei familiari e sopratutto da mia sorella. Con lei condividevo tutto.

Non so di preciso se un domani dovrò andare via e dove andrò, non so chi avrò al mio fianco perché comunque abbiamo tutti un futuro incerto, dobbiamo soltanto vivere del presente.
 

Sono sicurissima che proverò a non mollare come ho fatto fin adesso.
Mi sento forte anche perché prima di credere nei sogni, credo in me stessa.
L'individuo è il protagonista della propria vita, è colui che capisce. 

A volte sento di essere rinata nel buon senso della parola perché comunque ho superato le assenze sopratutto quella di mio padre, ho cambiato paese e continente, ho imparato una lingua diversa dalla mai e non solo ma anche le tradizioni e cultura, ho conosciuto o sto conoscendo persone nuove, sto facendo cose mai fatte prima.
Sono arrivata in Italia e ho scelto di vivere in una regione non molto conosciuta. Il Molise. Per quanto poco se ne sappia dicono addirittura che non esista. Ma io sono qui ed esiste!

Molti mi chiedono come mai ho scelto il Molise? Semplicemente l'ho deciso io perché cercavo un po' di tranquillità, forse qui ho iniziato a dare senso alla mia vita perdendo anche le paure. Nel momento della scelta non me ne fregavano le città grandi e caotiche, perché comunque già venivo da una molto grande. 

Pian piano ho iniziato a sperimentare la mia vita, facendo molte conoscenze e facendo parte a molti eventi, sto provando a fare cose che nemmeno mi sarei immaginata.

Non perdete il coraggio di vivere e di viaggiare, perché siamo cittadini del mondo e non avremmo mai un punto fisso. Nonostante le mie paure, ansie, preoccupazioni, partenze, sarò sempre grata di qualsiasi minima cosa, dai vissuti, alle persone che passano e quelle che continuano a restare, sarò grata di una nazione che mi ha ospitato come un altra figlia.


In tutto ciò, per ora, penso a mio padre, immagino quella faccia piena di felicità sapendo che sono riuscita a realizzare il suo sogno anche senza di lui».