Delirio di gelosia: un Tribunale ha assolto l'uomo che ha ucciso sua moglie

OMICIDIO. La Corte d’Assise di Brescia ha assolto un uomo dall'omicidio della moglie. Tramortita, colpita alla gola, alla testa con un coltello circa un anno fa. Secondo la Corte, però, l'uomo ha agito per "delirio di gelosia" (cosí recita la sentenza).

Delirio di gelosia: un Tribunale ha assolto l'uomo che ha ucciso sua moglie

BRESCIA. Se si approfondisce la parola "delirio", il  vocabolario Treccani la definisce "stato di alterazione mentale, erronea interpretazione della relata'". Così come per "gelosia", sempre nel vocabolario vi si può leggere: "stato emotivo di dubbio e di tormentosa ansia di chi, con o senza giustificato motivo, teme (o constata) che la persona amata gli sia insidiata da un rivale". 

Ieri, la Corte d’Assise di Brescia ha assolto un uomo dall'omicidio della moglie. Tramortita, colpita alla gola, alla testa con un coltello circa un anno fa.

 Secondo la Corte, però, l'uomo ha agito per "delirio di gelosia" (cosí recita la sentenza).

Mi sfugge quale possa essere, rispetto ad un semplice vocabolario, la definizione di questo binomio di parole nei testi legislativi ma in qualsiasi modo venga argomentata, io ci vedo e leggo solo la completa crudeltà di un omicidio.
E un omicidio, qualunque esso sia, non ha mai un giustificato emotivo. E' passato da, pochissimi giorni, il periodo - novembre - in cui riempiamo le nostre pagine social di frasi e foto in sostegno della violenza contro le donne.

E, in queste ore, questa notizia risuona con un silenzio assordante, una notizia colma di tragicità per un Paese che davvero lotta per i diritti delle persone e soprattutto delle donne.
Parliamo del diritto di libertà e il diritto di essere rispettati e non posseduti in maniera malsana.
L'educazione rimane sempre la grande risorsa per uscire da tutto questo. Ma il percorso, che ognuno di noi deve fare per crescere degli uomini e non delle persone arrabbiate, malate e represse, parte da chi deve prendere delle decisioni importanti come delle sentenze.

E' un femminicidio impunito. Era stato chiesto l'ergastolo ma non e' andata così. 

Qui si tratta di far passare, quasi, come un momento di rabbia e gelosia, come un giustificato motivo di omicidio, quasi come fosse una delle possibili conseguenze di questo stato emotivo.
No. Se sei in delirio urli, lanci un piatto, litighi o stai male ma non uccidi. Perché se lo fai non è più delirio ma completa instabilità mentale pericolosa. 

E questo deve essere riconosciuto, confermato, pagato a prezzo caro, rieducato.
Altrimenti si perde già in partenza.