Dobbiamo ricordare la nefandezza degli abusi, oltre la porta per ritrovare la vita

XXVI Giornata Bambini Vittime della violenza, dello sfruttamento e dell’indifferenza contro la pedofilia organizzata da Meter Onlus, l’associazione fondata da don Fortunato Di Noto.

Dobbiamo ricordare la nefandezza degli abusi, oltre la porta per ritrovare la vita

Chi parlerà e difenderà i più piccoli? È il pesante interrogativo che un anno fa don Fortunato Di Noto, il fondatore di Meter, poneva nella videointervista che ci rilasciò. Le denunce di don Fortunato e di Meter costantemente documentano ed evidenziano l’abisso disumano contro l’infanzia, contro i più piccoli, contro l’umanità indifesa. Un impegno, come ricorda spesso don Fortunato anche sui social, nato decenni fa e che ha sempre incontrato indifferenza, ostilità, persino irrisione da parte di tanti, troppi. Le violenze e gli abusi pedofili interrogano le coscienze, dovrebbero chiamare ad una mobilitazione generale costante e tenace.

Ed invece, purtroppo, così non è. La voce profetica e coraggiosa di Meter e del suo fondatore, il sostegno e il far conoscere le loro denunce, è ogni anno più importante. I numeri di pedofilia e pedopornografia, lo abbiamo denunciato e pubblicato tante volte (mai abbastanza) da quando siamo online, rappresentano un abisso disumano intollerabile e insostenibile. Nonostante ostilità ed indifferenze, nonostante l’oceano pedocriminale è sempre immenso, continuare quest’impegno è dovere civile, morale, umano.

È partita la Ventiseiesima Giornata per i Bambini vittime della violenza, dello sfruttamento e dell’indifferenza contro la pedofilia, uno degli impegni cardine ogni anno di Meter. Una giornata che dal 25 aprile alla prima domenica di maggio chiama tutti all’impegno, indica la strada da perseguire e ricorda – come don Fortunato ha scritto su in un post su facebook - «la nefandezza degli abusi» contro bambini anche in tenerissima età, persino neonati. Una nefandezza che, come abbiamo ripetutamente denunciato negli ultimi mesi, e Meter ha sottolineato nella presentazione del report annuale dilaga come una pandemia.

L’Afghanistan sta vivendo almeno vent’anni di pedofilia dilagante, in alcuni Paesi europei come l’Olanda (come don Fortunato denunciò l’anno scorso) sono diversi i tentativi di «normalizzare» la pedofilia e costituire partiti «pro pedofilia», nello sfruttamento da parte delle mafie dello stupro a pagamento dell’emergenza umanitaria dovuta alla nuova guerra in Ucraina stanno emergendo traffici pedofili.

Il web si delinea sempre più come la nuova frontiera, l’apertura di praterie sterminate per i trafficanti pedofili, per lo sfruttamento delle violenze ed abusi contro bambini di ogni età. È notizia di non molti mesi fa che Meter per la seconda volta in un anno ha documentato e denunciato l’esistenza di pedomamme.

L’anno scorso, abbiamo ricordato in un nostro articolo lo scorso 16 marzo, Meter ha inviato 1402 tra denunce e segnalazioni.  «Ci sono neonati che vengono appesi, con la testolina dentro il water mentre li abusano sessualmente. Bambini piccolissimi di 15-20 giorni. E che fine fanno dopo essere stati abusati? Viene il sospetto che vengano uccisi o muoiano – sottolinea don Fortunato – il grido di centocinquanta milioni di bambini straziati dovrebbe spaccare la Terra. Invece fa poco rumore, la pedofilia, quasi nulla rispetto alla devastazione che lascia dietro di sé: un olocausto bianco che non risparmia nemmeno più i neonati nei loro primi giorni di vita. La piaga, dalla parte degli abusanti, non esclude nessuno: professionisti, medici, avvocati, professori … Anche insospettabili padri di famiglia, i cui figli hanno la stessa età dei bambini che loro comprano nei bordelli della Cambogia o di Cuba, usano e poi lasciano lì per il vizio di altri ricchi clienti: avanti il prossimo. Fa troppo poco rumore, la pedofilia».  

«Inquieta sempre di più il fatto che la pedopornografia diventa ancora più struttura organizzata per il traffico, non di semplici foto o video, ma di rappresentazione reale di abusi su minori – è una delle tante e coraggiose denunce di don Fortunato Di Noto, il fondatore di Meter, nel 2021 -  non dobbiamo mai dimenticare che chi è rappresentato e trafficato sono bambini, già abusati, sopravvissuti all’abuso e forse speriamo di no, cancellati nella loro infanzia. L’abuso sessuale e la pedopornografia sui minori è un vero e proprio omicidio psicologico». Parole dello scorso 12 novembre, solo il giorno prima Meter aveva denunciato oltre 32.000 video pedopornografici.

Oltre la porta per ritrovare la vita è la frase simbolo di questa ventiseiesima giornata. «La porta, rappresenta un confine, un passaggio, un’apertura, ma paradossalmente una chiusura, un limite, una fermata – si sottolinea nel comunicato stampa dell’associazione - puoi decidere di aprire una porta e far entrare le persone nella tua casa, nella sfera più intima della tua persona, ma puoi anche decidere di chiudere una porta, non concedendo la possibilità all’altro di conoscere ed esplorare parte di te».

«Non è solo una Giornata commemorativa, di fatto cosa dobbiamo ricordare la nefandezza degli abusi? Ci vergogniamo già solo al pensiero che accadano e non dovrebbero mai accadere – ha dichiarato don Fortunato Di Noto - è il ricordo di un impegno tenace, forte e audace per tutelare i piccoli, i bambini, i vulnerabili, sempre più minacciati dall’indifferenza di un mondo ‘disumano’, ma non può vincere la malvagità (reale e online). Aderire, diffondere, impegnarsi per i piccoli è oltre l’apparente emozione, è responsabilità comune, tra credenti e non credenti: è dal rispetto dei piccoli il cambiamento del mondo, da disumano a umano».

«Il 2021 ha dimostrato che questo fenomeno colpisce tutti i continenti e non esistono più confini. Di più: Internet resta una landa senza legge, nella quale si può fare davvero di tutto – ha denunciato Meter in occasione della presentazione del report annuale - E i centri in cui fisicamente si trovano i server, i computer che ospitano foto, video, chat, cartelle compresse, comunità virtuali di chi stupra, abusa e vende, si trovano in prevalenza in America ed Europa. Il tutto nella massima velocità e nel più comodo anonimato che consentono ai pedofili di beffare le lentezze e le attività di un diritto sempre più inadatto e inadeguato al mondo velocissimo in cui viviamo».

Questi i dati principali resi noti in occasione della presentazione del report annuale.

Riassumendo in breve quanto accaduto lo scorso anno, constatiamo che il numero dei link a siti pedopornografici è salito da 14.521 a 14.679. Scendono le foto da 3.768.057 a 3.479.052, insieme con i video da 2.032.556 a 1.029.170. Calano anche le chat segnalate (da 456 a 316) e le cartelle compresse (da 692 a 637). Salgono invece i casi seguiti dal nostro Centro Ascolto (da 111 a 167) e le richieste telefoniche, quasi raddoppiate: da 284 a 406.

VENT’ANNI DI VIOLENZE E ABUSI – Sono sempre numeri pieni di dolore, non foss’altro che le foto denunciate dal 2014, quando i tecnici di Meter hanno sviluppato una piattaforma per il monitoraggio della Rete, sono arrivate ad un totale di 23.250.123 e i video a quota 6.530.922. I mega archivi denunciati sono 13.703 e le chat 1.530. Dal 2002 a oggi i protocolli inviati alle polizie sono 65.090 e i link segnalati 203.911, mentre i casi seguiti dal Centro Ascolto ammontano a 1.999 e le richieste telefoniche 30.686.

Dal 2007 le segnalazioni di form da utenti, da persone cioè che hanno digitato www.associazionemeter.org per entrare in contatto con noi e indicarci siti a rischio o sospetti, sono 17.755. Ben 8.977 le comunità e social network segnalate dal 2008. E infine il dramma del deep web, la parte nascosta della Rete: 47.637 segnalazioni dal 2012, quando questo fenomeno è esploso.

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