«Una parola che fa paura»

dall'EMILIA ROMAGNA. «Siamo la terza regione, dopo Lombardia e Veneto, per numero di contagiati; l’aria che si respira (in tutti i sensi) non è delle migliori. La gente ha perso o forse sta perdendo quella spensieratezza, solarità, quasi guasconeria tipica soprattutto dei romagnoli».

«Una parola che fa paura»

Ciao Antonio, grazie per avermi scritto, ora ti dico... le ultime dall'Emilia Romagna. 

Corona Virus: due parole che fino a poco tempo fa nessuno di noi aveva usato in abbinamento ed ora, invece, dobbiamo farci i conti tutti i giorni, 24 ore al giorno...

Corona fino a poco tempo fa ci faceva venire in mente una bella birra fresca da sorseggiare al mare in compagnia degli amici… al massimo qualcuno pensava al buon Fabrizio Corona, fotografo/imprenditore protagonista della cronaca rosa e, purtroppo per lui, non solo di quello o a Mauro Corona, l’istrionico scrittore/poeta che vive in montagna.

Ora invece questa parola ci fa paura, si, proprio paura, inutile nasconderlo.

Qui in Emilia Romagna, caro Antonio, la situazione non è certo delle più rosee... siamo la terza regione, dopo Lombardia e Veneto, per numero di contagiati; l’aria che si respira (in tutti i sensi) non è delle migliori. La gente ha perso o forse sta perdendo quella spensieratezza, solarità, quasi guasconeria tipica soprattutto dei romagnoli.

Non è semplice vivere in città con l’80% delle attività chiuse, niente bar, ristoranti, locali dove far baldoria o prendere un semplice aperitivo.

Una cosa che sto constatando in questi giorni è un clima di incertezza assoluta: cosa succederà in estate? Fino a quando durerà la quarantena? Potrò tornare a lavorare a breve?

Queste sono alcune delle domande più frequenti che si sentono in giro.

Quelle rare volte che si esce per fare la spesa si può notare come ci dia quasi fastidio incontrare gli altri… stiamo iniziando ad avere paura dei rapporti interpersonali, trascorriamo il tempo chiusi in casa tra tv, cellulare e social in attesa che arrivino le 18 per la conferenza stampa della Protezione Civile per gli aggiornamenti quotidiani.

Non è un bel vivere così, per niente proprio!!!

Ci si preoccupa per gli amici o i parenti che vivono a pochi km da noi e che siamo impossibilitati ad incontrare… ci si sofferma a pensare che magari, solo qualche settimana prima che scoppiasse il virus, siamo stati in zone ora ad altissimo rischio di contagio e si spera di non esserne stati colpiti.

In questi giorni penso stia capitando a tanti di noi di pensare al fatto che stiamo vivendo una situazione nuova, inaspettata, giunta all’improvviso che, proprio per questi motivi, ci coglie impreparati.

Chi di noi appena un mese fa avrebbe pensato di uscire con la mascherina?

Chi avrebbe pensato di dover rimanere 15 giorni (ma vedrete che saranno di più...) chiusi in casa?

Chi avrebbe pensato di dover uscire di casa con un modulo di autocertificazione per non incappare in multe?

Penso nessuno di noi; il nostro compito ora è quello di aumentare in maniera esagerata il senso civico e cercare di rispettare al massimo le indicazioni che ci arrivano dagli esperti. Rispettarli e farli rispettare anche agli altri... in questi giorni leggo, soprattutto sui social, tanti messaggi di persone che si lamentano per il fatto che c’è tanta gente in giro. Quanti di questi oltre a lamentarsi hanno segnalato il fatto??? Penso pochi…

A mio avviso non c’è niente di cui vergognarsi nel segnalare i comportamenti sbagliati. Io personalmente l’ho fatto qualche giorno fa… non si tratta di delazione, ma di buon comportamento civico. La persona che ho segnalato ai Carabinieri, comunque, da qualche giorno non si vede più a passeggiare liberamente in città... che la segnalazione abbia avuto successo?

Chissà...

Ricordi l’anno scorso al Paradiso? Quest’anno al mare si sentono solo imprenditori che sperano finisca in fretta per iniziare a programmare. Quante volte ti ho sentito dire e ripetere ripetere ripetere la parola programmare? Quest’anno, amico mio, dobbiamo aspettare prima di poter scrivere e riempire i tuoi fogli e arrivare a fine estate. Ma credimi, supereremo anche questa, tutti insieme, come abbiamo fatto da una vita.

Un abbraccio forte e… ci vediamo presto per una cena a base di pesce, ok?

Tuo, Domenico Trivisonno.