“Dieci poeti cinque poesie”

Paola Caramadre, Rosalba de Filippis, Rosa Francesca de Magistris, Elvira Del Monaco Roll, Federica Passarelli, Giuditta Di Cristinzi, Dario Maraviglia, Alice Montato, Antonella Sozio, Antonio Vanni. Ognuno con il suo stile, la sua andatura poetica, il suo conscio/inconscio desiderio di trasmettere, riesce a dare la dimensione di uno spicchio del proprio mondo interiore.

“Dieci poeti cinque poesie”

La raccolta poetica Dieci poeti cinque poesie, curata da Marilena Ferrante, per i tipi della Casa Editrice Le Mezzelane, tesse in una trama scomposta il verseggiare di ben dieci poeti e poetesse che ne compongono la stesura.

Paola Caramadre, Rosalba de Filippis, Rosa Francesca de Magistris, Elvira Del Monaco Roll, Federica Passarelli, Giuditta Di Cristinzi, Dario Maraviglia, Alice Montato, Antonella Sozio, Antonio Vanni.

Ognuno con il suo stile, la sua andatura poetica, il suo conscio/inconscio desiderio di trasmettere, riesce a dare la dimensione di uno spicchio del proprio mondo interiore.

Così c’è chi ricorre alla Parola amata per imprimere in essa l’amore sconfinato per la vita, chi trattiene nel suo comunicare la filosofica traccia della vita che scorre a sua insaputa, chi ombreggia  il suo sentire nella nostalgica sensazione del vuoto o del troppo pieno, chi accarezza lo sguardo e il sentire dell’animo rivolto alle persone care, chi  si distrae a cogliere fiori per non fermarsi a raccogliere i drammi  che il prato fa scorgere da lontano come fiammelle di nuvole aggrappate al ricordo.

Versi come quelli di Rosalba de Filippis Ti troverò di là/con la camicia amica/l’affaccendarti senza le tue carte /sarà la musica di fronte/occhio di figlio/che si sporge ancora/mi negherò al suo sguardo/al figlio della figlia/al mio traguardo descrivono il vagare di una figlia che incontra il profilo del padre che non c’è più.

Ed ancora i versi di Federica Passarelli che incontrano le simmetrie della regia poetica del grande Montale quando scrive Io Confermo Montale/Lo confermo nella varietà obliqua/delle sue parole latenti./Lo confermo/nella rima appollaiata/sul ciglio di un burrone/ dove si avvalora/il fremito puntuale/dell’accesa libertà.

Elvira Del Monaco Roll nei cui versi riecheggia l’odore e il profumo della natura che accende le passioni ma trova il varco per la mancanza L’età del grano e dell’uva/della memoria svanisce/come il remoto dolore del sasso/che colpì nel profondo/e guardo i cieli vuoti di nuvole/e gli alberi spogli di foglie e di frutti/e non soffro non piango./La mia anima ha sete.

Paola Caramadre che sembra avvertire l’urgenza di rinvigorire il valore della Parola, quella urgenza di …dire/di trovare le parole/per raccontare il tempo/…che siamo impoveriti/in un deserto di barbarie/che non nutre pietà/o compassione.

Rosa Francesca de Magistris con il suo tendere alla salvezza Come pianta di Resurrezione/nel Sahara beve pioggia/due volte l’anno sospinta/dal vento impetuoso/e incontra una pozza d’acqua/così io rinasco da pochi germogli…

Giuditta Di Cristinzi che inciampa nella nostalgia di quello che è stato ed ha lasciato gli strali del ricordo offuscato Ritorna giovinezza,/se non al corpo/allo spirito./Ritorna A me/per immergermi di nuovo/nell’indecisione della scelta/per ridarmi l’ebrezza/di tutte le possibilità”

Ed il nostro Poeta Antonio Vanni tutto proteso a dare significati estatici ai suoi versi Volevo raccogliere una perla per te/per renderti ancora più bella/ma giunto in fondo al mare/che distrazione: non so nuotare./Lo tocco appena un po'/nessuna risalita, oramai, verso te e il cielo.

Alice Montato che parla di schegge d’amore che implodono nei versi dedicati alla figlia T’aspetterò fino a domani/al sorgere del sole ti poserai/t’accoglierò se in un soffio/sulla mia mano/con un bacio e in un soffio/libera sarai lontano e dentro di me.

Antonella Sozio che imprime nel suo dialogare con la Natura le carezze per la sua terra d’origine Presto le viole sbocceranno/a vestirti i fianchi/a sussurar primavera/E io come sempre tornerò/a cullarmi nel tuo abbraccio/di quiete senza fine/grembo di madre,/montagna mia.

Dario Maraviglia, giovane pilota dell’anima che sconcerta per la profondità del suo cuore giovane La vita è un incrociarsi/di treni su binari/ed i convogli sono pagine bianche /su cui tracciare segni inesistenti.

Come dice la curatrice Marilena Ferrante nella sua prefazione all’opera “I versi che ispirano questa raccolta poetica rappresentano, ognuno a suo modo, il morso vorace della vita”.

Questa raccolta ha l’ambizione di far conoscere la “Poesia” degli autori, nella loro freschezza creativa e rigenerativa e ha l’ambizione di arrivare a smuovere le corde più intime del cuore del lettore per salvare l’umanità e salvare anche un po' se stessi.

Senza penna non c’è salvezza” diceva il grande scrittore Italo Svevo.

mf